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Suor Carolina Iavazzo testimone della Carovana Sud

Suor Carolina Iavazzo testimone della Carovana Sud

 

Locri - Suor Carolina Iavazzo testimone della Carovana Sud

 

L'ULTIMO SOGNO DI UN PRETE

di suor Carolina Iavazzo

 

Suor Carolina sara' una testimone della tappa di Locri essendo ora presente sia progettualmente che fisicamente in un paesino compreso fra Bovalino e San Luca, a San Luca Carolina insegna religione nella scuola media. Ha passato alcuni anni a fianco di don Pino Puglisi nel quartiere Brancaccio di Palermo ed e' una ricchezza averla fatta salire in carovana. E' una voce preziosa per comprendere gli ambiti colmi di quelle che sono le dinamiche ed i problemi sociali connessi alle logiche di mafia.

Questa testimonianza stata scritta da suor Carolina Iavazzo delle "Sorelle dei Poveri di Santa Caterina da Siena". Un ordine religioso missionario apprezzato per il suo carisma e voluto da padre Puglisi per gestire il centro d'accoglienza "Padre Nostro" da lui realizzato per fronteggiare le poverta` del quartiere Brancaccio di Palermo. Per volere della Chiesa palermitana, dopo l'omicidio di padre Puglisi, le suore hanno dovuto lasciare il centro che, dal 1994 e` gestito da laici. Suor Carolina, oggi e` impegnata altrove sempre in "prima linea", sempre in quei luoghi dove c'e` il disagio sociale.Lei, che e` stata la principale collaboratrice di padre Puglisi nelle attivita` del Centro "Padre Nostro", oggi desidera ricordare il prete, che non c'e piu`, così : 

Ogni uomo porta con se` dei sogni piu` o meno belli, piu` o meno personali o comunitari, a volte individuali, a volte universali. Padre Puglisi, un giorno, ha fatto un bellissimo sogno: portare il sole nel quartiere Brancaccio. Il sole della solidarieta`, del riscatto morale e civile, il sole della promozione umana e spirituale, il sole della pulizia di ogni ordine, il sole della bonta`, della liberta`, del sorriso e dell'Amore. Un sogno che non voleva realizzare da solo e per questo aveva innescato il sistema infallibile del contagio, del coinvolgimento, della corresponsabilita`. Con un gruppo di persone aveva, in poco tempo, diffuso una gran voglia di cambiare il quartiere attraverso i piccoli movimenti, i semplici gesti di ogni giorno, attraverso iniziative capillari che raggiungevano il cuore delle persone, il vissuto della gente che ci credeva...a iniziare dai bambini, dai giovani e si lasciava aiutare non solo dalle suore che aveva voluto perche` fossero un riferimento nel quartiere ma anche dal Comitato Intercondominiale che molto aveva realizzato e continuava a realizzare per lo sviluppo e la crescita del quartiere attraverso la promozione di alcuni servizi... A iniziare dai volontari del quartiere o suoi amici fuori quartiere ed erano tanti. Padre Puglisi, ogni giorno che passava, tirava fuori dal suo cassetto un pezzo di sogno e stava per completare il suo puzzle, quando qualcuno, la mafia, ha spento per sempre questo sogno meraviglioso che solo pochi uomini riescono a fare realizzare. Il sogno si e` spento per sempre perche` neanche altri uomini dopo di lui, che hanno preso il suo posto, sono riusciti a cogliere e a vivere. Ci voleva troppo coraggio, troppa coerenza di vita e alti ideali per continuare a credere nell'uomo, nelle sue possibilita`, nel suo crescere e nel suo promuoversi. Perche` nessuno ha raccolto l'eredita` di questo sogno per essere il prolungamento di padre Puglisi? Perche` tutto e` finito a Brancaccio ed e` ritornato il grigiore della malavita, dell'appiattimento sociale e spirituale? Perche` le energie piu` belle si sono disperse? Anche alla morte di Gesu` i discepoli si dispersero, ci fu una vera diaspora, ma con la Pentecoste quell'esiguo gruppo di apostoli riusci` a cambiare il mondo... Un grazie vero vorrei dirlo agli uomini che ci hanno creduto, in particolare a Pino Martinez che non ha avuto paura a sfidare la mafia, di continuare a sognare pur mettendo a rischio la propria vita e quella della sua famiglia, lui piu` degli altri.. ma e` stato lasciato troppo solo non solo dalle forze civili, ma soprattutto da quelle religiose e morali, da chi aveva il compito di sollecitare, stimolare, incitare, promuovere. Troppo solo per andare avanti e continuare quel bel sogno, anche se tanto arduo e difficile. Un grazie nel tempo e nello spazio che non cancella i ricordi belli, a tutti i volontari, alle Assistenti sociali missionarie che tanto hanno aiutato padre Puglisi, a tutti quelli del quartiere Brancaccio che nella liberta` e semplicita` hanno dato il loro prezioso contributo di tempo e di energie. Brancaccio un sogno spezzato perche` qualcuno l'ha voluto rompere, cancellare, ma nella coscienza di coloro che hanno condiviso questo sogno, anche se per breve o molto tempo, niente e` cambiato... 

Qualcuno, sicuramente, vive altrove e realizza in altri luoghi l'ultimo sogno di padre Puglisi perche` ovunque, in ogni citta`, in ogni quartiere c'e` un pezzo della realta` di Brancaccio. Padre Puglisi, il tuo sogno non e` morto, e` una consegna a tutti gli uomini di buona volonta`. Rimarra` per sempre nell'anima di tutti coloro che ti hanno voluto bene e hanno sognato con te, fosse anche per l'ultima volta.

 

"Voglio esprimere la mia solidarietà a Pino Martinez che reputo amico e fratello, al signor Guida e al signor Romano ai quali va la mia stima profonda. Spero che al processo che inizia il giorno 23 ottobre appaia magicamente la luce della verità e della giustizia di cui tutti noi abbiamo massimo bisogno come il pane quotidiano sulla nostra mensa. Nutrire il desiderio di vendetta non serve a nessuno perché la vendetta non ha mai costruito sentieri di pace in nessuna direzione, così come la guerra inutile tra America e Afganistan non porterà a niente se non all'odio e a risposte di dimensioni sempre più grandi. Auguro a questi amici di testimoniare la verità perché la verità rende liberi, lo dice Gesù che sulla croce ha dato la vita per amore; come padre Puglisi che ha dato la vita per una verità che ha scomodato gli interessi iniqui di uomini inquinati dal male e dalla menzogna. Oggi, troppe volte assistiamo a momenti in cui si confondono la verità con l'ingiustizia, la giustizia con la menzogna e il male viene assolto in nome del bene permettendo alle favole un finale diverso, non viene ucciso il lupo ma la nonna insieme a Cappucceto Rosso; e il lupo visse felice e contento perché il cacciatore tradisce il proprio compito. E la coscienza ? Quale posto occupa nella testa delle persone, nella vita di uomini senza scrupoli i quali uccidono, minacciano, bruciano le porte di notte al buio per paura di essere visti ? Sembrerò troppo ingenua, ma in questo secolo in cui hanno posto e spazio solo il calcolo, la tecnologia, il profitto facile sento dentro di me una seria preoccupazione: l'uomo si è ammalato di solitudine, di indifferenza e di sfiducia nei confronti del fratello e i "buon samaritano" sono sempre più rari, coloro, cioè, che hanno il coraggio di piegarsi sulle ferite degli altri. Auguro a te Pino e ai tuoi amici tanta serenità mentre le vostre labbra e il vostro cuore pronunciano parole di verità, non per condannare gli uomini che hanno compiuto il male, ma per condannare il male che schiavizza gli uomini. Vi auguro tanta luce e tanto bene come un arcobaleno di pace dopo la tempesta."

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