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Scrittura collettiva del Documento Finale Carovane

Scrittura collettiva del Documento Finale Carovane

Vita piena per tutti: adesso non domani
Cammini di liberazione per la Chiesa e la Società Civile

Scrittura collettiva del Documento Finale

Questo testo è stato elaborato da tutti i carovanieri con il metodo della scrittura collettiva utilizzato da don Lorenzo Milani ed i suoi ragazzi nella scuola di Barbiana. Il lavoro è stato realizzato attorno a tre parole chiave, scelte dai carovanieri per sintetizzare il loro cammino: carovana, chiesa attiva e comunic-azione di strada.

 

Il testo qui di seguito è stato costruito con il metodo della scrittura collettiva a partire da tre parole chiave: carovana (proposta dalla Carovana NordOvest), Chiesa Attiva (proposta dalla Carovana NordEst) e Comunic-Azione di Strada (proposta dalla Carovana Sud). Ogni carovaniere a poi scritto una frase per ciascuna delle parole chiave e dall'insieme di tutti i contributi è stato elaborato il testo che segue
CarovanaChiesa AttivaComunic-azione di Strada

CAROVANA

La Carovana è l'antica forma del pellegrinaggio

L’antica forma del pellegrinaggio è oggi la carovana, una piccola comunità itinerante alla ricerca di una vita piena per tutti, alimentata da una spiritualità incarnata. E’ una comunità pellegrina e itinerante che incontra le persone, uscendo dai propri luoghi con sguardo da pellegrini, e come tali vivendo sulle strade del mondo, dove si impara a vivere camminando con i poveri. Insieme a loro si diventa popolo che si abbandona con verità all’avventura della vita, grazie all’abbandono delle proprie certezze in Dio. E' quindi il percorso di una vita donata. Perciò essere in carovana è una condizione interiore dell’animo, non un semplice spostamento geografico.

La Carovana è comunità

Questo è il cammino che incontra l'altro:  un incontro con la gente in movimento, stando sulla strada, perché c’è il desiderio di incontrare e lasciarsi incontrare. E' fare strada insieme per recuperare l’incontro e lasciarsi trasformare da questo.

La carovana è comunità che camminando insieme cerca di incontrare le persone e concretizzare nuovi stili di vita, attraverso il calore dei compagni di strada e la meraviglia dell’imprevisto.

La Carovana è stile di vita

La Carovana è una spiritualità uno stile di vita, grazie all’essenzialità del viaggio. E' essere i primi a mettersi in viaggio, in cammino, tra le gente, nella vita, sulla strada. Perciò prima di partire e mettersi in cammino è importante imparare a conoscersi. Solo così si può ascoltare e dialogare anche con la base, ci si può mettere in ascolto e al loro servizio, interagendo dal basso ed entrando in dialogo con la realtà.

La Carovana è camminare insieme

La Carovana è camminare insieme. Siamo persone che, anche con idee diverse, percorrono un cammino comune, mettendosi insieme per unire la vita, ricevendo gli uni dagli altri la forza per non tacere. Siamo piccole comunità che si mettono in cammino andando incontro alle realtà locali, da loro lasciandosi accogliere a tavola per mangiare assieme. Insomma, vivendo e testimoniando lo spirito comunitario, assieme camminiamo, in movimento verso gli altri per incontrarli e ascoltarli. Senza risparmiare le energie e rispettando noi stessi e i nostri tempi, percorriamo le strade dei Sud per creare ponti, fare unione di impegni e per essere comunità di condivisione e costruzione.

CHIESA  ATTIVA

Basta con le parole!

Crediamo e vogliamo essere chiesa in azione e farci interlocutori consapevoli della chiesa istituzionale, risvegliare le coscienze ed essere chiesa scomoda. Vogliamo essere chiesa incarnata, audace, radicale e rivoluzionaria, aperta al mondo, attenta all’uomo e alla nostra storia. Vogliamo  ripartire dal Vangelo con l’impegno ad essere definitivamente dalla parte del Vangelo con radicalità, “senza se e senza ma”, senza formalismi e strategico controllo dei popoli.

Vogliamo essere Chiesa capace di occuparci della politica, dell’economia e della finanza, lavorando per la giustizia e il bene comune. Vogliamo essere Chiesa impegnata nell’ascolto della realtà locale, aperta all’annuncio e alla denuncia, punto fermo per tutti; che lavora, collabora e dialoga con tutti, capace di riconoscere i doni di tutti creando corresponsabilità, dando testimonianza ed essendo luce di guida per migliorare e rafforzare la speranza di vita.

Non suonare le campane, suonare i campanelli!

Il Vangelo è fonte di vita solo se è ascoltato e vissuto in una comunità vibrante di vita, viva, che, infiammata, accende gli altri in un incontro di speranza.

Desideriamo essere una chiesa che accoglie e si sporca le mani in mezzo ai poveri. “Va’ vendi tutto quello che hai e dallo ai poveri, e poi seguimi”. Vogliamo che sia preso alla lettera dalla Chiesa; una chiesa capace di denunciare e sporcarsi le mani con i poveri, di dare loro ascolto, abitando le situazioni di marginalità; una chiesa povera fondata sulla gratuità e la provvidenza; una chiesa amante di Gesù, che non si limiti alle quattro mura ma esca per strada per incontrare ed amare, coinvolta nella vita del popolo. Siamo popolo di Dio che vuole ritornare a suonare i campanelli, piuttosto che le campane.

Dolcemente accompagnati dall’amore del Padre

Volgiamo essere chiesa che favorisca la centralità dell’individuo attraverso la ministerialità del laicato, promuovendo e operando una valorizzazione piena dei laici, formandoli e responsabilizzandoli nella diversità dei carismi con una loro rinnovata importanza.

Piazze, strade, osterie: vogliamo che l’uomo ritorni al centro del pensiero della chiesa, come creatura amata, voluta e dolcemente accompagnata dall’amore del Padre. Vogliamo essere chiesa presente per realizzare il sogno di Dio, chiesa più vicina alla gente che con lei cammina operando tramite la spinta dal basso, capace di leggere i segni dei tempi e di dare cuore alla profezia come avvocata dell'umanità.

COMUNIC-AZIONE DI STRADA

Camminare nelle scarpe dell'altro

Vogliamo vivere dal basso la scelta degli ultimi, scendendo in piazza al “piano terra”. Ci sentiamo in continua ricerca di noi stessi e degli altri, "giocando" in strada, riscoprendoci piccoli, come i poveri, e imparando da loro il perdono. Nell'unione degli impegni dei singoli, camminiamo, osserviamo, creiamo relazione, ci avviciniamo ai poveri e percorriamo la strada di un'azione vera per accogliere e lasciarsi accogliere. Urge trovare un linguaggio comune per condividere con i poveri, un agire unico, nato dall'unione delle vite di tutti, per parlare una lingua nuova, la lingua dell'amore verso i fratelli più piccoli e gli ultimi. Anche un passante merita attenzione, solo così si può andare verso l'altro nel luogo in cui vive, camminare nelle sue scarpe e comunicare tutto il nostro essere. Siamo certi che ci faranno male i piedi in questa azione di condivisione continua.

Abbracciare l'altro

La vera comunicazione è reciprocità, cambiamento interiore, generazione creativa. E' relazione empatica di creatività per tutti, ma soprattutto per gli emarginati e per quelli che "non ci piacciono". E' camminare sapendosi fermare anche a centro strada per nostro fratello. Dobbiamo ritornare ad abbracciare l'altro, senza pregiudizi e guardandolo negli occhi per costruire l'incontro.

Dialogare come comunità missionaria

La comunic-azione di strada e' un dialogare mettendoci in azione di strada come comunità missionaria, abbandonando le certezze precostituite delle nostre comunità per scendere dentro la storia in ascolto delle voci e contemplando i volti tra il rumore e il caos. Vogliamo camminare insieme ascoltandoci, entrando in sintonia, con la volontà di andare verso l'altro e aprirsi al dialogo sincero. Comunichiamo solo ciò che noi stessi siamo, ascoltiamo e incontriamo con la gente, a partire dallo straniero e dal povero.

Informazione Alternativa

La comunic-azione di strada e' informazione alternativa che pone l'accento sulla strada, che cambia la vita in strada, raggiungendo tutti. Vogliamo conoscere le realtà della strada incontrando le persone nei loro ambienti quotidiani di vita. E' denuncia delle strutture di oppressione, dello strazio di tutte le guerre, della vergogna dei Centri di Permanenza Temporanea, della militarizzazione e dello scempio dell’ambiente (discariche, inceneritori, termovalorizzatori). Così facendo la comunicazione potrà incidere in maniera determinante anche sulla ignoranza delle istituzioni. Inoltre può rimettere in discussione un sistema informativo che “ci fa ballare tutti come topolini”.

E' necessario, perciò, “essere presenti” per esprimere il proprio pensiero, per agire insieme anche a chi e' lontano e far conoscere i bisogni più forti. E' un cammino che coinvolge i più poveri. La comunic-azione di strada coinvolge la gente lungo le sue stesse strade e la incoraggia stimolandola all'azione. Riteniamo necessario interferire con i mass-media e trasformarci in soggetti di contro-informazione "porta a porta"..

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