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Fondazione don Tonino Bello: "Le Ragioni della Pace"

Fondazione don Tonino Bello: "Le Ragioni della Pace"

 

Le Ragioni della Pace

comunicato della Fondazione "don Tonino Bello" per la  Marcia della Pace S.M. di Leuca - Alessano

 
Di fronte all'attuale devastante scenario di guerra e di terrorismo è urgente gridare il bisogno di pace.

Dai confini di questa terra pugliese sentiamo, come non mai, la necessità di un pacifico e liberante cammino.

Tante sono le ragioni della pace!

Per incarnarle occorre innanzitutto diffondere la consapevolezza che la persona, il suo volto, la sua vita, la sua dignità sono sempre meno il supremo valore intorno a cui oggi si organizza l'economia, la politica, la società.

Il prezioso volto umano non può essere catalogato, definito, non può essere massificato, è una luce che ci indica la giusta rotta.

Per riscoprirlo e' doveroso incontrarsi con cuore aperto.

Da questa frontiera, interrogandoci sulle sorti dell'umanità, vogliamo guardare in modo planetario, scorgere fecondi e vitali segni che vengono anche da molto lontano, anche da altre culture, per scrivere tutti insieme le ragioni della pace e della nonviolenza. Queste ragioni chiedono di credere fermamente che un altro mondo e' possibile, finalmente umano, giusto, solidale, fondato sulla giustizia sociale e non sul profitto, sulla convivenza e non sul dominio.

Il mediterraneo lo sentiamo luogo di incontro, un mare che unisce civiltà, le intreccia, le stimola a imparare le diversità degli altri popoli, tutti accomunati dallo stesso cammino e dallo stesso destino. In tale direzione i volti delle immigrate e degli immigrati sono da accogliere con rispetto, ci rivelano il più delle volte travagliate esistenze e si inscrivono nel nostro futuro.

Se come occidente scegliamo di rimanere fermi nel nostro progresso, nelle nostre chimere di perfezione, il nostro sguardo potrebbe farsi miope, i tratti di strada corti ed effimeri. I profeti sono sempre state persone che dalle frontiere ci hanno invitato a metterci in cammino, a scegliere inediti orizzonti. E da questa frontiera, da questa regione, da questa terra, don Tonino Bello ci ha aperto una finestra importante: quella dell'accoglienza e della convivialità delle differenze.

Da questo luogo, qui ed ora, chiediamo all'Unione Europea di privilegiare, con tenacia e lungimiranza, con scelte concrete, le ragioni della pace.

Essa e' chiamata a redimere la sua storia di violenza, a recuperare il suo patrimonio di cultura, inclusiva di altri popoli. E' tempo quindi di attuare politiche alternative ad un ordine mondiale ingiusto, impersonale, impietoso. E' tempo di rilanciare il disarmo, la solidarietà internazionale ed il diritto dei più deboli.

E' tempo di proclamare la forza del diritto e di abbandonare il diritto della forza.

Lo gridiamo dai confini del nostro Paese e lo invochiamo nell'azione politica dei governi, di ogni ente locale che deve divenire antenna vigile contro i soprusi, presidio di legalità e di trasparenza, costruttore di cooperazione liberante e paritaria, megafono contro ogni guerra. Chiediamo alla società civile nelle sue diverse componenti sociali, religiose e culturali di varcare i recinti dentro cui si e' rinchiusa e di andare incontro ai poveri e lasciarsi abitare dagli ultimi.

Per il mondo intero urgenti sono le ragioni della pace.

Le ragioni della guerra e del terrorismo non esistono: sono solo tremende, alienanti follie. Nulla può sostituire la pace. E il futuro, in verità, porta il suo nome.

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