"La sentenza di ieri della Corte Costituzionale, che ha risposto ai dubbi sollevati dai Tribunali di Roma, Firenze, Torino e Padova, dichiarando l'illegittimità di alcune norme della Bossi-Fini, è una ventata di ossigeno che dà fiducia nel futuro del nostro Paese. Non si va irreversibilmente verso un irrigidimento del muro tra noi e il resto del mondo in difficoltà, se teniamo saldi i valori della Costituzione e consideriamo tutte le persone sottoposte a un medesimo trattamento di fronte alla Legge. Il Ministro degli Esteri ha espresso elegantemente il suo disappunto, confermando con la sua citazione il pensiero circolante secondo cui c'è un buonismo di corta visione che genera molti mali. Se si ascoltassero questi caritatevoli - si dice - , dove andremmo a finire? Saremo invasi da folle di gente da sud, da est e da ovest. Dove sta allora la lungimiranza? A nostro parere, sta nel prendere sul serio e responsabilmente la situazione drammatica del nostro pianeta. Non è possibile continuare a costruire un mondo in cui alcuni privilegiati godono - e muoiono - del sovrappiù ed altri vivono e muoiono miseramente. Se non saranno le convinzioni, sarà la storia a costringerci a decidere per un mondo in cui i beni e l'uso dell'energia siano condivisi e cioè moderati da chi ha più, perché ce ne sia per tutti e a lungo. Altrimenti la serie di guerre che ci attende sarà senza fine, anche se saranno presentate sotto nomi altamente nobili. Perché i francesi non si riversano in Italia, pur potendo farlo? Nessuno lascia il proprio paese se non mosso dal bisogno di sopravvivenza. E noi italiani ne sappiamo qualcosa. Come Commissione Giustizia e Pace della Conferenza degli istituti Missionari in Italia (CIMI), chiediamo ai nostri Politici e noi stessi di prendere atto che la politica di erigere barriere non sarà mai vincente, di fronte alle ragioni della disperazione. Chiediamo loro di elaborare ed attuare con urgenza, nel dialogo con la Società civile, in sede nazionale, europea e delle Istituzioni internazionali, linee di una politica estera lungimirante che crei un futuro in cui ognuno possa vivere serenamente nel suo Paese, o uscirne, se lo vuole. Nel frattempo, dobbiamo vivere quelle "solidarietà corte" che ci qualificano come persone e come Paese. E' un impegno che interpella e coinvolge tutti noi, da chi ci governa a chi, nel quotidiano, ha casa, lavoro, amicizia da condividere con i nostri ospiti. Noi missionari siamo testimoni di essere ricevuti con l'onore degli ospiti nei loro Paesi." Commissione Giustizia e Pace - CIMI | 
