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Situazione dei minori nelle carceri brasiliane

Situazione dei minori nelle carceri brasiliane

 

La situazione dei minori nelle carceri brasiliane

Alcune cifre per capire le situazione...

 

Pace nelle Nostre Mani
Tra i testimoni della carovana 2002 c'era Valdenia Paulino, avvocatessa che lavora al Centro de Defesa dos Direitos da Criança e do Adolescente “Mônica Paião Trevisan” (CEDECA) , occupandosi della denuncia delle violazioni dei diritti umani dei bambini e adolescenti in famiglia, nella società, nelle carceri minorili (FEBEM).
Lettera dalle Missioni
Per Approfondire la realtà delle periferie brasiliane, puoi leggere le lettere di p.Rossano (1,2) e di p.Renato (1) che hanno vissuto nel quartiere di Sapopemba a San Paolo, dove opera anche Valdenia.

 

Vi sono circa 10 mila ragazzi tra i 12 e i 18 anni internati in carceri minorili (FEBEM) in tutto il Brasile, oltre a quelli in regime di semi-libertà o libertà assistita.

Il ragazzo-medio internato nella Febem ha queste caratteristiche: è di sesso maschile, negro o mulatto, tra i 16 e i 17 anni, fa uso di droghe, vive con la famiglia, non studia e non lavora.

Solo il 18% ha commesso omicidi, il resto è in carcere per avere rubato o per traffico di droga.

Vediamo più a fondo questi dati:

l’81% degli internati viveva con la famiglia quando hanno commesso il reato per il quale è in carcere. Questo fa cadere il grande “mito” che sono i “meninos de rua” i delinquenti. Dalla ricerca emerge che per tutti gli adolescenti in carcere, la qualità dei vincoli familiari è un elemento importantissimo.

L’86% degli adolescenti usavano alcool e droghe prima di essere internati: il 70% usava marijuana e solo il 30% crack, cocaina, colla o altre schifezze. Ovvio che il vizio non smette di essere alimentato in carcere e comunque nessun carcere minorile possiede un progetto di  trattamento per le tossicodipendenze.

L’84% non ha completato la scuola dell’obbligo.

Di quelli che lavoravano, solo il 3% erano in regola; il resto lavorava nel mercato informale.

La scuola, per quanto non-qualificata e approssimativa nei contenuti, nelle metodologie e nelle relazioni funziona ancora come luogo di prevenzione: chi sta a scuola non va in strada.
Quindi ben vengano bolse-escola, corsi professionali, sale di studio e professori/educatori nell’extrascuola, non solo per i compiti, ma per allargare gli orizzonti delle cose conosciute e apprese e delle abilità.

La droga è la causa maggiore dello sfruttamento degli adolescenti delle favelas, sia perché ne fanno uso (e quindi devono rubare per pagarla), sia perché sono utilizzati nello spaccio, sia perché poi essa è la porta di entrata per altri crimini che portano, se va bene, al carcere.
Per quanto riguarda la situazione delle carceri minorili, segnaliamo che per mantenere un adolescente in carcere si spende in media 5.000 R$ al mese (è giusto, cinquemila reais!): in alcune parti del Brasile si arriva a 2.000 R$ e in altre a 7.000 R$. Lo stesso Segretario dei Diritti Umani ha commentato:  “ 7.000 R$ al mese sarebbero sufficienti per pagare loro gli studi a Oxford”.
Invece degli studi ad Oxford gli adolescenti in carcere ricevono solo la possibilità di completare la scuola elementare in classi super-affollate e con professori incapaci; la scuola media è invece un lusso e spesso mancano sia la classe sia il  professore.

Delle 190 carceri minorili, 135 sono state considerate inadeguate per mancanza di spazi, mancanza di igiene, mancanza d’acqua e luce. Molte delle strutture erano ex-carceri per adulti dismesse, utilizzate per i ragazzi senza nemmeno ristrutturarle. In molte carceri i ragazzi sono obbligati a dormire per terra, su pavimenti bagnati dalle infiltrazioni con un livello di sporcizia considerato “subumano” dagli stessi ispettori di governo. Vi sono poi celle che ospitano il doppio delle persone previste e celle di isolamento per i carceri minorili...

Terminiamo con le parole della Direttrice del  Dipartimento del Ministero di Giustizia per i Minori: “Con tutto questo, i ragazzi non hanno nessuna opportunità di recupero, ma possono solo apprendere ad essere dei delinquenti”!

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