SCHIAVITU’ E PROSTITUZIONE
a cura delle associazioni operanti nel settore

 

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SCHIAVITU’ E PROSTITUZIONE

La pace nelle nostre mani

Verona, 1 settembre 2001

 

 

SCHIAVITU’ E PROSTITUZIONE
a cura delle associazioni operanti nel settore

 

 

Il fenomeno della prostituzione e della tratta a scopo di sfruttamento sessuale rappresentano un problema di rilevanza nazionale. Lavorando sul campo abbiamo capito la complessità del fenomeno: la presenza di donne straniere sulle nostre strade, così  fastidiosa alla vista nella sua nudità, rappresenta l’aspetto visibile di un mondo assolutamente invisibile nel quale le connivenze tra le organizzazioni criminali italiane e straniere, ma anche irreprensibili cittadini italiani, e non parliamo solo dei clienti, hanno un loro posto. Basti pensare alla vendita di documenti falsi, agli appartamenti affittati e sub affittati a prezzi “speciali”…e a tanti e svariati servizi legati a questo business.

 All’origine della presenza di donne e uomini che si prostituiscono sulle nostre strade, troviamo gravi problemi di povertà, a volte di sopravvivenza e di mancanza di libertà, dei paesi di provenienza; dall’Africa, dai paesi dell’Est Europeo, dai paesi del Sud America. Tra globalizzazione e libero mercato, la mancanza o l’inattuazione di soluzioni tese al miglioramento della qualità della vita nei paesi d’origine continuerà inesorabilmente a produrre movimenti migratori massicci. Tra mantenimento e difesa dello stato di benessere nei paesi ricchi la mancanza di politiche sociali ed economiche tese ad affrontare l’arrivo, l’accoglienza e l’inclusione degli stranieri continuerà inesorabilmente a generare sacche di marginalità tra gli stranieri e il conflitto sociale e territoriale con i cittadini italiani. 

Ormai la commercializzazione della persona umana ha raggiunto livelli impensabili, purtroppo su scala mondiale, la persona con la sua dignità ha perso il suo valore, ciò che ha valore è l’uomo in quanto merce di scambio, da cui trarre profitto!

 

Mai come oggi la schiavitù esiste, nonostante si creda scomparsa e sia spesso invisibile.

 

Il fenomeno più visibile (ma che si vorrebbe sempre più nascondere !) è quello della tratta di esseri umani per scopi sessuali, ma si potrebbe parlare a lungo di sfruttamento domestico, di lavoro in nero, di speculazioni di vario genere ai danni di fasce deboli. Un vero e ricco mercato….. ben presente e radicato nel territorio veronese!

 

 Da anni varie associazione del privato sociale, in collaborazione con le istituzioni, lottano contro la tratta di esseri umani a scopi sessuali, offrendo alternative e possibilità a coloro che decidono di sottrarsi alla condizione di schiavitù.

 

I progetti ed i servizi di Verona e del suo territorio attualmente presenti sono:

le unità di strada, le diverse tipologie di accoglienza (casa di fuga o prima accoglienza, accoglienza intermedia o casa di autonomia), le prese in carico territoriali, i servizi a bassa soglia, drop in, gli inserimenti lavorativi, la formazione professionale e la formazione pratica di impresa, l’orientamento, l’accompagnamento verso l’autonomia abitativa e l’integrazione sul territorio.

Tutti questi servizi fanno parte di un progetto, il progetto Sirio, che vede coinvolti Papa Giovanni XXIII, Caritas, Comunità dei Giovani, Comune di Verona, Azienda ulss 20 e Progetto Artemide.

 

L’intervento è centrato sulle persone le quali sono accolte nella loro globalità, offrendo loro opportunità e stimoli per realizzare il proprio progetto di crescita verso l’autonomia. Questo cammino di integrazione non è facile viste le difficoltà che s’incontrano a livello burocratico, lavorativo e soprattutto abitativo. Ottenere i documenti non è facile anche quando si hanno tutti i requisiti …e la nuova legge non migliorerà la situazione. Il lavoro non manca, soprattutto quello che gli italiani non fanno più! Pulizie, facchinaggio, assistenza anziani, collaborazione domestica…sottile sfruttamento! Non importa se le persone hanno un diploma, una laurea o semplicemente un’aspirazione! Non parliamo poi della casa, che dovrebbe essere un diritto fondamentale dell’uomo, ma che è diventato un sogno irrealizzabile per tanti stranieri, soprattutto per giovani donne regolari! E’ uno scandalo che posti letto vengano fatti pagare 300 €, che case fatiscenti siano affittate e sub affittate a prezzi esorbitanti, molto spesso senza contratti o di dubbia regolarità…e che invece si affitti con tanta facilità a madame e protettori!

 

Parlare di legalità diventa sempre più difficile….e non solo fra stranieri clandestini!

 

Schiavitù e prostituzione significa quindi  parlare non solo di prostitute/prostituite e clienti ma anche di:

  • tratta di essere umani

  • immigrazione

  • domanda e offerta

  • industria sessuale

  • clandestinità

  • mercati interni ed esterni dove collocare le persone trafficate

  • traffici di intermediazione che agiscono nel mercato

  • andamenti stagionali del mercato

  • volume dei profitti collegati a questo commercio

  • clienti salvatori, clienti ingenui, clienti perversi

  • prestazione sessuali per via telematica e telefonica

  • associazioni criminali

  • schiavitù, scelta cosciente, libera scelta

  • sicurezza dei cittadini

  • storie di esseri umani, di persone

  • fattori di espulsione dai paesi di origine

  • fattori di attrazione dei paesi di destinazione

  • debito contratto dalle donne e “titolo di proprietà

  • politiche repressive; politiche d’integrazione; proibizionismo; regolamentarismo; abolizionismo

  • ………………..

 

Vista tale complessità non è possibile pensare che è facile capire, così come non è opportuno credere che si possano esprimere facilmente soluzioni per risolvere il problema: né quello del”mercato e traffico” né quello delle persone!

 

E’ urgente invece che istituzioni pubbliche e cittadinanza trovino spazi di confronto e riflessione per affrontare con delicatezza ed umiltà tale complessità ed iniziare a fare qualcosa (“qualcosa”….anche di fronte a problemi difficili qualcosa bisogna e si può fare!)

 

 

 

Associazioni operanti: Comunità Papa Giovanni XXIII, Caritas, Comunità dei Giovani, Comune di Verona, Azienda ulss 20 e Progetto Artemide.