La Speranza a Caro Prezzo
Saluto ai partecipanti alla
XXV marcia nazionale della Pace

 

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LA SPERANZA A CARO PREZZO
Saluto ai partecipanti alla XXV marcia nazionale della Pace

 

Carissimi amici,

Molfetta porge un affettuoso saluto a tutti voi, pellegrini di pace, giunti da ogni parte d’Italia,

e vi accoglie a braccia aperte. Siete in una terra che soffre, in cui ogni giorno diviene più alto

il prezzo della speranza.

 

Questa terra, la Puglia, una volta chiamata “la California del Sud”, accoglie la vostra presenza

come un segno straordinario di solidarietà.

La terra in cui vi trovate stasera è come una finestra aperta, da cui osservare tutte le povertà che incombono sulla storia.

 

E’ una terra-finestra. Una terra-simbolo. Una terra-speranza. Una terra-frontiera. Una terra finis terrae.

Da questa terra-finestra si scruta bene l’adriatico in fiamme. Il crollo dell’Albania e il fuoco dei Balcani. Si distingue bene il Mediterraneo, nuovo invisibile muro, che curva la nostra regione come un arco di guerra puntato dal Nord verso il Sud del mondo. Il radicalmente altro che è il musulmano, il radicalmente impoverito che è l’africano.

Insomma, siete nella terra dove la speranza è sfidata ogni giorno dalla violenza. Dove uno stadio mondiale vale più dello sviluppo di una città come Bari.

Dove le esigue strategie pesano più della sofferenza di una città come Taranto con i suoi 58 mila disoccupati.

Dove le logiche di partito contano più del crimine che si organizza come una vera struttura sociale, retta da un apparato di 25.000 uomini.

Dove le ragioni di stato prevalgono su quelle dei più elementari diritti umani (albanesi, extracomunitari).

Dove le ragioni delle banche tedesche non possono sentire il gemito dei contadini, produttori di olio, vino e grano.

 

Siete in una terra dove muore un morto ammazzato ogni due giorni.

Dove si uccide un sindaco perché rifiuta la condiscendenza. Dove la Regione accumula il debito più scandaloso d’Italia.

Siete in una delle 8 aree che la Comunità europea considera di deriva del sottosviluppo.

 

Bene, in questa terra è possibile organizzare la speranza. A caro prezzo, però. Bonhoeffer diceva “grazia a caro prezzo”. Dobbiamo pagare prezzi altissimi per mantenere in vita la speranza.

Non c’è niente da temere. Siete anche nella terra della speranza:

-         dove i vescovi firmano contro la militarizzazione del territorio, perché la Puglia sia “arca di pace e non arco di guerra”, e si oppongono all’installazione degli F 16 nell’aeroporto di Gioia del Colle;

-         dove una trama operosa di gruppi, comunità, cooperative, costruisce già il diverso;

-         dove la gente semplice accoglie anche clandestinamente ciò che lo Stato rifiuta;

-         dove il popolo è già in esodo come a S. Vito dei Normanni, a Taranto, a Molfetta.

 

La speranza a caro prezzo. Qui non la si enuncia: la si vive e la si testimonia pagando.

 

Ecco perché ci sembra che questa terra, e in particolare Molfetta, sia lo scenario più adatto per celebrare la XXV marcia nazionale della pace, in linea col messaggio che il Papa quest’anno ci ha dato.

 

 

Molfetta 31 dicembre 1992                                                             + d. Tonino Bello