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Gli attacchi aerei alle torri del World Trade Center e al
Pentagono non hanno avuto inizio l'11 settembe 2001. E neppure sono stati,
come suggerito in modo disinvolto da alcuni politici, "una guerra contro la
civilizzazione". Ma non e' il mestiere dei politici informare. E' il compito
dei media, ma la loro principale preoccupazione e' vendere, e quindi non
vogliano sconvolgere i lettori. La loro responsabilita' primaria non e' nei
confronti dei lettori ma dei proprietari, o degli azionisti. Ed e'
nell'interesse del complesso militare industriale che milioni di persone
restino malinformate o disinformate del tutto.
I voli suicidi su New York, Washington e Pennsylvania hanno avuto origine
nei monti dell'Afghanistan, nella guerriglia, durata dieci anni, contro
l'allora Unione Sovietica. La guerra era sostenuta e aiutata dalla Cia, che
ha versato miliardi di dollari nelle tasche dell'insurrezione antisovietica.
Il risultato? Un sociologo algerino disse a un giornalista americano ad
Algeri "il tuo governo ha partecipato alla creazione di un mostro" e poi ha
aggiunto "Ora si e' rivoltato contro di voi e contro il mondo... 16.000
arabi sono stati addestrati in Afghanistan, trasformato in una vera e
propria macchina da guerra" ("Los Angeles Times", 4 settembre '96). Gli ha
fatto eco un diplomatico Usa in Pakistan che ha detto: "Questo e' un esempio
mal riuscito di un gallo che torna a cantare nel pollaio. Non si possono
immettere miliardi di dollari in una jihad anticomunista, coinvolgere il
mondo intero e poi ignorarne le conseguenze. Ma noi lo abbiamo fatto. I
nostri obiettivi non erano la pace e lo sviluppo in Afghanistan. Il nostro
scopo era uccidere i comunisti e buttare fuori i russi" ("Los Angeles
Times", 4 settembre '96).
Come hanno fatto gli afghani a pagare per avere le armi, in un paese cosi'
povero e devastato dalla guerra? Quante persone sanno che l'Afghanistan e'
il paese maggior produttore di eroina al mondo? A corto di liquidi, i
mujaheddin afghani scambiavano eroina contro armi con i fornitori della Cia,
dando vita cosi' al "Golden Crescent" il circuito islamico dell'eroina.
Quando i sovietici furono cacciati e la guerra fini', i ribelli si
guardarono attorno e si accorsero che non l'Urss ma gli Usa dominavano la
regione. Si accorsero della presenza militare statunitense nei luoghi sacri
dell'Arabia Saudita, del sostegno Usa agli stati antidemocratici, della
devastazione dell'Iraq e dell'appoggio unilaterale ad Israele, ottenuto a
spese dei palestinesi assediati. E quando si sono messi a studiare gli Stati
Uniti, si sono accorti delle forti somiglianze imperialiste con i sovietici.
L'Afghanistan, uno dei luoghi piu' poveri e devastati del mondo, ha una
popolazione maschile con un'aspettativa media di vita di 46 anni (45 per le
donne). Ha un tasso di alfabetizzazione del 29%. Guarda alla tronfia
opulenza americana, al dominio globale dell'impero statunitense, e va in
collera.
Questo divario nazionalista, culturale, religioso e di classe alimenta un
profondo e durevole astio nei confronti del dominio americano.
L'umiliazione, sentimento col quale il mondo islamico ha dovuto
familiarizzare fin dalla caduta dell'impero ottomano nel 1922 e poi con
l'era coloniale fino alla meta' del ventesimo secolo, costituisce una forza
potentissima. Essa porto' un uomo tedesco, umiliato, sull'orlo della
conquista del mondo dopo la prima guerra mondiale. Non e' quindi cosa da
prendersi alla leggera. L'Afghanistan potrebbe portare a un altro punto di
svolta nella storia del mondo e per questa ragione tutti noi dobbiamo
imparare a conoscerlo.

 

Mumia Abu-Jamal

  

[Mumia Abu-Jamal e' un illustre giornalista afroamericano, scrittore,
militante per i diritti, detenuto in attesa di esecuzione capitale a seguito
di un processo fondato su menzogne, pregiudizi razzisti e scandalose
irregolarita'. Per salvare la sua vita da anni e' in corso una mobilitazione
dell'opinione pubblica mondiale. Questo articolo e' apparso in Italia sul
quotidiano "Il manifesto" del 25 settembre]