Campagna per la riforma della Banca mondiale
L’economia
globale promette sviluppo e benessere per il pianeta ma la povertà nel mondo è
aumentata e l’ambiente naturale ha subito ferite insanabili. I leader politici
non sono stati capaci di invertire la rotta di uno sviluppo distorto, che
aumenta l’abisso esistente tra il nord e il sud del mondo, tra ricchi e poveri
in ogni paese. Ma le regole dell’economia non sono intoccabili: ogni governo
è responsabile delle decisioni, degli investimenti, dei progetti che accetta e
che promuove. I nostri cinque obiettivi:
Ø
Energia, acqua e gestione delle
risorse naturali Scienziati
e politici concordano ormai sulla necessità di ridurre le emissioni inquinanti
per limitare i danni al pianeta e le conseguenze del riscaldamento globale,
mentre la comunità internazionale ha preso impegni che restano ancora sulla
carta. Tra le principali cause la scarsità di fondi per le tecnologie pulite e
per promuovere strategie energetiche sostenibili nei paesi del Sud del mondo, al
fine di garantire il diritto allo sviluppo tutelando l’equilibrio ambientale
globale. Dal ‘92, anno in cui si è tenuto a Rio de Janeiro il Vertice Unced,
fino al ‘98, la Banca mondiale ha investito 13 miliardi di dollari per
progetti che usano combustibili fossili, quali petrolio e carbone, e che
emetteranno nell’atmosfera 37,5 miliardi di tonnellate di carbonio, altamente
inquinante. E da allora non si vedono segnali di cambiamento. Esiste così un
evidente conflitto tra le politiche sostenute dalla Banca mondiale e gli impegni
di riduzione dell’inquinamento presi dai paesi finanziatori, Italia compresa.
Anche le grandi dighe, costruite soprattutto per produrre energia, hanno una
storia di distruzione dell’ambiente e di violazioni dei diritti delle comunità
che più direttamente ne subiscono le conseguenze. La Campagna segue da vicino
le attività della Banca mondiale nel settore energetico, in cooperazione con le
altre campagne internazionali che lavorano per promuovere strategie di
produzione energetica e di gestione delle risorse, fondamentali come l’acqua,
che siano sostenibili, di lunga durata ed eque per le popolazioni locali. Ø
diritti umani, diritto allo
sviluppo sociale e all’integrità culturale dei popoli Progetti
di sviluppo quali le grandi dighe o progetti per lo sfruttamento delle risorse
naturali , possono violare i diritti fondamentali di coloro che ne dovrebbero
essere i principali beneficiari. Strade e infrastrutture distruggono
l’ambiente in cui le popolazioni locali vivono e di cui hanno bisogno per la
loro sopravvivenza fisica e culturale. Assieme
alle organizzazioni per la difesa dei diritti umani e dell’ambiente la
Campagna ha lavorato e lavora con le popolazioni locali nei paesi in via di
sviluppo (Paraguay, Nepal, Guatemala, Ciad, Camerun, Lesotho, India e Brasile)
minacciate da progetti della Banca mondiale, per rappresentare le loro richieste
e preoccupazioni a livello internazionale e sollecitare il sostegno e
l’iniziativa dei decisori politici nel nostro paese. Ø
Sviluppo sostenibile nel
Mediterraneo Il
Mediterraneo è una delle zone più a rischio nel mondo: i danni ambientali
acuiscono tensioni sociali e conflitti in un’area in cui i ricchi paesi del
nord si incontrano con un sud ben più povero. Il cammino per uno sviluppo
sociale più armonico è possibile e da molte parti viene proposto, ma la Banca
mondiale ed altre istituzioni come la Banca europea degli investimenti
utilizzano ancora i loro fondi per promuovere una crescita economica rapida e ad
ogni costo. Per estendere la sua esperienza nei paesi del bacino Mediterraneo,
la Campagna ha promosso la “Med Bank Watch Initiative” in collaborazione con
le altre campagne internazionali che lavorano nell’area. Obiettivo
dell’iniziativa è quello di monitorare i progetti delle istituzioni
finanziarie nella regione ed aiutare i gruppi locali a informare e fare
pressione sui governi per promuovere uno sviluppo socialmente giusto e
ecologicamente sostenibile. Ø
Informazione e mobilitazione per una
riforma della Banca mondiale
L’Italia
è rappresentata da uno dei 24 Direttori del Consiglio Esecutivo della Banca
mondiale, che approva i finanziamenti e le politiche della Banca mondiale. E’
un ruolo di grande importanza e per questo l’opinione pubblica, i
parlamentari, le forze sociali, le organizzazioni non governative hanno diritto
di essere informati sulle decisioni prese e partecipare attivamente alla loro
formulazione. La Campagna pertanto lavora per fornire gli strumenti necessari
per un controllo democratico delle attività della Banca mondiale, e per un
ruolo attivo del nostro paese in sostegno alle misure di riforma. Ø
Per una nuova economia di
giustizia L’impegno
per la riforma di politiche e progetti della Banca mondiale non può prescindere
da una visione complessiva sulle tendenze dell’economia globale e dalla
necessità di una riforma radicale del sistema economico e finanziario. Questa
necessità risulta ancor più evidente in seguito agli effetti sociali delle
crisi finanziarie che hanno colpito di recente Asia e America Latina.
Trasformare il ruolo della Banca mondiale non basta. Sono molti altri infatti gli attori sulla scena globale che
devono essere i protagonisti di un deciso cambiamento di rotta: ·
le banche private e le agenzie pubbliche di credito all’esportazione: quando
la Banca mondiale si ritira da un progetto perché non lo ritiene sostenibile o
è stato oggetto di critiche, banche ed agenzie sono le prime a subentrare.
Anche loro usano il nostro denaro e non hanno obblighi di trasparenza e regole
di sostenibilità; ·
il Fondo monetario internazionale: in nome della liberalizzazione dei mercati,
della globalizzazione dell’economia e della finanza impone ai governi piani di
aggiustamento strutturale che aumentano il peso del debito estero, pregiudicando
la loro sovranità economica e le politiche di sviluppo economico e sociale; ·
L’Omc (Organizzazione mondiale del commercio), e l’Ocse (Organizzazione per
la cooperazione e lo sviluppo economico) in nome del mercato globale operano una
“deregulation” che beneficia i grandi capitali, le imprese multinazionali ed
i poteri politici più forti a danno dei diritti sociali, dei lavoratori e
dell’ambiente. In particolare, la Campagna per la riforma della Banca mondiale
fa parte delle reti internazionali di ong che chiedono la riforma delle
Istituzioni finanziarie internazionali e delle Agenzie di credito
all’esportazione. Il contesto nel quale operiamo
Dalla
sua nascita nel 1944 la Banca mondiale ha finanziato oltre 6.000 progetti in 140
paesi, concedendo 300 miliardi di dollari. Nel solo 1999 ha fornito 28 miliardi
di dollari per piani di aggiustamento strutturale, riforme economiche e progetti
di sviluppo che aumenteranno povertà ed esclusione sociale in gran parte dei
paesi del mondo. Da anni le attività della Banca mondiale sono al centro di
campagne di denuncia e sensibilizzazione di comunità locali ed Ong di ogni
parte del mondo, in seguito alle quali la Banca mondiale ha annunciato riforme
sostanziali delle sue attività. L’espansione degli investimenti privati su
scala globale spinge oggi la Banca mondiale ad un maggior impegno in sostegno
alle imprese ed a politiche di privatizzazione di settori chiave dell’economia
dei paesi invia di sviluppo, in stretto contatto con il Fondo monetario
internazionale e l’Organizzazione mondiale del commercio.
Nonostante le trasformazioni di facciata, le Istituzioni Finanziarie
Internazionali continuano infatti a perseguire una agenda politica neoliberista
che approfondisce le disuguaglianze e provoca un aumento della povertà su scala
globale, non essendo in grado di garantire il diritto di ogni paese ad uno
sviluppo socialmente giusto ed ecologicamente sano. Chi siamo
Ha
iniziato le sue attività nel 1996, promossa dal Centro Internazionale Crocevia
di Roma. I finanziamenti del lavoro provengono in gran parte dalla Charles
Stewart Mott Foundation di Flint (Michigan) e dal Wallace Global Fund
(Washington DC). Alla Campagna aderiscono 40 ong di sviluppo, associazioni
ambientaliste, per la difesa diritti umani e movimenti di base. Le campagne con
cui si coordina in modo permanente sono Sdebitarsi, per un millennio senza
debiti, Dire mai al MAI, Rete Attac e GlobalizzAzione dei Popoli. La Campagna
aderisce al tavolo Intercampagne e alla Rete di Lilliput. La Campagna collabora
con associazioni non governative e reti internazionali che lavorano su tematiche
affini. Accanto alla Campagna per
la riforma della Banca mondiale, il Centro Internazionale Crocevia ha lanciato,
agli inizi del 2000, la Campagna “Occhio alla SACE”, per la riforma delle
attività delle agenzie di credito all’esportazione. ADERENTI
Aicos, Aidos, Ass. finanza
etica, Ass. italiana medici per l’ambiente, Ass. popoli minacciati, Ass. terzo
millennio, Beati i costruttori di pace, Bilanci di giustizia, C.I.R.E.A.,
Campagna Globalizza-Azione dei popoli, Centro nuovo modello di sviluppo, Centro
per la salute G.A. Maccacaro, Chiama l’Africa, Cocis, Consorzio
Ctm-Altromercato, Coop. La Luna Nel Pozzo, Coop. Mondo Solidale Marche, Coop.
Roba dell’altro mondo, Coord. lecchese Anti-Mai, Coord. Nord/Sud Milano, Coord.
lucchese ass. di volontariato internazionale, Cospe, Cric, Disvi, Greenpeace
Italia, Gruppo Umana Solidarietà, Icei, Legambiente, Maìs, Mani Tese, Medicina
democratica, Mov. per la libertà di vaccinazione, Movimondo Molisv, Nexus Cgil,
Nigrizia, Progetto Continenti, Re.Te., Servizio Civile Internazionale, Società
vegetariana, Verdi ambiente e società, Wwf Italia. Campagna
per la riforma della Banca mondiale c/o Centro Internazionale Crocevia
Via Ferraironi 88/G 00172 Roma tel: 39 06 24404212 fax: 39 06 2424177
e-mail: riforma-BM@cambio.it |
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