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Imola - 23 giugno 2001

CHIESA IN RETE: RISORSA O PERICOLO?

Di Francesco Diani

  

La comunicazione della Chiesa: l’annuncio del Vangelo

“Noi non possiamo tacere quello che abbiamo visto e ascoltato” (Atti 4,20): è quanto dicono gli apostoli davanti al Sinedrio, ed è il simbolo di una Chiesa che “esiste per evangelizzare”. Infatti l’evangelizzazione è la sfida più forte ed esaltante che la Chiesa è chiamata ad affrontare sin dalla sua origine. In realtà, a porre questa sfida non sono tanto le situazioni sociali e culturali che essa incontra lungo la storia, quanto il mandato di Gesù Cristo risorto, che definisce la ragione stessa dell’esistenza della Chiesa: “Andate in tutto il mondo e predicate il Vangelo ad ogni creatura”. Proprio per queste parole pronunciate da Gesù la Chiesa è consapevole che, nata dall’autocomunicazione di Dio in Cristo, trova la sua ragion d’essere nella comunicazione stessa.

L’interrogativo che si fa ad ogni epoca più pressante e a maggior ragione nell’era della comunicazione, è appunto: “come” comunicare?

Come raggiungere il cuore dell’uomo oggi occupato da tanti altri messaggi, attirato da altrettanti miraggi e felicità a portata di mano o apparenti?

Nella creazione il mondo si prospetta come epifania della Parola e quindi come tessuto comunicativo. Babele è il simbolo di questa umanità che non sa più comunicare. La Pentecoste invece è la bandiera della comunicazione ristabilita in forza dell’unico Spirito. 

Internet: la comunicazione delle comunicazioni

Internet: la grande rete internazionale di computer che mette in collegamento tra di loro milioni di utenti e migliaia di reti. È come se fosse un’enorme biblioteca, un’immensa banca dati, dove tutti possono accedere e recuperare informazioni e nello stesso tempo comunicare tra loro anche se fisicamente distanti semplicemente grazie alle linee telefoniche.

Oggi un personal computer elabora oltre 8 milioni di operazioni al secondo. La mente umana che è infinitamente più abile del computer, non è in grado di seguire questa velocità. E questo è solo un indicatore dell’indice di accelerazione che pervade tutta la vita sociale. Gli esperti avvertono che lo sviluppo tecnologico ci sta portando ad esiti impensabili.

È possibile far viaggiare il messaggio evangelico agli stessi ritmi dell’evoluzione tecnologica? Perché, dunque, non utilizzare queste nuove tecnologie per una evangelizzazione adeguata all’oggi? Quali possibilità e vantaggi si possono trarre dal fenomeno Internet? Sono alcuni degli interrogativi che ci spingono ad affrontare queste tematiche con una particolare attenzione al mondo dei giovani che sono tra i principali consumatori delle moderne tecnologie e di Internet. E non solo ai giovani, ma anche a tutti coloro che si trovano impegnati nell’evangelizzazione, nella catechesi e nell’insegnamento della religione cattolica.

 Internet e Chiesa

Internet può essere considerato come una nuova strada verso Dio e, in quanto tale, interpella la Chiesa in prima persona. Così l’attenzione si pone non solo su chi naviga ma anche sui luoghi di approdo, ed è a questo proposito che è importante conoscere alcuni siti a carattere spiccatamente religioso e di interesse sociale, proprio per dimostrare che Internet è non solo divertimento ma anche veicolo di impegno, di approfondimento culturale, palestra di solidarietà.

E’ bene inoltre precisare il fatto che, come per tutte le invenzioni ad uso dell’intelligenza umana, anche in Internet convivono negatività e positività e per questo motivo diventa quanto mai necessaria un’educazione che guidi all’uso di questo strumento.

Ed è proprio alla luce di queste affermazioni che si sviluppa una riflessione sulla missione evangelizzatrice della Chiesa e sulla sua capacità di essere, in ogni epoca, segno che comunica all’uomo del suo tempo il messaggio salvifico di Cristo sempre attuale. L’attenzione viene posta su due ambiti specifici, l’evangelizzazione e la catechesi, sottolineando il compito primordiale della Chiesa: saper riconoscere le domande inespresse dell’umanità ed essere pronta ad adeguarsi ai ritmi frenetici di una continua evoluzione per porsi come realtà attiva e concreta nel quotidiano vivere. Di conseguenza diventa fondamentale la conoscenza dei nuovi linguaggi per poter comunicare non solo con la minoranza dei credenti, ma soprattutto con coloro che non lo sono.

Inizialmente la Chiesa cattolica ha utilizzato Internet con l’atteggiamento di chi “prende le distanze” per capire meglio e trarne sicuri vantaggi. Internet è ormai considerato l’areopago dei tempi moderni, per questo la Chiesa ha cercato di integrare la tradizione con il funzionamento effettivo di questa nuova tecnologia, per farsi portavoce della Buona Novella del Signore risorto a tutta quella popolazione che lo conosce poco o non lo conosce affatto.

Sui canali telematici si presentano milioni di persone ogni giorno: molte di esse potrebbero imbattersi in una parola di speranza, potrebbero confrontarsi con altre proposte spirituali, scavalcare barriere ideologiche, superare stereotipi, scoprire consonanze ma anche nuovi orizzonti. Per certi versi in questo immenso “areopago” si diventa partecipi di quella “sterminata moltitudine di ogni nazione, razza, popolo e lingua” celebrata dall’Apocalisse.

Non è azzardato dire che Internet può certamente essere considerata come una nuova strada verso Dio. Uno spazio per interrogarsi sulle opportunità che i nuovi strumenti offrono alla Chiesa per pregare, educare e informare. Da ormai un paio d’anni una carrellata di seminari e conferenze, tutte molto interessanti, che hanno portato ad una conclusione decisamente stimolante: Internet è un “dono di Dio”, per questo la Chiesa deve prepararsi ad accettarlo e a conoscerlo per non lasciarsi sommergere, ma soprattutto per non lasciarlo cadere in fenomeni di degrado morale.

Per questo serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutta la Chiesa, con un duplice obiettivo: guidare con precisi criteri di discernimento l’uso sempre più diffuso della Rete, ma anche favorire i meccanismi di una illuminata “appropriazione tecnologica”, affinché la cultura elettronica diventi un formidabile magistero ecclesiastico”.

Di fatto Internet, come tutto ciò che è nelle mani dell’uomo, può diventare un idolo, quindi attirare anche nel suo percorso più negativo. Perciò la Chiesa che guarda a questa “novità” con simpatia, si sente interpellata a far sì che dentro questo oggetto, inevitabilmente umano, chiunque possa trovare e far trovare il Dio vero.

 

Le realtà ecclesiali in Rete

Nella società della comunicazione globale, della multimedialità e dell’interattività, la Chiesa cattolica non può perdere l’appuntamento con Internet.

Una sfida sempre aperta che ha stimolato la crescita della presenza cattolica nel cyberspazio. Infatti in Italia, si possono contare più di 4992 siti cattolici, tutti facilmente raggiungibili dal sito: www.siticattolici.it .

Una Lista in continuo aggiornamento divisa in sette ambiti: Chiesa cattolica siti istituzionali; Ordini e istituti religiosi; Associazioni e movimenti ecclesiali; Pastorale e spiritualità; Cultura e università; Informazione stampa ed editoria; Segnalazioni varie.

Un vero patrimonio di notizie, materiale religioso di vario genere, appelli, progetti, proposte e anche una possibilità in più di scambio di idee. Una presenza non indifferente se si pensa che dietro ad ogni indirizzo di sito vi è un numero notevole di cattolici impegnati a far crescere il dialogo religioso in un “territorio” così vasto come quello di Internet.

Questa presenza di siti cattolici deve fare i conti con altre realtà annidate nella Rete, che, dietro all’immagine di una home page apparentemente a contenuto spirituale, nascondono idee-forza molto ambigue quali quelle di Scientology, dei Testimoni di Geova, della New Age e di tutte quelle sette che imprigionano la libertà umana promettendo la risoluzione di qualsiasi tipo di malessere e guarigione dell’anima. Niente di diverso dal mondo non virtuale, dove già da molto tempo si sta assistendo ad una affannata ricerca di “spiritualità a buon prezzo” fatta di felicità effimere e sicurezze raggiungibili senza fatica.

Non c’è da meravigliarsi, allora, se nella Rete esiste anche questo tipo di ricerca. Al navigatore sprovveduto e facilmente influenzabile che prova a inserire le parole “Dio”, “Chiesa” o “Gesù” in un qualsiasi motore di ricerca, si apre un vasto orizzonte di pagine web elettronico-spirituali contenenti davvero di tutto.

Non può, quindi, mancare una presenza consistente di siti web che orientino e indichino agli internauti la strada più diritta da percorrere per vivere il loro navigare non come un perdersi tra le onde del vago e temporaneo, ma come un ritrovarsi sulla rotta di un viaggio che è scoperta di un nuovo comunicare, oltre le frontiere del tempo e dello spazio, per sfruttare al meglio le potenzialità di Internet.

L’obiettivo dichiarato o implicito di molti siti cattolici è quello di valorizzare l’alta tecnologia di Internet per evangelizzare seminando briciole di speranza, messaggi di pace, servizio di volontariato, facendosi promotori di iniziative che si espandono a macchia d’olio grazie all’elevato numero di persone che può raggiungere un semplice collegamento via modem.

Senza la pretesa di essere a tutti i costi all’avanguardia, è un prendere coscienza che la comunicazione elettronica è la via del futuro e bisogna saperla usare nel migliore dei modi per non lasciarsi sopraffare dalle innumerevoli presenze che popolano il cyberspazio. Niente di meglio che addentrarsi in una navigazione tra i siti cattolici della Rete (www.siticattolici.it), dove si possono cogliere le caratteristiche più salienti del messaggio cristiano che si vuol trasmettere.

  

Navigazione in Rete

  Gruppi di lavoro

APPENDICE

 

Giovani.org?

www.giovani.org è nato ufficialmente il 16 marzo del 2000 per volontà della Pastorale Giovanile Italiana che era alla ricerca di uno strumento agile e fresco per comunicare con i giovani e al tempo stesso voleva offrire un punto di contatto dopo la Giornata Mondiale della Gioventù di Tor Vergata.

A che cosa ci ha educato Internet?

Internet ha educato innanzitutto noi di Giovani.org ad escogitare un metodo per entrare nel gioco.

Nella primavera del 2000 avevamo affidato ad una monaca di clausura di Assisi una corrispondenza via e-mail con i ragazzi che desideravano un dialogo approfondito o semplicemente accostare in modo inusuale una testimonianza di vita monastica. Suor Chiara, la monaca che aveva accettato l’incarico, mi fece notare che dopo alcuni scambi le e-mail che giungevano dallo stesso mittente divenivano sempre più sterili e ripetitive, il dialogo si impaludava e non vi era alcun progresso. Nacque così l’idea di rinviare questi ragazzi a persone presenti nel loro territorio che avevano dato disponibilità ad accogliere i ragazzi e ad iniziare con loro un cammino di accompagnamento.

Avevo così constatato che esistevano due reti.

La prima che io definisco “rete di superficie” è costituita da persone e strutture presenti sul territorio (laici, religiosi, istituti, parrocchie, monasteri...) e che spesso mancano di un piano di ottimizzazione; vi sono risorse inutilizzate, mal distribuite o addirittura sprecate.

L’altra è la “rete connettiva”, Internet, che mette in contatto domanda e offerta, ma che è anche gioco, svago, richiamo alla dimensione personale e privata. Può diventare un potente strumento per ottimizzare le risorse della “rete di superficie”, ma soprattutto diventa luogo neutro dove scompare il pregiudizio, dove ognuno è ciò che sceglie di essere.

La mia impressione fu che queste due reti non fossero realtà separate ma potessero fondersi e darci la possibilità di agire con il metodo della “pulsazione”: i ragazzi si rivolgono a Giovani.org con le loro necessità, tramite il sito vengono rimandati al territorio in modo che la loro richiesta si traduca poi in risposte concrete, e infine ritornano in rete entusiasti della scoperta positiva e con nuove richieste da soddisfare.

I primi a darci conferma del metodo a “pulsazione” sono stati i ragazzi della Community (Giovani.org propone una chat e una mailing list) che spontaneamente si sono ritrovati in alcune città italiane per conoscersi di persona ed ora chiedono di organizzare un’esperienza estiva a cui possano partecipare tutti insieme.

È successo anche che dopo alcuni contatti presi nella chat di Giovani.org una ragazza abbia deciso di intraprendere un cammino di ricerca vocazionale, ed abbia incontrato persone competenti che la accompagnano. Tutto questo grazie alla “pulsazione”.

Costellazioni e orizzonte di senso

Se in una notte limpida alzate gli occhi al cielo rischiate di perdervi nell’infinità di stelle che si riescono a scorgere. All’occhio profano risultano migliaia di puntini luminosi, ma per chi conosce il cielo diventano galassie, ammassi globulari, costellazioni. Le costellazioni sono formate da gruppi di stelle che non sono complanari, che non hanno particolari affinità fisiche o tipologiche tra di loro, eppure sono legate da una precisa disposizione e dal nome di un eroe, di una divinità, di un animale che dà loro un senso. Per contrastare il rischio della dispersione, del non-senso l’uomo ha raggruppato le stelle e si è spinto anche oltre attribuendo alle 12 costellazioni dello Zodiaco la facoltà di influenzare la vita degli uomini.

Anche Internet può essere paragonato ad un cielo punteggiato da miriadi di stelle. Nella vastità e varietà della rete Giovani.org ci ha educati a cercare un orizzonte di senso, a raggruppare realtà e siti molto eterogenei tra di loro ma tutti rivolti ai giovani e a dare loro un nome. È un po’ lo stile del Servizio nazionale di pastorale giovanile che non è nato per appesantire ulteriormente le strutture ecclesiastiche ma per promuovere e coordinare le risorse già esistenti .

Così Giovani.org ha accolto l’appello dei giovani carcerati che avevano chiesto durante la Gmg di non essere dimenticati ed ha permesso ad un gruppo di detenuti di pubblicare le loro pagine web; il primo esperimento in Italia. Accanto a queste ci sono le pagine di Hope Music, la scuola per creativi musicali diretta da Marco Brusati e promossa dalle CEI, la sezione dedicata al Vangelo del giorno e quella dedicata alla scuola. Il tutto tenuto insieme dalla costellazione Giovani.org che identifica ormai tutta una serie di realtà che il sito ci ha provocato a collegare e a far interagire tra loro.

Partendo da queste considerazioni più che alla navigazione marittima io assimilerei l’esplorazione di Internet all’astronavigazione, mi sembra che l’analogia calzi meglio.

Ossatura a cerchi concentrici

Quando si è trattato di dare una struttura ideale al sito Giovani.org abbiamo preso a prestito un modello pastorale collaudato con successo: la comunità di Taizè. I ragazzi sono attratti da questa comunità monastica perché probabilmente vi percepiscono accoglienza, calore, vibrazione, sobrietà, verità, ricerca e presenza di Dio. Ma una componente importante che ci sembra di scorgere nell’impostazione dell’esperienza è l’approccio a centri concentrici. Un giovane che giunge a Taizè si situa al livello che sente più consono alla sua persona. Può dedicarsi ai servizi pratici come può frequentare i gruppi biblici a livello avanzato, ma si sente sempre parte della comunità. A Taizè vengono proposti alcuni appuntamenti di base, poi ciascuno costruisce la sua giornata ascoltando le proprie necessità e gli stati d’animo. Qualsiasi sia il livello scelto, il ragazzo sentirà di aver comunque condiviso l’esperienza di Taizè.

Così Giovani.org è nato con una struttura a cerchi concentrici, all’interno dei quali il ragazzo si situa direttamente con le sue scelte. Si va dalla chat (libera ed anonima) al contatto specifico con religiosi e centri pastorali, dalla musica pop e dai concorsi alle pagine di Vangelo. L’esperienza comune che collega i vari cerchi è quella della rete.

Educare alla fede?

Tra gli entusiasti che vorrebbero fare di Internet una panacea indiscussa e i detrattori che della rete che la vorrebbero relegare ad accessorio della comunicazione ci situiamo nella posizione di chi sta sperimentando questo ambiente come uno spazio educativo. Certo, la Fede è una risposta globale di tutta la persona, ed esige un contatto reale e concreto per poter coinvolgere. Ma la rete raduna in sé molte caratteristiche che finora nessun mezzo aveva offerto: coinvolge più sensi contemporaneamente (vista, udito, 3D, tatto), è veloce, è economica, consente l’interattività, favorisce il protagonismo delle idee e non dei capitali economici.

Mentre il lettore del libro sembra proiettato verso se stesso, il fruitore di Internet sembra attratto, coinvolto dal video e dai diffusori acustici.

Molti giudicano Internet come un fenomeno di massa, in realtà sembra essere molto più un richiamo alla dimensione personale ed intima, uno specchio delle proprie scelte, dei propri gusti e delle proprie necessità. Direi quasi, e spero non suoni come un’assurdità, che Internet richiama alla spiritualità più degli altri media, più degli stessi libri che in fin dei conti presentano molti più limiti rispetto alla rete. Posso spiegarmi anche con un esempio. All’interno della mailing list di Giovani.org erano sorte alcune discussioni riguardanti temi di morale. I ragazzi si erano scambiati opinioni con molta vivacità, ma non riuscivano ad arrivare ad una visione chiara del problema e soprattutto a comprendere la posizione della chiesa in merito. In questo contesto l’invio tramite e-mail dell’intero catechismo della Chiesa Cattolica era stato ben accolto ed addirittura sollecitato dagli stessi giovani, mentre di solito c’è un po’ un rifiuto di fronte al volume cartaceo del catechismo. Internet ha la possibilità di radunare in pochi secondi risposte e percorsi personali, che richiederebbero ricerche lunghe e costose sulla carta.

Nessuna pretesa dunque di educare alla Fede, ma di stabilire contatti, di indicare percorsi, ma soprattutto di richiamare alla dimensione personale e profonda di sé, abituando i ragazzi a scegliere e costruire e non a subire (come nel caso della TV). In occasione del centenario della nascita del beato Pier Giorgio Frassati, ad esempio, siamo riusciti a coordinare tramite Giovani.org oltre cento veglie di preghiera sparse in tutto il mondo. Ora i ragazzi che vi hanno preso parte ci chiedono gli indirizzi degli altri gruppi per poter continuare i contatti ed organizzare altre veglie.

Segnalo, infine, l’importanza del confronto e del servizio a costi minimi. Nell’autunno del 2000 un gruppo di giovani educatori ha deciso di incontrarsi nella chat di Giovani.org il lunedì sera per un confronto guidato da un sacerdote salesiano. L’iniziativa ha avuto una buona risposta e un discreto successo. Questi ragazzi avrebbero potuto incontrarsi senza la rete, e quanto sarebbe costato in termini di tempo e soldi organizzare una riunione di una trentina di giovani provenienti da ogni parte d’Italia?

Rischi e pericoli

I pregiudizi cadono velocemente in rete. Il primo messaggio positivo (e forse il più importante) è già il fatto che la Chiesa accetti di incontrarsi con i giovani sul terreno della comunicazione elettronica. Il rischio sarebbe quello di fare di Giovani.org e di qualsiasi altro sito un pulpito elettronico.

Non sono tra i sostenitori della teoria che Internet distolga dalla socializzazione, anzi sostengo il contrario. Se un ragazzo passa mezza giornata incollato ai libri gli diciamo: “Bravo!”, mentre se la passa navigando in Internet gli diamo del fannullone e dell’a-sociale. Eppure anche lo stare sui libri distoglie dalla dimensione sociale.

Internet non è un videogioco che ti succhia il tempo, ma una porta per accedere al mondo. Da quando ho iniziato a lavorare a Giovani.org ho ampliato molto la rete di rapporti umani; a partire dai venti collaboratori che sono sparsi in giro per l’Italia, a tutte le altre persone conosciute grazie al sito nel periodo della Gmg. Questo mi sembra sia la tendenza che si sta affermando anche tra i giovani che frequentano il sito, che sempre più spesso colgono l’occasione di incontrarsi o di avvicinare realtà fisiche di cui vengono a conoscenza tramite Giovani.org.

Nell’aprile 2001 la Pastorale Giovanile ha messo in rete anche “G” (www.giweb.it), un sito-rivista all’interno del quale i ragazzi possono aggiungere i loro commenti alle notizie messe in rete. Questa è stata la carta vincente del sito, perché ha dato modo ai giovani di cambiare volto alle notizie, di darne diverse chiavi di lettura. Questa possibilità con la carta stampata sarebbe stata impensabile. Spesso nelle riviste periodiche una delle rubriche che desta più curiosità è quella delle lettere al direttore, perché è un riflesso della vita comune. “G” è una rivista fatta per metà di lettere al direttore e quindi rispecchia di più la percezione della notizia sulla vita comune.

Internet non è solo un insieme di siti, ma anche il computer tramite cui ti colleghi, l’SMS che ti arriva nel telefonino, l’email che ti collega ad amici e persone care. È la libertà, è Napster, è la musica MP3, la voglia di dire la tua o di entrare in chat in modo anonimo. È un modo per lavorare più veloci o per risparmiare tempo e soldi in acquisti e viaggi. Sta modificando il nostro stile di vita, e in Giovani. org ci ha abituati a diventare più generosi. Un’informazione raccolta in un libro è in rapporto 1:1 (un libro-un lettore) e nel caso uno divenisse geloso dell’informazione potrebbe sottrarre il libro alla pubblica consultazione.

Internet mette la stessa informazione a disposizione di tutto il mondo. Contemporaneamente. La rete ha colorato di un senso nuovo l’espressione “Nessun uomo è un’isola”.

(a cura di Don Marco Sanavio)

 

 

DAVIDE.IT : accesso protetto ad Internet

Nel 1997 avendo aperto nella Biblioteca della mia parrocchia un punto di accesso ad Internet, mi sono trovato di fronte alla necessità di proteggere i ragazzi dai contenuti sconvenienti che si presentano sulla rete in misura davvero grande e con modalità subdole ed invasive.

Come educatore ho dovuto affrontare le sfide poste da questo nuovo e formidabile strumento: forse il più potente mai inventato dall’uomo.

In quel periodo, mentre la nostra classe politica ignorava del tutto Internet, al Senato americano era in discussione la proposta dal repubblicano John McCain, il fautore del Communications Decency Act, secondo la quale le scuole o gli altri istituti americani che ricevono fondi federali per pagare la connessione ad Internet avrebbero dovuto utilizzare software atti a bloccare l’accesso a materiali “indecenti”. Alla fine del 1997, con un gruppo di persone sensibili a queste problematiche, abbiamo dato vita ad una società noprofit di servizi Internet, Cometa Comunicazioni, allo scopo di rispondere alle nuove esigenze educative, mettendo a disposizione di educatori, maestri, genitori e ragazzi strumenti e conoscenze per utilizzare in modo adeguato l’information technology. L’esperienza maturata in questi anni ci ha portato alla scelta di creare una rete filtrata per aiutare genitori e insegnanti nel loro compito.

Dall’analisi del traffico Internet, eseguita in alcuni istituti scolastici, risulta che oltre il 70% del materiale scaricato è di carattere pornografico. Ciò significa che mentre i docenti sono impegnati nella loro attività didattica gli alunni si lasciano sedurre da sirene che li attraggono per altri mari. Oltre alle ricerche mirate e dirette di materiale pornografico, esiste il reale problema che molti siti hanno un richiamo ingannevole: i ragazzi cercando i loro eroi preferiti, i Pokemon ad esempio, possono capitare casualmente su siti indesiderati. Così abbiamo dato vita a DAVIDE il primo servizio internet filtrato funzionante in Italia, dove la sicurezza e la protezione avvengono nel momento in cui ci si collega. Un progetto etico, unico nel panorama italiano.

L’abbiamo chiamato così perché Davide è un piccolo eroe, con poche risorse, una fionda e qualche sasso, ma fa centro e vince. DAVIDE permette di accedere ad Internet tramite una Rete Sicura e controllata in modo da poter eliminare la visione di siti inadatti e sconvenienti posti in una black list per il loro contenuto di violenza o pornografia.

Utilizzando le tecnologie più avanzate, il filtro è costantemente aggiornato: ulteriori segnalazioni di siti da bloccare possono essere fatte a DAVIDE che provvederà, dopo una verifica, a collocarli nella black list.

Oltre a questo abbiamo in cantiere un lavoro enorme per la scelta e la produzione di materiale educativo e didattico da mettere in rete.

Per utilizzare il servizio ci si registra sul sito www.davide.it oppure al numero verde 800.991.475 e si crea una nuova connessione ad uno dei POP di Cometa, presenti su tutto il territorio nazionale. È disponibile anche il collegamento ADSL e su fibra ottica. Il servizio è gratuito per i privati, mentre è richiesto un piccolo contributo a Enti o aziende.

(a cura di Don Ilario Rolle)