Ecco la dichiarazione finale dell'incontro di Marina di Massa, preparata dal Tavolo intercampagne e letta da Alex Zanotelli

Dichiarazione conclusiva del primo incontro nazionale della Rete di Lilliput.

Marina di Massa – 6, 7, 8 ottobre 2000

Nel momento in cui le leggi del profitto pretendono di dominare ogni ambito del vivere umano distruggendo la base naturale su cui si fonda la vita sul Pianeta e la politica è incapace di contrastare lo strapotere dell’ economia dominante,

noi oltre mille tra semplici cittadini, associazioni e gruppi

riuniti a Marina di Massa per il primo incontro della Rete di Lilliput rivendichiamo il diritto di riappropriarci della facoltà di decidere sul nostro futuro e ci sentiamo parte integrante di una nuova forma di cittadinanza sociale che sta prendendo corpo nel Pianeta e che ha avuto una sua prima manifestazione a Seattle.

Nel contempo affermiamo che non basta battersi contro le principali storture del sistema, ma che dobbiamo ricercare delle alternative eque e sostenibili a questo assetto economico che genera esclusione, ingiustizie e distruzione del Pianeta.

I tratti fondamentali dell’alternativa che noi ci impegniamo a costruire si basano sulla sobrietà, la riduzione dell’impronta ecologica e sociale, l’esaltazione dell’economia locale ed il riconoscimento che i bisogni fondamentali sono diritti da garantire a tutti gli abitanti del Pianeta.

Noi ci impegniamo fin d’oggi a costruire questa prospettiva organizzando gruppi di lavoro e campagne:

  • per riaffermare la dignità del lavoro e la democrazia economica, costringendo le

multinazionali, alla trasparenza ed alla responsabilità sociale ed ambientale

  • per ottenere una radicale riforma dell’Organizzazione Mondiale del Commercio, della Banca Mondiale, del Fondo Monetario Internazionale che fino ad oggi hanno generato disuguaglianze e oppressione sociale
  • per l’annullamento del debito e il riconoscimento del Debito ecologico dei paesi del Nord verso quelli del Sud
  • per ridurre l’impronta ecologica e sociale dell’Italia proponendo alle famiglie un diverso modo di consumare, e spingendo gli enti locali e le istituzioni nazionali alla costruzione di filiere produttive alternative
  • per promuovere la conversione dell’industria bellica, per spingere le banche a non finanziare i traffici di armi, per promuovere la tutela e diritti dei migranti

Sul piano della vita interna della Rete vogliamo costruire dei rapporti che esaltino la partecipazione, l’identità dei gruppi locali ed il loro radicamento sul territorio, la costruzione di campagne comuni proponibili da tutti i punti della Rete, la costruzione di una struttura leggera di riferimento nazionale con compiti di informazione e di servizio.

Sappiamo che la nostra Rete costituisce una sfida per tutti perché è una novità assoluta che rompe con gli schemi del passato. Per questo ci impegniamo ad avviare un approfondimento interno a tutti i livelli per individuare forme ottimali di aggregazione e di azione.

Un segnale importante che va in questa direzione è la nascita di gruppi tematici emersi durante lo svolgimento dell’assemblea.

Il primo passo di questo cammino è la costituzione di un gruppo di lavoro composto dal Nodo locale genovese ed dal Tavolo Intercampagne per organizzare la nostra opposizione alle politiche del G8 che si riunirà a Genova nel 2001.