Alle radici dell’antiamericanismo
I FALSI PERCHE’ DI TANTO
ODIO
Perché tanto odio di tanta forza? L’odio
che si è scatenato contro gli Stati Uniti ma che minaccia tutto l’Occidente,
non è un odio «normale». L’odio normale c’è sempre: è, appunto, «norma».
C’è sempre il povero che odia il ricco e il maltrattato che odia il
maltrattante. Ma l’odio che scatena i martiri di Allah e che abbiamo visto
nelle folle islamiche che plaudivano al massacro di Manhattan non è, ripeto, un
odio normale. E nemmeno è normale la sua scala, il fatto che arrivi a permeare
intere popolazioni. Perché? Questa esplosione smisurata come si spiega?
Risponderò per eliminazione, e cioè eliminando le spiegazioni sbagliate, le
spiegazioni che non spiegano (visto che sono sbagliate). Per Dario Fo la nostra
«è una economia che uccide ogni anno decine di milioni di persone con la
miseria». Invece le economie di Stalin e di Mao hanno ingrassato tutti.
Giullarismo economico a parte, la tesi di rito è che l’assalto
all’Occidente è largamente provocato da ingiustizie e diseguaglianze, e
specialmente dal crescente divario tra un Occidente straricco e un Terzo mondo
strapovero; e che la colpa di questo stato di cose è del capitalismo selvaggio,
del sistema di mercato e della globalizzazione.
Questo divario crescente è indubitabile; ma è un divario posto
dall’arricchimento dei ricchi e non dall’impoverimento dei poveri. I
poverissimi di oggi erano già poverissimi prima, talvolta da sempre; e se c’è
miseria crescente questa è una crescita di miseria causata dalla prolificità.
Pertanto il maggior colpevole è chi ostacola la contraccezione e incoraggia i
troppi bambini. Gli affamati del mondo non sono tali perché sfruttati e
derubati dal capitalismo occidentale, ma semmai perché nel corso del lungo
papato Wojtyla le bocche da sfamare sono diventate un miliardo in più.
Qual è, allora, la colpa della globalizzazione capitalistica? È che produce
ricchezza ma non ridistribuisce ricchezza. Ma si tratta di un limite più che di
una colpa. Io sono colpevole se ometto di fare cose che potrei fare; ma non lo
sono se non riesco a saltare cinquanta metri. Analogamente il sistema di mercato
è un meccanismo che non può essere imputato di non fare quel che non gli
compete. Sarebbe come accusare un orologio di non saper cantare. A livello
nazionale, alla distribuzione della ricchezza provvede, o comunque può
provvedere, lo Stato. Ma a livello mondiale non c’è nessun «potere
distributivo» e nessuno, proprio nessuno (no global in testa), ci sa dire cosa
e come fare. Dunque la spiegazione che potremmo dire economico-sociologica è
sbagliata. E quindi anche le terapie che ne discendono sono sbagliate.
Nemmeno è vero che l’America è odiata perché sostiene governi corrotti e
repressivi che conculcano i loro popoli. Questa poi. I musulmani si iscrivono a
una civiltà teocratica che rifiuta frontalmente la laicità, le libertà
individuali e la democrazia. E le masse del Terzo mondo - con l’importante
eccezione dell’India - non sono mai uscite dal loro torpore politico e dalla
loro sottomissione di sempre.
Scartate le spiegazioni che non spiegano, quella vera è che le «bombe umane
non sono il prodotto della disperazione e della miseria ma della esaltazione di
una fede islamica intollerante e estremista» (cito Mario Pirani su Repubblica
). Beninteso, i kamikaze di Manhattan sono soltanto la punta di un iceberg
alimentato dal fondamentalismo islamico. Senza un importante retroterra
religioso i terroristi non si moltiplicano facilmente e sono sgominabili. Vedi
Giappone (il primo caso di terrorismo chimico), Germania e Italia. Invece i «guerrieri
di Dio» non sono isolati né isolabili, e per di più si lasciano autoesplodere.
Il che fa sì che ci possono far esplodere tutti.
Al cospetto di questa sconvolgente prospettiva fa specie che i nostri
terzomondisti, no global e pacifisti si dimostrino più rannicchiati che
ravveduti. Il loro non capire e mal capire un pericolo mortale lo rende più
pericoloso e mortale che mai.
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