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Parte il NUOVO APPELLO di Chiama l'Africa, e con esso la raccolta delle adesioni di gruppi, associazioni, enti locali e istituzioni, esponenti del mondo politico, culturale, sportivo e dello spettacolo. Le adesioni possono essere inviate a chiama.africa@agora.stm.it opure aI NUMERI DI FAX 06 59600533 - 06 5417425, indicando chiaramente "adesione appello2000" .

PACE E DIGNITA' PER L’AFRICA DEL 2000

All’inizio del nuovo millennio i popoli dell’Africa lanciano al mondo il grido muto di una sofferenza senza fine e chiedono un impegno totalmente rinnovato e una mobilitazione senza precedenti. Nonostante la grande forza e la dignità della sua gente; nonostante la sua ricchezza economica e culturale, l’Africa sta morendo:

  • guerre sanguinose provocano milioni di vittime civili, di profughi, di rifugiati e di sfollati.
  • armi di ogni genere, soprattutto leggere, invadono il continente
  • il carico di un debito ingiusto ed odioso, contratto, spesso a proprio esclusivo vantaggio, da dittatori senza legittimazione popolare e già pagato più volte, strangola sul nascere ogni tentativo di uscita dalla povertà e sottopone i paesi debitori al ricatto dei paesi creditori;
  • sistemi politici e governi dittatoriali, spesso con la complicità internazionale, offendono e negano i diritti umani fondamentali.

     

La maggior parte della popolazione africana, stretta tra corruzione e dittatura dei propri governi e imperialismo delle grandi potenze economiche e politiche, rifiuta questo stato di cose, ma è costretta a subirne le conseguenze. Le prime vittime dei signori della guerra sono proprio i civili indifesi.

E’ il tempo di dire basta!

Noi, firmatari del presente appello, vogliamo dare voce a tanta sofferenza. Chiediamo con forza alle Nazioni Unite, alle grandi potenze economiche e politiche, ai governi, alle chiese e a tutte le confessioni religiose e ad ogni persona amante della giustizia e della solidarietà un forte impegno perché in Africa tornino a fiorire pace e giustizia:

  • Siano dati mezzi e piena autorità alle Nazioni Unite, perché possano svolgere effettivamente il loro ruolo nel prevenire i conflitti e nel favorire la pace, anche svolgendo il compito di polizia internazionale;
  • Si riconosca, anche con lo stanziamento di fondi appositi, autorità e spazio politico all’Organizzazione per l’Unità Africana e alle diverse organizzazioni regionali;
  • Si imponga internazionalmente a tutti gli eserciti che hanno invaso altri territori il ritiro all’interno delle rispettive frontiere;
  • Cessi ogni invio – legittimo o illegittimo – di armi, soprattutto di armi leggere;
  • Riprenda in termini nuovi e politicamente corretti la cooperazione allo sviluppo favorendo il rapporto tra popolo e popolo, sostenendo le iniziative della società civile e coinvolgendo nei progetti i cittadini africani residenti in Italia;
  • In dialogo con le forze vive della società civile, si condizionino gli aiuti internazionali all’effettivo rispetto dei diritti umani, anche istituendo presso gli organismi governativi preposti agli aiuti e alla cooperazione un’autority appositamente delegata al loro monitoraggio;
  • Si dia spazio nell’azione politica ed economica alla società civile organizzata che ha in sé capacità e competenza per individuare le strade per la pace e lo sviluppo, al di fuori di condizionamenti esterni;
  • Nell’ambito delle Nazioni Unite si lanci una grande conferenza continentale individuando nella società civile organizzata, nelle personalità politiche riconosciute dal loro popolo, nelle chiese e nei capi religiosi, negli esponenti della società tradizionale le persone che, dialogando insieme, possano trovare una soluzione generale al dramma del continente;
  •  
  • Come forma di risarcimento per i danni perpetrati da tutta la storia coloniale e neocoloniale, le nazioni ricche lancino un piano straordinario per lo sviluppo dell’Africa, annullando il peso del debito, condividendo risorse e competenze e stabilendo ragioni eque di scambio.

     

Lanciamo infine un appello a tutti noi, cittadini dei paesi ricchi, perché sappiamo vivere ed esercitare nella condivisione e nella responsabilità la nostra cittadinanza in questo mondo globalizzato. E’ il tempo di un nuovo patto che leghi insieme cittadini del Nord e del Sud. Non si può accettare, infatti, che la produzione di reddito e ricchezza sia basata sullo sfruttamento delle persone e sulla negazione dei loro diritti. Si trovino forme di lotta comune, a partire anche da campagne di boicottaggio, perché nessuna merce comprata o consumata da noi sia estratta o prodotta senza la garanzia del pieno rispetto dei diritti umani.

Non vogliamo, con i nostri consumi, essere complici

di un sistema internazionale che direttamente o indirettamente è all’origine di tante tragedie.


 

HANNO GIA' FIRMATO

Associazione Amici Terzo Mondo Marsala - TP

Associazione Amicizia Senza Frontiere - PR

Associazione Annamaria Vallisneri - FE

Associazione Ferrara Terzo Mondo - FE

Associazione Gruppo Terzo Mondo - BG

Associazione Mani Amiche - BG

CEFA- Comitato Europeo per la Formazione e l'Agricoltura - BO

Centro Missionario Diocesano di Piacenza

Centro Missionario Diocesano di Piombino - LI

CIPSI-Coordinamento Iniziative Popolari di Solidarietà Internazionale

Circolo ANSPI di Salemi - TP

Circolo ANSPI di di Ferrara

Collegio Internazionale di Comboni-Direzione Generale

Comitato di Fano - PS

Comunità Immigrati Ruah - BG

Cooperativa Commercio Alternativo - FE

Cooperativa Il Pioppo - NA

Cooperativa Il Seme - BG

Emmaus Italia

Fondazione CUM – VR

Fratelli dell’Uomo - MI

MIR-Movimento Internazionale della Riconciliazione

Missionari Saveriani-Direzione Regionale d’Italia

S.O.S. - Solidarietà Organizzazione Sviluppo - PD

Solidarietà Muungano – PR

Gim Padova

Chiama l'Africa
campagna nazionale di solidarietà con i popoli africani
http://www.agora.stm.it/chiamalafrica