ITALY, 25 SET 200 STRAGI USA: 

APPELLO COMBONIANI A PRESIDENTE REPUBBLICA,  PER LA GIUSTIZIA E
CONTRO LA GUERRA

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fonte Misna


"Se vuoi la pace, prepara la pace". E' questo lo slogan lanciato dai Missionari Comboniani in questi giorni di grande tensione, in cui nuovi venti di guerra soffiano sul nostro pianeta. Testimoni di troppi conflitti sanguinosi ma invisibili, perché ignorati dai media, i missionari guardano con preoccupazione al clima che si è venuto a creare dopo gli attentati dell'11 settembre scorso negli Usa. Segnalano il rischio che la parola passi definitivamente alle armi. Stretti con solidarietà intorno alle famiglie delle vittime e al popolo statunitense ma ripudiando la violenza come strumento per la soluzione dei conflitti, i Comboniani invocano giustizia, non vendetta. Per questo motivo chiedono che lo Stato italiano e la società civile prendano le distanze dalla reazione militare che si sta organizzando, che l'Onu, dotata della necessaria autorità, sia riconosciuta come il corretto ambito per discutere gli equilibri fra i popoli, che la Chiesa assuma con decisione e autorevolezza un ruolo profetico in favore della pace e dell'umanità, che gli uomini e le donne di buona volontà si impegnino nella diffusione capillare di una mentalità di pace e nonviolenza, nonché di una informazione critica e libera. A tale riguardo i Missionari Comboniani inviano un appello al Presidente della Repubblica Italiana e invitano ad aderirvi, sottoscrivendolo e spedendolo via posta elettronica a
presidenza.repubblica@quirinale.it  specificando il proprio nome, cognome e indirizzo.

 "Signor Presidente della Repubblica, La supplico di fare tutto il
possibile affinché alla strage disumana compiuta negli Stati Uniti nessuno
risponda con la vendetta militare. Proprio perché quel crimine colpisce
tutta l'umanità, deve essere un tribunale che rappresenti l'intera comunità
dei popoli a compiere le indagini ed emettere il giudizio, con tutte le
garanzie giuridiche. Ad un crimine, per quanto grande, non si risponde con
la guerra. Essa rappresenta soltanto un nuovo crimine, destinato a spingere
ulteriormente il mondo nel tunnel dell'odio e della distruzione. In nome
della vita e della civiltà, nell'ora del massimo pericolo, La supplico di
scongiurare la guerra con l'impegnativa autorità che Le dà la nostra
Costituzione pacifica. Se l'Italia sarà in guerra, io non ci sarò".