Aiuti americani in Afghanistan articolo
tratto dal Manifesto |
||
torna alle pagina sull' Afghanistan |
AFGHANISTAN "Verso le 3 del mattino abbiamo sentito il rombo degli aeroplani, poi all'improvviso lo schianto assordante" racconta Sadiq mentre esamina i danni provocati alla sua umile casa di mattoni di fango, in questa città dell'Afghanistan nord-occidentale al confine con l'Iran. Altre tre case del povero slum di Herat mostrano tetti sfondati, finestre infrante, mobili distrutti... Involucri gialli con l'etichetta "dono del popolo degli Stati uniti d'America", pacchi di burro di noccioline, gallette, paracaduti, sono sparsi nei cortili vicini. "Dovrebbero lanciare pacchi più piccoli oppure niente. Questo è peggio di una bomba" commenta Sadiq "dovremo pagare almeno venti volte più di quello che riceviamo in cibo, per riparare i danni. Gli americani ci dovrebbero risarcire". Molti pacchi si sono lacerati nell'impatto e molti non sono stati neppure toccati. E' il mese del Ramadan e i musulmani digiunano dall'alba al tramonto. Anche allora molti guardano con diffidenza a quel cibo poco familiare. "Lo diamo prima alle galline e poi vediamo se possiamo mangiarlo noi" dice un vicino. Soltan Sabzevari. (Reuters) |