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VIETATA LA CARITA’!

Quale modello di città?

‘Allungare le cordicelle’: una città in cui nessuno è escluso

“Esulta, o sterile… perché più numerosi sono i figli dell’abbandonata che i figli della maritata, dice il Signore. Allarga lo spazio della tua tenda, stendi i teli della tua dimora senza risparmio, allunga le cordicelle, rinforza i tuoi paletti, poiché ti allargherai a destra e a sinistra…” (Is 54,2-3). Questo è il progetto di Dio per Gerusalemme e per tutta l’umanità: dare una dimora a tutti i suoi figli. Dio sogna una città che allunga le cordicelle e si allarga a destra e a sinistra per garantire uno spazio di vita a tutti, soprattutto ai figli dell’abbandonata, cioè a coloro che si sentono esclusi ed emarginati. Ma appunto questo è il nodo centrale: per Dio noi siamo figli, e una Madre e un Padre trovano sempre uno spazio da offrire ai loro ragazzi. E se il posto non c’è, si allungano le cordicelle e si crea uno spazio nuovo. L’importante è che nessuno si senta escluso.

Padova come Buenos Aires

  Invece nelle nostre città tante persone, lungi dall’essere considerate figli, sono trattate come materiale di scarto. Ecco cosa diceva il cardinale Bergoglio quand’era arcivescovo di Buenos Aires: “Dobbiamo lottare tutti insieme perché questa città si renda conto di com’é caduta in basso. Gridiamo con forza e senza paura: no ai ragazzi, agli uomini e alle donne come materiale di scarto! In questa città ci sono quelli che ‘entrano’ nel sistema e quelli che sono di troppo, per i quali non c’é né pane né dignità. Buenos Aires si è dimenticata di piangere perché si è abituata a scartare e ad escludere i suoi figli”.

Non potremmo oggigiorno dire la stessa cosa di Padova? “In questa città di Padova ci sono quelli che entrano nel sistema e quelli che sono di troppo!”. Nella nostra città, infatti, il sindaco ha emesso un’ordinanza che “vieta la richiesta di elemosina su aree pubbliche o aperte al pubblico”. Un altro articolo di questo stesso Regolamento specifica che è vietata “l’elemosina molesta ostentando menomazioni fisiche”. In una successiva ordinanza il sindaco ha deciso di “vietare la dimora a Padova, anche occasionalmente, di persone provenienti da Paesi dell’area africana se non in possesso di certificato attestante lo stato di salute”. Insomma, a Padova ci sono varie categorie di persone che sono scartate ed escluse, che non hanno diritto di stare nelle aree pubbliche della città, neanche per sedersi per terra o sdraiarsi sulle panchine: africani senza certificato medico, accattoni, persone con menomazioni fisiche, senza fissa dimora, etc.

Giorni fa camminavo davanti al Duomo, e a una donna che tendeva la mano un passante, infastidito, ha gridato: “Vai via! Non lo sai che a Padova non si può più fare la carità?!”.

E la comunità cristiana?

Ma si può vietare la carità per legge? L’ordinanza aggiunge che a chi si ostina a chiedere l’elemosina sarà confiscato il denaro ricevuto dalla gente. Come dire: ‘Inutile che diate l’elemosina ai poveri, perchè poi tanto gliela sottraiamo noi!’. Insomma, la carità bisognerà farla di nascosto, sperando che non lo scoprano i poliziotti. Ma i cristiani non hanno niente da dire al riguardo?

San Tommaso Moro disse: “E se un giorno il Parlamento d’Inghilterra decidesse che Dio non è più Dio, dovremmo obbedirgli?”. E se oggi il sindaco di Padova ci dice che è vietato aiutare i poveri in tutto il territorio pubblico comunale, dobbiamo obbedirgli?

Eppure la Bibbia al riguardo è molto chiara; sentite cosa dice il libro di Tobia: “L’elemosina salva dalla morte… Coloro che fanno l’elemosina godranno lunga vita” (Tb 12,9). Insomma, la Parola afferma che per avere una vita bella davanti agli occhi di Dio è necessario dare l’elemosina, mentre il sindaco ci vieta di farlo, o comunque ci dice: ‘Anche se la fate, io poi gliela tolgo!’. E meno male che siamo in un paese cristiano!

La signora Franca mi confidava che due settimane fa aveva fatto entrare a casa sua un nigeriano che aveva suonato il suo campanello. Allora la signora dell’appartamento di fronte si è arrabbiata, e le ha detto: “Ma è matta a far entrare questa gente in casa?”. Al che la Franca ha risposto: “In casa mia faccio entrare chi voglio!!!”. Insomma, c’è un abbrutimento della nostra umanità: ci si accanisce contro i poveri e contro chi vuole aiutare i poveri. Difendere i valori cristiani della solidarietà e della carità sarà sempre più difficile e più pericoloso, come dimostra anche quella massa di 200 persone che hanno manifestato davanti alla Chiesa di Bastia di Rovolon, in provincia di Padova, per protestare duramente contro chi voleva accogliere un gruppetto di mamme che scappavano dalla guerra in Siria.

Sono venuto ad accendere un fuoco sulla terra, e come vorrei che fosse già acceso!”, esclama Gesù (Lc12,49). Gesù è venuto ad accendere il fuoco della carità e dell’ospitalità. Ma tutto questo crea conflitto, divisione, perché c’è chi vorrebbe vietare per legge la solidarietà. E infatti subito dopo Gesù dice: “Pensate ch’io sia venuto a portare la pace? No, io porto la divisione. D’ora innanzi se in una famiglia vi sono cinque persone, saranno divisi tre contro due e due contro tre” (Lc 12,52-53).

Ci sarà spazio a Padova e in Italia per la carità? o uscirà un’altra ordinanza per impedire anche a Gesù di accendere il fuoco? Prego perché tutti noi, come comunità cristiana, siamo disposti anche ad affrontare critiche e insulti pur di aiutare Gesù a tenere accesa la fiammella dell’accoglienza e dell’amore!

fratel Alberto Degan

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