Bogotá,
6 dicembre 2003
Caro amico / cara amica,
l'Avvento già ci preannuncia la Buona Notizia di un
Dio che viene a incarnarsi in mezzo a noi, perchè continua
ad amarci. Andiamo preparandoci verso la nascita del Bambino
Gesù, un'esplosione di gioia, di vita; come lo è
la nascita di qualsiasi bambino. Un bimbo che viene in una
famiglia è lo sconvolgimento della casa; lasciamo che
Lui venga a sconvolgere il nostro cuore.
I
bambini, già....tantissimi ne ho incontrati in questi
mesi: con l'uniforme che vanno al collegio, che aiutano i
genitori nelle loro attività, che giocano, per la strada.
Ho potuto godere il privilegio di un apostolato proprio in
una fondazione per loro, bambini un po' più sfortunati
per una situazione familiare difficile. Ogni sabato e domenica
quando mi recavo a trovarli era un'inondazione di tenerezza,
in sorrisi, sguardi e attenzioni. Cercavamo, con il mio compagno
Gianluigi, di seguire un programma di sensibilizzazione missionaria:
prima di tutto credo fosse importante lavorare sul rispetto
e sull'amicizia tra tutti loro, 45 bambini e bambine dai 2
ai 16 anni. Speriamo di aver seminato qualcosa; di certo abbiamo
ricevuto tantissimo.
È
pur vero però, che queste situazioni di disagio sono
in aumento e hanno radici profonde. In questi giorni sto seguendo
un corso di introduzione alla realtà colombiana, da
vari punti di vista. Voglio condividerti qualcosa.
Come aspetto storico, il paese ha avuto tutto sommato un percorso
democratico negli ultimi 100 anni, o meglio, molto più
democratico di altri paesi dell'America Latina. In questo
ha influito molto la presenza della chiesa, soprattutto per
quanto concerne l'educazione. Ancora oggi l'influenza della
chiesa cattolica è molto marcata (1). Nonostante tutto,
però, la situazione attuale è piuttosto preoccupante
(2). Le cause possono essere molteplici: il narcotraffico
che ha creato il mito del "denaro facile", la situazione
di conflitto interno che dura da oltre 40 anni, la violenza
che è entrata quasi a far parte della cultura, la corruzione,
il sicariato. In definitiva parlare della Colombia significa
parlare di un'infinità di fattori, di una grande complessità.
Qui,
immerso in tutto ciò che è questa terra, mi
trovo a cercare di portare la mia testimonianza, come cristiano
e come fratello missionario comboniano. Come? Veramente lo
sto scoprendo giorno per giorno, scoprendo sempre vie nuove.
E come annunciare il Natale? Non so; i colombiani sono molto
legati alla tradizione, soprattutto in campo religioso. Mi
hanno detto che è molto più importante la novena
che precede il Natale, che non il 25 dicembre stesso. Vedremo.
Tutto il periodo di Avvento e fino all'Epifania, lo vivrò
a circa 500 km da Bogotá, in un dipartimento che si
chiama Santander. Sì, domani inizierò con 2
confratelli l'esperienza di "missione", fino al
7 gennaio. Chissà che incontreremo, la vita della campagna
è molto differente. Partiamo così, praticamente
senza sapere niente e gustando la precarietà dell'abbandonarsi
nelle Sue mani.
Che
il Dios de la Vida continui a benedirti cara amica / caro
amico, e che la nascita del Dio Bambino ti sorprenda
e ti sconvolga di nuovo......è Gesù che nasce
ancora una volta !
Buon Natale di pace e serenità..... un grosso abbraccio,
con cariño
Fr.
Simone
P.S.
= in questo mese non potrò rispondere a nessuna mail,
perciò scrivimi l'anno prossimo. A proposito, Felice
Anno Nuovo !
(1)
: ti basti pensare che in Colombia oggi ci sono circa 9000
comunità religiose, di 500 congregazioni differenti
(2) : la principale causa di morte è la violenza, con
una percentuale del 45%; l'energia elettrica è un bene
di cui possono disporre solo il 25% dei colombiani e della
fognatura solo il 27%; come livello educativo i giovani che
iniziano l'università sono il 15% e quelli che terminano
solo il 7%
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fr.
Simone all'indirizzo:
H.no
Simone Bauce
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