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Emirati Arabi Uniti

lettera di sr. Ania, 28 marzo 2009

Carissimi amici, Carovanieri della Pace e Gimmini!

Un po’ di tempo è passato da quando sono stata con voi in Italia a condividere le bellissime esperienze del Gim e della Carovana Missionaria della Pace. Sono stati i momenti molto intensi, arricchenti e importanti per me. Grazie di cuore della vostra testimonianza di vita, vita dedicata a Gesù, al Suo Regno.
Grazie delle notizie che ricevo anche adesso da voi. In questo modo posso sentire che camminiamo insieme, che collaboriamo alla stessa opera, come direbbe Comboni.

Sono ritornata negli Emirati Arabi Uniti in Gennaio e appartengo adesso alla nostra comunità di Dubai. Vorrei condividere con voi qualcosa sulla nostra missione qui: in un paese arabo, apparentemente molto ricco, con la maggioranza musulmana della popolazione e con un grande numero di immigrati di tutto il mondo.
Emirati Arabi è un paese abbastanza giovane: è stato fondato solo in 1971 (la grande scoperta del petrolio nella regione ha avuto luogo negli anni 60). La popolazione locale proviene dalle tribù dei Beduini ma tanti anche sono discendenti degli immigrati dell’Iran, che conoscevano la dura vita del deserto e che avevano, prima della “rivoluzione economica” del paese, sostanzialamente tre risorse per vivere: perle, pesci, datteri.
La gente locale è musulmana: la maggioranza sono Sunniti. E’ l’Islam moderato che all’interno di certe regole tollera la presenza di persone di altre religioni. Praticamente la scoperta del petrolio e, come consequenza di questo, un bisogno di mano d’opera nel paese, ha provocato quest’apertura alla gente di altre culture e religioni. Tantissimi lavoratori hanno iniziato a venire qui in cerca di lavoro. E l’hanno trovato.
Come risultato ci sono adesso negli Emirati persone di tanti diversi paesi del mondo, di tutti i continenti. E' impressionante camminare per le strade di Dubai e vedere tutta la varieta’ di vestiti e colori. E' proprio bello.
La popolazione di Dubai è costituita per circa il 70% da immigrati (!). Solo il 30% sono gli Arabi locali! Alcuni degli immigrati (di Europa, America, a volte delle Filippine e dell’India) hanno un buon posto di lavoro con una buona paga, ma la maggioranza delle persone che vengono qui sono operai (sopratutto di Pakistan, Iran, India, Bangladesh, Filippine) e donne domestiche (delle Filippine, dello Sri Lanka). La loro situazione di vita è molto spesso proprio tragica. Ci sono tanti abusi e ingiustizie sociali. Il benessere è per pochi. Nel paese non c’è il diritto di organizzare uno sciopero, una manifestazione. Tutti coloro che l’hanno fatto, sono state dimesse dal lavoro e al loro posto sono venute subito altre persone. Anche adesso, in questo tempo di, chiamata così, crisi economica globale, c’è tanto movimento di persone negli Emirati: tantissimi perdono lavoro e sono costretti di tornare nei loro paesi di origine, ma tanti vengono ad occuppare i “liberati” posti di lavoro e ricevono un 1/3 del salario prima.
Il paese vuole far impressione che qui non c’è nessuna crisi, che la vita va avanti bene, come prima. Invece non è vero. Tante persone sono in depressione, comettono  suicidi.
Parecchie delle gigantesche costruzioni di Dubai sono state fermate.

Affidiamo tutti e tutto al Signore.

Per quanto riguarda la situazione della Chiesa qui, godiamo una certa, limitata tolleranza. Generalmente siamo rispettati e le relazioni con le autorità locali musulmane sono cordiali e amichevoli.
Abbiamo chiese parrocchiali in quasi tutti i 7 emirati (eccetto uno). Possiamo celebrare la Messa, festeggiare le feste, radunarci per la preghiera, però sempre all’interno della piazza della chiesa. Fuori non ci è permesso di esprimere la nostra fede in modo aperto. Diciamo che questa è una Chiesa del silenzio. Sappiamo però che Gesù Lo si proclama sopratutto con la vita, quindi se non ci è permesso di farlo con le parole, cerchiamo di vivere il messaggio del Vangelo nella carne. E’ molto sfidante! Ma è per questo che è bello e attraente.

La Chiesa degli Emirati appartiene a una più grande “diocesi”: il Vicariato Apostolico di Arabia, che è formato dalle comunità cristiane di Bahrain, Arabia Saudita, Yemen, Oman, Qatar ed Emirati Arabi Uniti (l'intera Peninsola Araba). E’ quindi una diocesi davvero impressionante e ha solo un unico vescovo!
I Cristiani, in ognuno di questi paesi, costituiscono la minoranza della popolazione, ma in totale il nostro numero è “visibile”: le chiese sono piene. In alcune parrocchie, come per esempio la nostra, di Dubai, e della vicina Sharjah, non c’è abbastanza spazio per contenere tutti i fedeli che vengono per le Messe domenicali e per i bambini del catechismo (in Sharjah ci sono tre turni della catechesi durante giorno per mancanza di stanze, in Dubai due). In Dubai abbiamo più di 4000 bambini e giovani per il catechismo, in Sharjah ce ne sono 3000.
In tutto il Vicariato servono 64 preti, circa 70 suore e la gran parte del servizio nella Chiesa lo fanno i laici: dal servizio liturgico, catechetico, apostolico... ai lavori più semplici nella parrocchia. Siamo una grande famiglia. E possiamo toccare la nostra cattolicità con la mano: siamo di circa 100 diversi paesi del mondo. Alla chiesa di Dubai appartengono probabilmente circa 160 mila Cattolici! Noi diciamo che questa è probabilmente la parrocchia piu’ grande del mondo!

La maggioranza dei Cattolici viene dall’Asia (Indie e Filippine), ma ci sono rappresentanti di tutti i continenti. E’ proprio bello!
Sento qui un'urgente chiamata di Gesù ad essere uno, ad essere uniti, ad amarsi come Lui ci ha amati perché il mondo creda...

Wow... tanti pensieri, preghiere... il discorso del dialogo ecumenico e interreligioso... è proprio vitale qui... il nostro servizio nella scuola... lotta per la dignità di ogni persona: donna, uomo, bambino...

Ma per ora finisco questa lettera

Se vi interesserebbe qualche tema in particolare, chiedetemelo, OK?

Vi saluto tutti, tutti e vi abbraccio forrrtemente!

Siate sempre fedeli a Gesù Cristo, al Suo Vangelo, al Suo Regno.
Solo questo conta.
Questo basta.

Buona continuazione del cammino del Gim, della Carovana!!! (coraggio sempre  Carovanieri! )

Ah! Gimmini, ho chiesto alle sorelle della comunità di pregare per voi. Abbiamo letto la vostra lettera. Siete nei nostri cuori.

La pace e l’amore di Dio, nostro Padre, Padre di tutti noi, vi abiti e vi guidi sempre.
Pregate per me, per tutti noi
GRAZIE!!!
sr Ania
suora missionaria comboniana in Dubai

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