Taiwan: Prima comunità comboniana a Taiwan
di p. Paolo Consonni
Prima
comunità comboniana a Taiwan di p. Paolo Consonni |
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Taipei, Taiwan, 18 Marzo 2002 Carissimi
amici,
A gennaio, dopo diversi contatti preliminari, i Missionari Comboniani hanno deciso di accettare la proposta dell’Arcivescovo di Taipei di prendersi cura di una piccola parrocchia nel centro finanziario di Taipei, e di cercare di creare una unità pastorale con un’altra parrocchia vicina. Questo progetto dovrebbe essere un tentativo di creare unione fra parrocchie e collaborazione tra missionari e preti diocesani. La parrocchia che ci è stata affidata si chiama “Parrocchia di Jen Ai”. “Jen Ai” significa ‘amore benevolente’.
Dopo questo accordo, si e’aperta la via per costituire la prima comunità comboniana in Taiwan. Da quattro anni a questa parte io ed Efren (il mio compagno Costaricano) abbiamo vissuto prima dai Francescani, poi ci siamo separati per praticare il cinese, io presso i Gesuiti, ed Efren presso l’università cattolica. Formalmente eravamo parte della comunità comboniana di Macau. Ora il tempo è giunto di costruire la nostra comunità.
Così il 10 Febbraio e’arrivato padre Victor Mejia, dal Messico, il terzo comboniano presente a Taiwan. Dopo una prima introduzione all’ambiente, a Marzo ha cominciato la grande impresa di imparare la lingua cinese, partendo da zero.
Il 15 Marzo, compleanno di Daniele Comboni, siamo diventati ufficialmente comunità. Come patroni della comunità abbiamo scelto due santi. Innanzitutto Daniele Comboni, perchè vogliamo chiedere la grazia di saper innestare il carisma comboniano in questa nuova terra e cultura… e non sarà facile in questo ambiente… Poi, San Pietro Guosheng, uno dei tanti martiri cinesi canonizzati il 1 Ottobre 2000. Pietro Guosheng e’una santo interessante. Aveva una locanda ed un carattere forte ed esuberante, insofferente di ogni ingiustizia. Ma e’ bastato il passaggio di un cristiano nella sua locanda e la sua semplice predicazione per aprire il cuore a Cristo. Senza indugio ha cominciato –prima ancora di essere battezzato- ad annunciare il Vangelo a tutti quelli che passavano nella sua locanda, ed in breve tempo ha formato una fiorente comunità cristiana. Dopo il battesimo, è diventato un leader amato e rispettato dalla gente. Ma appena scoppiata la persecuzione, e’ anche diventato bersaglio principale da dover eliminare. Avendo rifiutato di rinnegare la fede, è stato ucciso nel 1814. Attraverso la sua intercessione, vorremmo che la nostra comunità potesse diventare come la sua locanda, un posto dove sentirsi accolti e dopo poter conoscere Gesù. Nella Eucaristia che abbiamo celebrato per l’occasione, abbiamo chiesto la grazia di poter amare Taiwan e la Cina con lo stesso amore forte –passionale!- che Comboni ha avuto per l’Africa.
Il 17 Marzo, sesto anniversario della beatificazione di Daniele Comboni, abbiamo celebrato nella parrocchia di Jen Ai il rito della consegna della parrocchia a noi Comboniani ed la mia nomina a parroco. Presente, oltre all’Arcivescovo di Taipei Ti Kang, anche il rappresentante del Vaticano Mons. Patrick Green, cosa che ha fatto sentire la nostra piccola parrocchia parte della Chiesa Universale, in comunione con i nostri fratelli e sorelle sparsi in tutto il mondo.
La parrocchia e’ piccola, neanche un centinaio di persone praticanti, pochi giovani… ma e’ ricca di fratelli e sorelle non cristiani, e questo ci rende felici di essere li. Noi missionari non siamo presenti solo per coloro che conoscono già Gesu’, ma sopratutto per coloro che ancora non lo conoscono. Ma il costruire una comunità cristiana capace di testimoniare sempre più la bellezza e la forza del Vangelo sarà la nostra priorità. E in futuro, questa comunità dovrebbe essere il nostro punto di partenza per cercare di aiutare la Chiesa nella grande Cina.
Domani, festa di San Giuseppe, faremo il trasloco, giusto in tempo per preparare la celebrazione del Mistero Pasquale con la nuova comunità. E’ tempo di fatica, di impegni, di “busy-ness”, ma anche di gioia e di trepidazione.
Già, la Pasqua… quest’anno, per la prima volta, ho accompagnato sei persone alla preparazione del Battesimo, sia in gruppo che individualmente. Per un anno intero, annunciare il Vangelo a fratelli e sorelle che non hanno mai sentito parlare di Cristo, e farlo in Cinese, e’una avventura che non dimenticherò mai. Mi è costata ore ed ore di lavoro, di preparazione, di trepidazione. Ma, come sempre, alla fine è la Grazia che ha aperto il loro cuore per accogliere la Buona Notizia, Grazia che è passata attraverso l’amicizia e l’attenzione reciproca. Questi sei fratelli e sorelle che la notte di Pasqua rinasceranno a vita nuova, hanno dato nuovo senso e nuova luce anche alla mia vita. “La fede si arricchisce donandola”…
Chiedo la vostra preghiera, e vi ringrazio della vostra comunione che persiste nonostante i miei lunghi silenzi epistolari. Vi ricordo tutti –davvero tutti, ad uno ad uno- nella mia preghiera… Che la Resurrezione di Cristo possa far esplodere nuova VITA nelle ombre di morte che ci portiamo dentro, e che spargiamo sul mondo….
Ciao a tutti!
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