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Prendi il largo e gettate le reti

GIM Padova - ottobre 2006

 

 Prendi il largo e
gettate le reti!

 

 Vivi da Risorto! Era il tema del cammino Gim dell’anno scorso, e qui tra noi ci sono giovani che hanno percorso questo cammino…

Dovremmo vederli oggi realmente Vivi, carichi di speranza, risorti!
Chiedetene conto a loro, voi ‘nuovi’ che vi affiancate! 

Insieme, chi è appena arrivato e chi ha già camminato un po’ con noi, vogliamo aiutarci per non tradire le attese che Dio ha su di noi: persone Risorte, capaci di trovare speranza.
Mesi fa, noi comboniani ci siamo chiesti: come accompagnare i giovani verso l’essenziale, così che non si disperdano, si concentrino su quello che vale più di tutto?
Abbiamo pensato di offrirvi quest’anno un cammino il più vicino possibile alla persona di Gesù di Nazareth: la sua vita, il suo sogno, i fallimenti, le fatiche, le intuizioni, i sentimenti, la creatività e l’ostinazione nel cercare relazioni con tutti, la comprensione della sua missione che cresce a poco a poco…

Chiediamo a Luca e alla sua comunità di accompagnarci in questo… e vi consigliamo il libro dell’anno proprio a commento del vangelo di Luca (Luigi Mosconi, ed. EMI), in modo da approfondire piano piano e insieme.
Bene… detto questo, tuffiamoci nel Vangelo di oggi (Lc 5,1-10):

Un giorno, mentre, levato in piedi, stava presso il lago di Genèsaret e la folla gli faceva ressa intorno per ascoltare la parola di Dio, vide due barche ormeggiate alla sponda. 
I
 pescatori erano scesi e lavavano le reti.
Salì in una barca, che era di Simone, e lo pregò di scostarsi un poco da terra.
Sedutosi, si mise ad ammaestrare le folle dalla barca. 
 
Q
uando ebbe finito di parlare, disse a Simone: “Prendi il largo e calate le reti per la pesca”.
Simone rispose: “Maestro, abbiamo faticato tutta la notte e non abbiamo preso nulla; ma sulla tua parola getterò le reti”. E avendolo fatto, presero una quantità enorme di pesci e le reti si rompevano.
Allora fecero cenno ai compagni dell’altra barca, che venissero ad aiutarli. Essi vennero e riempirono tutte e due le barche al punto che quasi affondavano.
Al veder questo, Simon Pietro si gettò alle ginocchia di Gesù, dicendo:
“Signore, allontanati da me che sono un peccatore”.
Grande stupore infatti aveva preso lui e tutti quelli che erano insieme con lui per la pesca che avevano fatto; così pure Giacomo e Giovanni, figli di Zebedèo, che erano soci di Simone.
G
esù disse a Simone: “Non temere; d’ora in poi sarai pescatore di uomini”.

 Entriamo nella scena, proviamo ad immaginare di essere là.

Gesù è “in piedi”: posizione da risorto! Una scena simile l’abbiamo vista l’anno scorso, quando il vangelo di Gv ci parlava del risorto in riva al lago e di un’altra pesca miracolosa… Beh, il GIM ricomincia proprio con Gesù risorto in piedi in mezzo a noi, che torna a chiamarci in causa!
La folla gli fa ressa attorno: c’è tanta gente assetata di vita, in cerca di senso. Vogliono ascoltare la Parola di Dio, “il sogno entusiasmante”.
I pescatori, invece, sono seduti a terra, lavando le reti. Sono scesi, fuori dalla barca, fuori dal lago: non avevano preso nulla. C’è nonsenso, fallimento, stanchezza, manca entusiasmo…Gesù li vede, chiama i pescatori in barca, sale con loro e si rimette ad insegnare, alla folla e ai pescatori stessi, ora seduti insieme a lui.

 E tu in che posizione sei? Come arrivi a questo anno di GIM?
Con un sogno entusiasmante? Con la voglia di ascoltare, assetato-a di vita?
Oppure a terra, con pochi frutti in mano e reti sporche e vuote da lavare?

 In entrambi i casi, Gesù ha molto da dirti, ti chiama ad ascoltarlo!
( il cammino non sara' facile, ma Gesu' non si rassegna)

 Non sappiamo cosa ha detto alla gente quel giorno, così come non immaginiamo cosa ci dirà in quest’anno. Ma vogliamo immaginare tutto l’anno GIM come questa scena: Gesù in piedi risorto, che si avvicina a me, mi fa alzare, mi fa salire in barca e mi dice:

  1. ascoltami
  2. ti sfido!

 Come “ti sfido!” ?
Sì, ti sfido… non ti vengo accanto solo per dirti “poverino, dai, non stare rannicchiato sulle tue reti vuote…” Ti sfido: Prendi il Largo, se hai coraggio!

“Prendi il largo!”?
Sei sulla mia barca, nel luogo che conosco da anni, la mia professione è più antica di me e di mio padre… sapremo bene se c’è o non c’è pesce! Di giorno qui non si pesca!
O credi di saperne più di me?! Di vedere oltre quello che vedo io?!

Prendi il largo, ti dico! Corri il rischio di andare lontano, esci dalle acquette del tuo porto protetto, dove finora forse hai pescato solo molluschi! 

Vogliamo immaginare quest’anno GIM proprio così:
Gesù che ci chiede di ascoltarlo e che ci sfida a uscire allo scoperto.
Fatti domande esigenti, coraggiose,
non fermarti in acque protette, osa il dono della tua vita!
("perche' abbiano la vita", come insegnava Mons. Masserdotti)

Hai il coraggio e la disponibilità di partire così?

Simone era un pescatore esperto. Uno che, come noi, aveva da dubitare molto sulla proposta di Gesù. Eppure, la risposta di Simone ci sorprende.
E’ come se gli dicesse: “Signore, hai detto una grande cavolata. Ma sulla tua parola getterò le reti. Finora hai parlato in modo così forte e vero che mi fido di te, più ancora che di me stesso!”

Beh… ci sarebbe abbastanza per cominciare bene l’anno…
Eppure il vangelo non si ferma qui: c’è ancora un passaggio da fare.
Proviamo a riepilogare: Gesù è andato a ripescare Simone e gli altri che erano rannicchiati a riva.
Si è messo in barca con loro, li ha entusiasmati e riempiti di una parola nuova.
Poi li ha sfidati: vi fidate di me? Prendete il largo!
E poi…?
Poi il passo decisivo: Gesù vuole cambiare la vita di questi uomini. Radicalmente.
Vi farò pescatori di uomini”. Finora vi siete occupati di cose, di pesci; voglio che con me vi curiate dell’Uomo, dell’uomo sprofondato.

Gesù pregava i Salmi, li conosceva a memoria… quando diceva ‘pescatori di uomini’ aveva chiaro a cosa si riferiva: 

Salvami, o Dio:

l’acqua mi giunge alla gola.

Affondo nel fango e non ho sostegno;

sono caduto in acque profonde

e l’onda mi travolge.  (Sal 69)

 

Mi circondavano flutti di morte,

mi travolgevano torrenti impetuosi;

già mi avvolgevano i lacci degli inferi,

già mi stringevano agguati mortali.

Nel mio affanno invocai il Signore,

nell’angoscia gridai al mio Dio:

dal suo tempio ascoltò la mia voce,

al suo orecchio pervenne il mio grido.

(Sal 18)

 

Se il Signore non fosse stato con noi,

- lo dica Israele -

se il Signore non fosse stato con noi,

quando uomini ci assalirono,

ci avrebbero inghiottiti vivi,

nel furore della loro ira.

Le acque ci avrebbero travolti;

un torrente ci avrebbe sommersi,

ci avrebbero travolti

acque impetuose.

(Sal 124)


 
Ad ogni passo del suo cammino, Gesù porta dentro il grido di tanta Umanità sprofondata, che chiede aiuto.
E ci vuole coinvolgere, per Prenderci Cura insieme a lui dei tanti che attendono di risorgere.    (tanti i modi, le campagne uno di questi) 

Viene in mente quello che ci scriveva Matteo, un amico medico che quest’estate è sceso a Lampedusa, piccolo gesto di solidarietà con i tanti Pescatori di Uomini: 

Qui a Lampedusa, dopo i tre sbarchi di due giorni fa (450 persone), sembra tranquillo, forse perché il mare è particolarmente mosso e non sappiamo se essere contenti o preoccupati.
Molti immigrati sono maghrebini, qualcuno dice di venire dal Libano e dalla Palestina.
Un buon numero vengono anche dall'Africa nera, in particolare da Ghana, Nigeria, Togo, Etiopia e Sudan. Ci sono anche donne, giovani e qualche uomo anziano.
Vi lascio immaginare che impressionanti storie ci siano dietro ai Volti, fughe dalla miseria e dalle violenze, l'attraversamento del deserto su camion, stipati in centinaia senza acqua, l'imbarco su incerti barconi organizzati dalle mafie e spinti in mare alla volta del Nord.
E i "fortunati" che riescono ad approdare alle coste di Lampedusa sono i pochi sopravvissuti a tante e tali violenze. Poi in Italia vengono segregati in centri di accoglienza.
Per alcuni di loro rimane la speranza di ricevere asilo politico (ma spesso solo una ridotta fetta di chi ne avrebbe diritto riesce ad ottenerlo).
In mezzo a tanta sofferenza, si sviluppano poi movimenti di protesta e di difesa dei privilegi.
Non ci potrete credere, ma c’è una signora che tutte le volte che giungono clandestini ostruisce il passaggio dei mezzi di soccorso. E' una signora che da siciliana verace ha fondato la Lega Nord a Lampedusa e lascio a Voi i commenti.

Gli altri ragazzi di Medici senza frontiere mi hanno raccontato che qualche giorno prima del mio arrivo hanno trovato l'ambulanza con le ruote tagliate, perché gli isolani (spero in minima parte) ritengono che la presenza di Medici Senza Frontiere sul molo incrementi i flussi immigratori...
Umanamente e sinceramente, rimango allibito.
Comunque mi rincuora un po’ il fatto che questi ultimi sbarchi siano stati abbastanza tranquilli.
Speriamo che sia sempre così anche se la speranza spesso ha poco potere sulla politica e sul coinvolgimento civile. Ora rimaniamo in attesa che il mare si plachi. 
( 7 agosto 2006)

E tu? Ti sei mai chiesto in che modo Gesù chiede anche a te
di essere Pescatore di Uomini?
In quali acque ti butti? Qual è la gente che ti chiama fuori dai tuoi porti?!

 

Buon cammino GIM:

  • ti dia l’entusiasmo della Parola, gridata per tutte le folle o sussurrata piano per te che sei stanco-a, sulla tua barca
  • ti sfidi a prendere il largo, con coraggio
  • ti possa cambiare come vuole Dio.
    Possa tu capire cosa vuole Dio da te, dove ti vuole portare, cosa spera di fare di te.

NOTA BENE!!! Il brano di Luca non finisce con il versetto 10, ce ne sarebbe un’altro: 

Tirate le barche a terra, lasciarono tutto e lo seguirono

 Ma questo non vogliamo dircelo subito, troppo facile il ‘finale holliwoodiano’ dei discepoli obbedienti e dei gimmini radicali nelle promesse di inizio anno.
Sarà a giugno che ce lo chiederemo: come abbiamo risposto alla sfida lanciata in ottobre, a inizio cammino?
In questi mesi diamoci dentro, con impegno e fiducia in Gesù, che sarà nostro compagno di cammino passo passo!

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