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Con quale colore dipingo la vita? "Coraggio! Non temete..."

Lettera Missionaria - Avvento 2014

Lettera Missionaria - Avvento 2014

Con quale colore dipingo la vita?

“Coraggio! Non temete ...”

(la marcia redentrice dei poveri di Jahvè)

(Dalla Commissione Giustizia Pace Integrità Creato)

Irrobustite le mani fiacche, rendete salde le ginocchia vacillanti. Dite agli smarriti di cuore: ”Coraggio! Non temete, ecco il vostro Dio ... Egli viene a salvarvi!”. Allora si apriranno gli occhi dei ciechi e si schiuderanno gli orecchi dei sordi. Allora lo zoppo salterà come un cervo, griderà di gioia la lingua del muto, perché scaturiranno acque nel deserto, scorreranno torrenti nella steppa. La terra bruciata diventerà una palude, il suolo riarso si muterà in sorgenti di acqua. Ci sarà una strada appianata ... non ci sarà più il leone, nessuna bestia feroce la percorrerà ... su di essa ritorneranno i riscattati del Signore ...; gioia e felicità li seguiranno e fuggiranno tristezza e pianto” (Isaia 35).

Ecco la memoria delle grandi promesse fatte da Dio ai Profeti dell’A.T.: un mondo giusto, bello, senza frontiere, dove a tutti sia possibile vivere, dove il male e la morte non regnino più. Sovente l’uomo e la donna di oggi considerano favole queste promesse; eppure anche oggi possiamo toccare con mano la loro realizzazione iniziata da Gesù e continuata da tantissime persone di buona volontà!

Le notizie più brutte riempiono i nostri telegiornali e i nostri quotidiani, ma, lo sappiamo, “fa più rumore un albero che cade di una foresta che cresce”.

Il sistema politico-economico del nostro mondo globalizzato è all’origine di fame, guerre, impoverimento dell’umanità e a volte si presenta con quella maschera di bene che è ricerca del bene fine a se stesso e ai propri interessi personali, ed è causa di ingiustizie, razzismo, oppressioni di genere, rifiuto di immigrati e sfruttamento sempre più dilagante.

Tuttavia esiste anche il bene: l’accoglienza, il riscatto, la liberazione dei poveri, degli esclusi, dei “lontani” della nostra società. La loro attesa di Gesù, che è già venuto per condividere la nostra condizione umana e le nostre periferie, e che continua a rendersi presente, si traduce in una rivoluzione pacifica, silenziosa, che parte dal basso, attraverso tante organizzazioni cristiane e non, piccole e grandi, in ogni angolo del mondo. Non è questo l’Avvento che siamo chiamati a riconoscere e a vivere?

Leggendo la Bibbia ci rendiamo conto che vivere da persone giuste, oneste, umane, solidali, solari e pacifiche non è mai stato facile; la persona umana deve sempre fare i conti con la parte buona e l’altra meno buona del suo cuore, e con la persecuzione impostale dai privilegiati e dagli incoscienti.

Usando una metafora possiamo dire che ognuno di noi, scrivendo le righe della quotidianità, ha la possibilità e responsabilità di scegliere il colore d’inchiostro per la sua penna; con tale inchiostro ciascuno scrive la propria vita e anche quella degli altri.

Generalmente, purtroppo, l’inchiostro è nero. Nello scorrere della nostra quotidianità non è forse vero che tutti noi abbiamo mille grattacapi e desideri inappagati, così che i momenti belli da commemorare sembrano essere veramente pochi? E poi la vita, in fin dei conti, non termina con la morte? Ci sembra quindi più che normale e giusto mettere nel nostro calamaio inchiostro nero. Oggi ne usiamo molto, moltissimo! (Cfr. le notizie di ogni giorno e i richiami del Papa nella Evangelii Gaudium, Ni 53-60).

Purtroppo questo inchiostro nero serve anche per scrivere sui muri delle nostre stazioni ferroviarie frasi come: "Questi neri non li voglio, devono stare nella giungla". Inchiostro nero che imbratta la nostra umanità e il nostro cuore. Se non conserviamo il cuore limpido, facciamo fatica a cogliere l’umanità dell’altro, a scegliere ciò che fa crescere davvero la persona, la comunità, il popolo.

Affannosamente continueremo a credere che l’unica felicità consiste nella crescita del proprio conto in banca e del proprio benessere egoista, ricercato anche nel “gratta e vinci”.

Figli di una cultura di morte, provocata dal sistema, dove le apparenze contano più della realtà, non ci accorgiamo che dentro di noi e in mezzo a noi c’è un calamaio con inchiostro di più colori.

C’è Gesù del Natale e del presepio di oggi. Ci sono i fatti scritti con l’inchiostro verde: pensiamo alle tantissime campagne per la Salvaguardia del Creato, non dimentichiamo le manifestazioni per la difesa dei beni comuni e contro l’inquinamento, il disboscamento, la soppressione della vita, la depredazione della natura, ecc. C’è anche l’inchiostro azzurro che viene usato da chi lotta perché l’aria che respiriamo resti pura e perché l’acqua, bene prezioso, resti limpida e non diventi il privilegio di pochi!

Con l’inchiostro d’oro scriviamo pensieri, decisioni, alleanze eterne: per questo la Bibbia ha preso l’oro come simbolo della divinità. Quando vogliamo dire che una persona è aperta all’accoglienza e piena di bontà diciamo che ha un cuore d’oro! Da un simile cuore sgorgano la pace, il perdono, il desiderio di relazioni profonde, la promozione umana e tanti gesti di solidarietà e condivisione nei confronti degli altri, dei diversi da noi, degli immigrati, dei nemici stessi, perché questo cuore possiede lo sguardo della Tenerezza di Dio.

Chi mai parla della vita scritta con l’inchiostro d’oro? Eppure sono tantissime le persone e le organizzazioni con il cuore d’oro: quanti volontari, quanti aiuti umanitari, quanta stima offerta gratuitamente da gente semplice che non sarà mai intervistata dai mass media!

In Italia, nella Terra dei fuochi, le persone impegnate nella lotta alla ndrangheta sono sempre più numerose e l’educazione alla legalità cerca di sconfiggere sempre più gli abusi mafiosi. In diversi Paesi del mondo, a volte, i cristiani e i musulmani si ritrovano a pregare per la pace nelle chiese o nelle moschee o in luoghi neutri. Nella Repubblica Centrafricana, l’imam e il vescovo di Bangui hanno deciso di abitare nella stessa casa per invitare la gente alla riconciliazione. In Iraq, i musulmani in fuga difendono i loro vicini cristiani che scappano con loro.

Nel cuore di tutti c’è anche tanto inchiostro rosso, quello del sangue, simbolo della vita, quello della capacità di pensare e di immergersi nelle situazioni per vedere, riflettere e decidere per il Bene di tutti... espressione della gioia e dell’amore appassionato. Anche se la cultura dominante non apprezza più la persona che si dona e si sacrifica per un’altra, molti sono coloro che pagano con il sangue l’amore dichiarato, la fedeltà ai loro impegni; basti pensare ad alcuni esempi recenti: le tre Suore Saveriane uccise in Burundi, il giornalista Enzo Baldoni, i medici, le infermiere e i missionari morti per aver deciso di restare con gli ammalati di Ebola...

Vi è anche un altro inchiostro che non si nota neppure, quello bianco. Forse proprio perché bianco non attira subito gli sguardi! Ma è l’inchiostro di coloro che, nella nostra società così confusa e a chiazze, cercano di scrivere righe di positività facendo emergere i tanti eventi e fatti buoni di oggi pur sapendo che questi non fanno scalpore. È l’inchiostro di coloro che non si stancano mai di dirci che nel nostro oggi sono tanti i gesti di bene compiuti e che gli uomini e le donne di buona volontà non si sono ancora stancati di compiere opere di bene! Questo inchiostro viene usato spesso da quelli che lottano perché il Regno di Amore, Giustizia e Pace si faccia sempre più presente in mezzo a noi!

E noi, chiediamoci di che colore è l’inchiostro che usiamo!

Condividiamo veramente la nostra vita con gli altri? Sappiamo riconoscere nell’oggi i segni del tempo di grazia che Dio ci dona? Abbiamo occhi aperti e cuore spalancato per riconoscere la venuta di Gesù nelle periferie di oggi, ascoltando l’appello che Dio ha fatto a Giona e che ripete anche a noi: “Alzati, va' a Ninive la grande città” (Giona 3,2)?

L’Avvento di quest’anno sia, dunque, un tempo di conversione gioiosa per le vittorie silenziose dei poveri in spirito, figli di Dio, dei quali vogliamo dare testimonianza e ai quali vogliamo appartenere, scegliendo l’inchiostro a colori per scrivere le righe della nostra quotidianità e dare un senso nuovo alla Storia dell’Umanità che è Storia di Dio!

Commissione Giustizia Pace Integrità Creato

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