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Appello: No alle realizzazione del CPT per Migranti

Appello: No alle realizzazione del CPT per Migranti

 

APPELLO

NO ALLA REALIZZAZIONE DEI CENTRI DI PERMANENZA TEMPORANEA (CPT) PER MIGRANTI
né a Gradisca né in Regione

 

 

Nuovo: Appello 2005 - clicca qui per leggerlo -

NO ALLA REALIZZAZIONE DEI CPT

  PER MIGRANTI

né a Gradisca né altrove

Manifestazione 26 febbraio 2004 - Gradisca

In questi ultimi anni sul territorio italiano, ma non solo, sono stati realizzati i cosiddetti Centri di Permanenza Temporanea, veri e propri centri di detenzione per migranti a vario titolo non regolari o in attesa di regolarizzazione, persone giunte in Italia con documenti giudicati non validi, persone che hanno fatto domanda d’asilo per motivi umanitari o di persecuzione politica.

I CPT sparsi sul territorio italiano si sono dimostrati dei “non luoghi”: non si tratta di “centri di accoglienza” ma formalmente non possono nemmeno essere carceri - chi vi viene rinchiuso generalmente non ha commesso reati – e quindi, come sottolineato da molti giuristi e denunciato da svariate organizzazioni della società civile, sono luoghi di sospensione del diritto dove, ad esempio, viene negato il diritto all’assistenza legale a e alla difesa. In questi “non luoghi” vengono applicate varie forme di repressione e controllo tra cui l’utilizzo di procedure manicomiali (come la somministrazione di psicofarmaci senza controllo medico) che hanno portato spesso ad atti estremi come il suicidio.

Ma la negazione dei diritti è ulteriormente dimostrata anche dallo stravolgimento di qualsiasi normativa con cui vengono scelti i siti destinati ad ospitare i CPT: nessuna amministrazione locale viene preventivamente consultata, anzi le richieste di chiarimenti e le espressioni di contrarietà provenienti dagli enti locali vengono respinti sostenendo che vige per i CPT una condizione di extraterritorialità per la quale non valgono né regole, né le opinioni delle comunità interessate.

Negli ultimi mesi il territorio dell’isontino è fatto ogetto di una decisione ministeriale che vorrebbe la costruzione del 17° CPT italiano nell’ex caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo e che dovrebbe servire tutto il territorio del nordest: il Consiglio Comunale di questa città si era già pronunciato in maniera chiara e univoca contro la realizzazione di tale struttura sul proprio territorio e anche la Regione Friuli Venezia Giulia ha espresso la sua contrarietà. Malgrado ciò i lavori di riatto dell’ex caserma – che il Comune intende utilizzare come sede di un polo universitario - sono già iniziati, anche in contrasto alle rassicurazioni del ministro Pisanu sul loro “congelamento”.

La nostra terra, da sempre multietnica e multilinguistica, è sempre stata zona di transito e permanenza di centinaia di migliaia di persone che per motivi di lavoro, di asilo e umanitari hanno dovuto lasciare, con notevoli sofferenze e drammi, i loro luoghi d’origine per cercare altrove quanto lì era negato. Verso queste persone le nostre comunità hanno saputo spesso costruire percorsi di accoglienza e soccorso, prima e al di là di una normativa nazionale sempre più tesa a trattarle come mano d’opera da sfruttare, “merce” da regolarizzare con quote fisse e rigide, negando i diritti d’asilo previsti dalla Costituzione e dal Diritto Internazionale, stivandole in centri di raccolta e smistamento verso l’espulsione.

E dall’entrata in vigore della cosiddetta legge “Bossi-Fini”, questa situazione è ulteriormente peggiorata inasprendo le modalità delle espulsioni, sempre più simili a vere e proprie deportazioni senza possibilità di appello: ne è un tragico esempio l’episodio di due cittadini del Bangladesh rimpatriati a forza da Gorizia nell’agosto del 2003, episodio balzato agli onori della cronaca per la convinta mobilitazione di centinaia di cittadini e cittadine che a quelle espulsioni tentarono di opporsi.

Noi, cittadini e cittadine, amministratori, associazioni, organizzazioni, partiti, sindacati, movimenti e gruppi della società civile locale, lanciamo un appello per l’apertura di un dibattito e di una mobilitazione che abbiano come obiettivi qualificanti:

- la revoca della decisione di utilizzare l’ex caserma Polonio di Gradisca d’Isonzo come sede per un CPT.

- la scelta della Regione Friuli Venezia Giulia, della sua Giunta e del suo Consiglio, di dichiarare ufficialmente e far valere in tutte le sedi la non realizzabilità di Centri di Permanenza Temporanea per migranti sul proprio territorio.

- il diritto delle comunità di questa regione di scegliere e determinare, in base alle proprie esigenze, i criteri e le finalità di riutilizzo delle aree dismesse e in particolare delle ex servitù militari, presupposto senza il quale nessun dibattito su federalismo e municipalismo può avere senso.

- la valorizzazione e la moltiplicazione di quelle iniziative di accoglienza diffusa e di inclusione che si sono sviluppate in questi anni e che hanno permesso di integrare in Regione oltre 50.000 immigrati, ai quali andrebbero da subito riconosciuti tutti i diritti di cittadinanza e residenza.

Facciamo appello a tutta la nostra comunità, alle istituzioni, alle forze sociali e politiche, alle associazioni, ai movimenti, affinché non solo si esprima contrarietà alla realizzazione di un CPT nella provincia di Gorizia e in regione, ma si realizzi una mobilitazione che sappia essere efficace e vincente per portare il Governo a rivedere tale decisione, destinando piuttosto le ingenti risorse destinate alla realizzazione del CPT per iniziative di vera accoglienza che vadano nel senso di dare piena dignità alle persone migranti e alle popolazioni di questa terra.

Per adesioni info@globalest.info

Firmatari:

Gianni Fabris (sindaco di Gradisca d'Isonzo)
Don Pierluigi Di Piazza ( coordinatore centro Balducci)
Alessandro Metz ( consigliere regionale)
Roberto Antonaz ( assessore regionale )
Igor Canciani (consigliere regionale)
Pio De Angelis ( consigliere regionale)
Kristian Franzil ( consigliere regionale)
Marco Marincic (assessore provinciale Gorizia)
Silvano Buttignon (assessore provinciale alle politiche per la pace nella Provincia di Gorizia)
Luigi Bon (consigliere provinciale di Gorizia)
Alessandro Bon (vicesindaco di Gorizia)
Bou Konate (assessore del Comune di Monfalcone)
Licia Morsolin (assessore del Comune di Monfalcone)
Incarnato Vincenzo (assessore comunale Staranzano)
Alessandro Oria (consigliere comunale di Udine)
Mauro Punteri (consigliere comunale Gorizia)
Corrado Altran ( consigliere comunale Monfalcone)
Giovanni Iacono ( avvocato A.S.G.I. )
Don Andrea Bellavite
Dott. Gianni Cavallini (d irettore sanitario ASS Isontina)
Andrea Olivieri ( Rete Precariato Sociale)
Tania Piccoli ( Sportelli Invisibili)
Luciano Capaldo ( C.S.O. Clandestino, Gorizia )
Mauro Bussani(Sportello degli Invisibili)
Gianfranco Schiavone (Consorzio Italiano di Solidarietà – ICS)
Mukter Mohammad Hossain (BIMAS)
Giovanna Gallio
Paolo Corazza
Cinzia Parente
Manuela Botteghi
Stefano Decolle
Franco Delben
Genni Fabrizio ( Tenda per la Pace Monfalcone )
Sandro Moschion ( segr. Provinciale PRC )
Michele Negro (resp. Regionale immigrazione PRC )
Alessandro Saullo ( circolo com. PRC di Monfalcone )
Massimo Masat Segretario generale provinciale FIOM CGIL Monfalcone Gorizia
Abdou Faye
Gigi Bevilacqua (operatore sociale-pn)
Alvise Rossi (cooperatore sociale)
Lucia Zaghet (attore)
Dott. Fall Amadou (presidente Associazione dei senegalesi della provincia di Trieste)
Arci Nuova Associazione-Comitato di Udine
Lucio Fella (Comunisti Italiani)
Ahmed Faghi Elmi (presidente dell'Associazione italo-somala "Sagal")
Simonetta Ferfoglia
Heinrich Pichler
Sabrina Morena (regista /organizzatore)
Pierluigi Monaco (referente regionale dell'associazione LIBERA)
Cristina Morsolin (consigliere comunale Monfalcone)
Chiara Lauvergnac
Edi Bobiz
Covelli Annarita (rsu system sensor)

Federazione dei Verdi
Studentinaction
Partito della Rifondazione Comunista
Giovani Comunisti
CGIL Provincia di Gorizia
SIN-COBAS
Ass. Razzismo Stop
Ass. Ya Basta!
Movimento deidelle Disobbedienti
Cobas scuola Trieste
Associazione Argentina in Friuli
Comitato Diritti Civili delle Prostitute
Associazione Vortici
Sinistra Giovanile di Udine
Associazione Colors di Villesse
Jolly Roger Soundsystem
Rete Radié Resch di Udine
Praxisfriuli
Tavolo migranti dei Social Forum
Associazione LIBERA-Friuli Venezia Giulia
Movimento della Colomba del Mandamento di Cervignano del Friuli.
Associazione "Icaro"
Associazione Immigrati di Pordenone
Federazione di Gorizia del Partito dei Comunisti Italiani
Federazione Giovanile Comunisti Italiani
Radio Onde Furlane
Tam tam (programma radio multilingue di informazione per i migranti)
Tenda della Pace di Udine

 

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