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Condivisioni dalla Terra Santa

lettere di suor Maria Teresa Traina (settembre - novembre 2008)

Gerusalemme 27 – 9 – 2008

Come state? Vi spero bene!
Io sto bene e sono in Terra Santa ormai da tre settimane: un dono che il Signore e la mia Congregazione mi hanno fatto... e un'ottima preparazione per il mio prossimo ritorno in Terra d'Africa!
Sto immergendomi poco a poco in questa Terra Santa, che è la nostra terra a tutti noi nella fede! Ricalcare le orme di Gesù fattosi uomo per camminare con noi... è un'esperienza che ti aiuta a capire sempre più quanto Dio si prenda cura di ogni uomo e donna! Ci deve amare di un amore totale e gratuito per farsi uno di noi e condividere con noi gioie e pene!
L'essere qui è un "bagno" giornaliero in una realtà fatta di mistero e di contraddizioni! ... vi assicuro che è duro immergersi in questa realtà e avere la conferma giorno dopo giorno che ciò che abbiamo letto o sentito raccontare sul conflitto Israeliano - Palestinese è vero! Leggere e ascoltare non sono la stessa cosa che vedere... e vedere giorno dopo giorno... è duro!
Il solo passeggiare per le vie di Gerusalemme e vedere la presenza massiva di militari e polizia israelina... nei quartieri palestinesi già ti fa capire dove sei! Senti il cuore ribollire e viene spontanea l'esclamazione: "Sono prigionieri in casa loro! ".
L'altro ieri siamo stati ospiti in casa di una famiglia palestinese che vive ad Hebron... sentire ciò che ci raccontavano e vedere alcune video girate dal papà che sta collaborando con alcune organizzazioni per la Pace tra i due rispettivi Paesi ci ha fatto venire la pelle d'oca!
La realtà dei coloni... che opprimono e rubano le loro terre... è una realtà ancora attualissima! Pensate che anche a noi è stato impedito di passare nella strada che attraversa il quartiere dei coloni!!! E con che disprezzo alcuni di loro ci hanno accolto! Una donna ci ha classonato con cattiveria perchè lei doveva passare... ho ancora presente il suo sguardo di disprezzo nei nostri confronti! E non vi dico della polizia e dei militari che sono ad ogni angolo!!!! Delle strade chiuse perchè danno sui quartieri palestinesi... delle case requisite ai palestinesi (buttandoli fuori o distruggendo loro tutto) soprattutto nel centro storico della città! Città cara a tutti: mussulmani, giudei e cristiani perchè ci sono le tombe dei patriarchi comuni a tutti e tre... 
... " Ragioni di sicurezza"... dicono gli israeliani... quale sicurezza? Abbiamo dovuto fare sentieri che si arrampicanio a destra e sinistra (che sentieri... immondizia dappertutto) per raggiungere la famiglia che ci aspettava e che dirvi... il loro piccolo giardino era un discarica di spazzatura.... e non perchè loro lo hanno reso così... ma perchè i coloni arrivati da qualche anno che abitano giusto sopra la loro casa... gettano le loro immondizie lì... senza nessun rispetto.....
"Non posso dire niente perchè se no mi ammazzano"!!!!  
Hanno già avuto la casa distrutta... telefono e luce tagliata... ma  peggio ancora gli hanno rotto le tubature e il serbatoio dell'acqua, tagliati gli alberi da frutta e il tutto senza nessuna ragione! Dal 2001 non possono raccogliere le olive del loro oliveto... perchè sono palestinese!!! I palestinesi non hanno diritto a nulla! Solo di andarsene. Vivono grazie agli aiuti della Croce Rossa, del Centro Rifugiati e di alcuni Organismi che lottano per la pace...
Ma è vita? E' vita non sapere cosa ti succederà domani... se ancora vedrai il sole... se i tuoi figli torneranno a casa da scuola e come vi torneranno? Non poter lavorare la propria terra... aspettare sempre l'aiuto degli altri? Sapere che sei tacciato di terrosrista per il solo fatto che da secoli e secoli abiti questa tua Terra che loro ti vogliono portare via?
In un video si mostrava come i coloni usano i loro figli per attaccare e umiliare i figli dei palestinesi... sassi a tutto andare e i militari israeliani restano a guardare!!!
Un guardare che è condivisione! I bambini palestinesi non reagiscono... come potrebbero farlo? Sarebbe dare la possibilità agli israeliani di dire che sono "i futuri terroristi"! Già da piccoli, i bambini palestinesi imparano cosa significa essere oppressi in casa loro e poco a poco imparano il linguaggio della non violenza... ma a costo di tanta paura e pericolo!
I volti dei bambini dei coloni... mio Dio come possono i loro genitori spingerli a tutto questo? Come possiamo accettare che nel 2008 ci siano situazioni ancora così?
Potrei raccontarvi tante altre situazioni... alcune incontrate anche a Betlemme... come morire perchè non ti lasciano uscire dalla cittadina circondata dal muro per andare in un ospedale specializzato, qui è una cosa normale!!!!!! Gli operai che devono raggiungere il posto di lavoro devono partire ore e ore prima e non sanno se potranno arrivarci!!!! Così gli studenti dell'Università cattolica di Betlemme... minimo 2 ore di coda per poter entrare in Betlemme... e spesso "ragioni di sicurezza" dopo un'estenuante attesa devono ritornarsene a casa senza poter assistere ai corsi!!!!
Pensate una suora che si occupa di un orfanotrofio per poter fare operare un bimbo palestinese di pochi mesi per una malformazione grave al cuore ha dovuto chiamare una giovane dalla Francia per assisterlo... perchè le autorità israeliane non davano il permesso a nessuna donna o ragazza palestinese di lasciare Betlemme e accompagnare il piccolo nell'ospedale specializzato per questo tipo di intervento!! Pensate a quante situazioni come queste si incontrano!
Ma ci rendiamo conto della situazione che vive questo popolo che chiamiano popolo di terroristi????
Potrei raccontare ancora molte cose viste e sentite... ma a cosa servirebbe? Se non altro a far conoscere!
E' chiaro che c'è un progetto ben pianificato per annientare i palestinesi.... facendo in modo che arrivati alla disperazione loro stessi si annientino (kamikaze)... diabolico! Chissà, forse perchè stando in Polonia per qualche anno ho avuto occasione di conoscere un po' cosa è stata la realtà storica di Auschwitz, di Birkenao e di Treblinka... davanti a tutto ciò mi viene spontaneo chiamare questo progetto "Auszchwitz moderno"! Che differenza c'è con ciò che gli attuali oppressori hanno vissuto il secolo scorso?
Non voglio dire che non ci siano israeliani che sono accanto ai palestinesi e che lottano con loro... i palestinesi stessi lo riconoscono e sono grati al Signore di ciò! Ci sono diversi avvocati israeliani dalla loro parte, alcune organizzazioni israeliane non violente... che lottano per un paese condiviso e libero per tutti...
Ma sembra che la violenza e il male abbiano il soppravvento! Fa più rumore un albero che cade che una foresta che cresce!!!!
Certo entrambi devono fare passi di pace... a Hebron gli israeliani hanno scritto "Questa è la nostra terra che gli arabi ci hanno rubato" (non dimentichiamo che in origine anche loro erano palestinesi.... prima di lasciare la Palestina per la diaspora durata secoli e secoli!!!! ) Prima di entrare nel quartiere commerciale palestinese (il grande mercato) c'è scritto "Fine dell'oppressione... il sionismo è razzismo!".
Bhe... c'è un cammino da fare da entrambe le parti.... se non altro cambiare linguaggio e sguardo sull'altro! Non c'è pace finchè "ci si getta la palla l'un l'altro"!
 
Ma anche i segni di pace ci sono già!
"Noi chiediamo solo che ci lascino vivere.... possiamo vivere insieme, di terra ce n'è per tutti! Questa è la nostra terra, i coloni possono venire... c'è spazio per tutti, ma cerchiamo di vivere insieme! Noi e loro, loro e noi!"... più volte il padre della famiglia visitata ha ripetuto queste parole... e in lui non c'era condanna, non c'erano parole di odio, ma solo il desiderio di vivere insieme, di dare sicurezza ai suoi bambini! Il suo sguardo era sereno... lo sguardo della giovane moglie era di una bontà unica, donna di pace! I loro bambini sorridevano pur avendo uno sguardo consapevole sulla loro realtà.... La più grandicella mentre stavamo partendo ha voluto farci conoscere anche il fratellino di pochi mesi che stava dormendo! Ce lo ha mostrato con orgoglio, ma anche con uno sguardo che diceva "ricordatevi anche di lui, anche lui c'è e ha diritto a vivere ed essere felice!"
Gente povera che ha condiviso con noi quel poco che avevano... ma soprattutto la loro ricchezza interiore!!!!
Preghiamo per questa Terra! Preghiamo per questi due popoli perchè si possano incontrare!
Preghiamo per ognuno di noi perchè possiamo uscire dall'indifferenza! Dal silenzio che ci fa complici!!!!

Che il Signore ci aiuti... a scoprire e smascherare "l'Israele - Palestina" che ciascuno di noi porta nel suo cuore! Siamo onesti con noi stessi, togliamoci le nostre maschere che ci fanno sentire protetti e al sicuro.... E' dal nostro sforzo di migliorare e cambiare il nostro linguaggio e il nostro modo di guardare l'altro che incontriamo e che è diverso da noi che può nascere un mondo migliore per tutti!
Qui il Signore Gesù si fa presente ogni giorno, nasce in questa realtà di sofferenza e di oppressione!
Ma vuole nascere anche nella paura che si legge sul volto dei giovani soldati israeliani... che forse non capiscono neanche il perchè di questa situazione!!!! Tra i giovani israeliani reduci del servizio militare sembra che sia aumentato il tasso di suicidi... chiediamoci il "perchè?"
Che cosa possiamo fare noi per dare il nostro apporto alla costruzione di uno Stato dove Palestina ed Israele possano vivere insieme nella pace e nella fiducia reciproca?
Un'utopia?
La famiglia che abbiamo incontrato, con la loro resistenza pacifica ci mostra il contrario.... e non sono i soli a credere in ciò: con loro altri sia palestinesi che israeliani sognano, aspettano e costruiscono nel loro quotidiano quello Stato che ci permetterà di chiamare questa Terra Santa " la Terra benedetta da Dio" e "Terra di ogni popolo"!
E' anche la tua Terra... non dimenticarlo!

Un abbraccio a tutti,
con affetto

sr Maria Teresa


Gerusalemme, 5 ottobre 2008

Eccomi di nuovo! Anche questa settimana è stata intensa per noi qui a Gerusalemme!
Sarebbe bello poter raccontare tutto... ma non è possibile! Mi limito a qualche piccola riflessione!
Giovedì abbiamo avuto la gioia di visitare "L'oasi di pace (Neve Shalom - Wahat as Salam)". Sono 55 famiglie di origine diversa: alcune israeliane, altre palestinesi (cristiane e mussulmane) che hanno scelto di vivere insieme per mostrare che si può vincere l'odio e ogni paura con l'amore! All'inizio hanno avuto l'aiuto di P. Bruno (non ricordo in questo momento il suo cognome).
Condivido con voi la gioia della loro accoglienza! Ci hanno accolto due donne, una palestinese e l'altra israeliana. Ci hanno comunicato tutta la loro gioia di vivere insieme e la loro speranza che questo possa diventare realtà per i loro popoli! Sono pienamente coscienti che sarà un cammino lungo! Ma si rendono conto che non c'è altra alternativa alla soluzione del conflitto tra i loro popoli!
Ho visto in loro una grande sofferenza per questo conflitto! La donna israeliana ci ha detto che se potesse si metterebbe a piangere davanti al muro che il suo popolo sta costruendo... "è una vergogna! Non serve a niente se non che a dividerci ancora di più!"
Il cuore della loro oasi di pace è un "luogo del silenzio"! Un luogo comune a tutti dove si possono ritirare nel silenzio per incontrare il loro Dio! Ciascuno può usufruire di questo luogo per la sua preghiera e meditazione, non importa se è musulmano, giudeo o cristiano.
E' una costruzione rotonda con un vaso di fiori al centro, alcune stuoie e alcuni sgabelli. Ha una grande vetrata con un panorama magnifico: dà su una vallata verde! Lì, ad occasioni importanti, si ritrovano tutti per pregare insieme!
Ognuno vive nel rispetto della cultura e religione dell'altro! I loro bambini crescono insieme... anzi la scuola del loro villaggio accoglie anche tanti bambini dei villaggi dei dintorni! Bambini palestinesi e israeliani. Un modo molto bello per "essere seme" che raggiunge molti e che prima o poi germoglierà! Vorrebbero tanto avere anche la possibilità di aprire una scuola secondaria per poter accogliere anche i tanti giovani dei villaggi attorno... sarebbe un continuare a seminare la pace... ma non ne hanno la possibilità... anche perchè servirebbero gli aiuti di Israele!
Pensate: i loro figli che fanno le secondarie hanno scelto di frequenatre tutti insieme la stessa scuola per sostenersi a vicenda e per essere insieme seminatori di pace... Lì si scontrano con la realtà di conflitto e seminano la pace!
Raccontava la signora israeliana che alcuni dei loro figli (israeliani) rifiutano di fare il servizio militare obligatorio, ciò è molto grave qui in Israele, finiscono in carcere! Uno dei loro ragazzi fra non molto andrà in carcere per questo motivo! E probabilmente il prossimo anno anche suo figlio!
Loro li lasciano liberi di scegliere... alcuni ci hanno provato perchè volevano conoscere più da vicino questa realtà di conflitto, ma non hanno potuto resistere... per l'odio che respiravano! Soprattutto non accetavano la paura dell'altro! Per questi ragazzi non c'è la paura della diversità dell'altro, l'hanno respirata e colta come ricchezza, ci sono cresciuti insieme
Credono che educare insieme i loro figli sarà ciò che a poco a poco porterà a una nuova società dove tutti troveranno posto. Per questo giocano sui programmi scolastici. Non ve li racconto tutti... quello che ritengo e che mi ha toccato è "La storia è molto importante! E ai bambini e ragazzi viene insegnata la storia dei due popoli senza nascondere niente... siano convinti che entrambi i popoli devono conoscere la storia dell'altro per capirne la sofferenza... solo se si capisce la soffernza dell'altro popolo si può iniziare a camminare insieme!"
Sento questo molto vero! Solo quando conosco la storia dell'altro e lui la mia possiamo stimarci e camminare insieme!
Riflettevo che per raccontare le proprie soffrenze all'altro abbiamo bisogno di una buona dose di fiducia nell'altro... ecco il primo passo, credere che l'altro può accogliermi così come sono. Fare fiducia è anche dire all'altro che lo si accoglie così com'è! Se provassimo a vivere questo nelle nostre relazioni! 
Non vi racconto altro su questa "Oasi", se volete avere più informazioni potete cercare in internet!
 
Altro incontro importante di questa settimana è stato quello con un sacerdote palestinese che ci ha parlato della Chiesa araba... ma sopratutto, provocato dalle nostre domande, ci ha comunicato la sofferenza del suo popolo! E' stato duro ascoltare quando ci diceva che per fare posto allo stato di Israele verso il 1948... sono stati rasi al suolo 400 villaggi palestinesi provocando un milione di rifugiati... e tanti morti! Sottolineava che nonostante questo il popolo palestinese ha riconosciuto lo Stato di Israele... ma Israele purtroppo non vuole riconoscere lo Stato di Palestina. (Sto leggendo un libro scritto da un israeliano... quanta palestinesi uccisi senza una ragione!)
Ci diceva che la striscia di Gaza all'inizio aveva circa 1.500.000 abitanti, ora ne ha 1.200.000.... perchè? 300.000 persone sono morte... la più parte per mancanza di medicine, di igene e di cibo....1.200.000 persone che sono rinchiuse in un fazzoletto di terra, in una situazione invivibile! Il cibo e le medicine arrivano secondo l'umore di Israele! Vi rendete conto?!!! Non è questo un "ghetto" o ancora peggio un campo di concentramento?
E non basta! Nei Territori occupati (Palestina) ci sono 200 colonie israeliane che portano via la poca terra che c'è ai palestinesi e li costringono a ritirasi nelle città... senza lavoro, senza cibo e senza medicine.... e controllati in tutti i loro movimenti! E il muro! Quando viaggi in quel territorio non hai molto panorama da vedere se non un muro grigio.... e devi fare molti chilometri in più di quello che sarebbe stato il tragitto normale e senza muro!
Pensate nel piccolo stato palestinese (Territori occupati) ci sono 622 posti di controllo israeliani!!?!
Mi sto chiedendo quale sarebbe la mia reazione se dovessi vivere in questa situazione invivibile! 
Con grande sofferenza questo sacerdote continuava a parlarci.... "Pensate che i palestinesi non possono entrare in Gerusalemme, nella loro città! Gerusalemme che è il cuore della loro cultura e della loro fede! Ed è così sia per il palestinese cristiano che per quello mussulmano! Io sono fortunato, sono sacerdote... Tutti hanno diritto di sentirsi a casa loro che siano palestinesi o israeliani!!!" 
Se un palestinese di Gerusalemme lascia la città, non può più rientrarci... sono prigionieri a casa loro!
 
Un benedettino incontra regolarmente i giovani militari israeliani che visitano Gerusalemme... ci raccontava della diffidenza iniziale che cede il posto all'amicizia perchè l'accoglienza cordiale li aiuta a cogliere che le nostre differenze sono ricchezza... Questi giovani sono costretti al servizio militare... chissà quanti di loro noon condividono ma devono obbedire!
Sinceramente quando li incontro, scorgo nei loro occhi una certa freddezza... ma mi sto rendendo conto che è una fredezza che cela tanta paura. Che non sia la paura di questa situazione assurda che probabilmente non condividono e che li segna per sempre?  Paura forse che se la situazione continua così non ci sarà per loro un avvenire?
 
Che dirvi ancora? Continuiamo a pregare... e a cercare come possiamo essere accanto a questi due popoli... perchè questa Terra Santa sia la Terra di tutti! Perchè Gerusalemme possa veramente essere la città della Pace per loro e per tutti i popoli! Che tutti possiamo cantare insieme un giorno il salmo 86: "In te Gerusalemme tutte le nostre sorgenti"
Un abbraccio a tutti!

Maria Teresa   


Taybeh, 16 novembre 2008

Taybeh, un villaggio sulle colline aride della Samaria di 1300 abitanti, situato a circa 45 minuti da Gerusalemme. Che cosa può avere di particolare questo villaggio per attirare la nostra attenzione?
La sua particolarità è di essere l’unico villaggio interamente cristiano della Terra Santa! Vi sono cristiani greco ortodossi, greco cattolici e infine cattolici latini. Non è poca cosa essere un villaggio interamente cristiano visto che in Terra Santa i Cristiani sono una esigua minoranza in mezzo a mussulmani e giudei… (i cristiani di Terra Santa sono circa 60.000)
Si trova nella zona B (quindi di Amministrazione palestinese ma con Sicurezza (Polizia) israeliana) ed è circondato da villaggi esclusivamente mussulmani… gli Israeliani non hanno il permesso dallo Stato di Israele di venire in queste zone.
E allora qual è la novità?
Per spiegarne la sua novità… bisogna ritornare al passato.
Taybeh è un villaggio storico, anticamente si chiamava Efraim. Chi conosce il Vangelo, sa che questo villaggio, citato da S. Giovanni (11,54), è il villaggio in cui Gesù si rifugia dopo il miracolo della resurrezione di Lazzaro e prima del suo ritorno definitivo a Gerusalemme, ritorno che lo porterà a dare la sua vita per noi! Gesù ha scelto bene: la bellezza del paesaggio ti dà la sensazione di un rifugio sicuro, ti riempie e ti dona pace, ti mette in relazione con Dio e ti fortifica. Quando c’è bel tempo si vedono in lontananza Gerusalemme, il mar Morto e la Giordania… ( Amman è a circa 60 chilometri).
I cristiani di Taybeh si vantano di essere stati evangelizzati da Gesù stesso… affermano che la loro comunità è nata da Gesù e che è la continuazione della prima comunità cristiana di tutto il mondo! Nel villaggio si possono visitare i resti di una bellissima Chiesa bizantina dei primi secoli…
Per loro questo fatto è un privilegio che li aiuta a salvaguardare la loro fede in una situazione alquanto difficile.
In quanto Palestinesi vivono pienamente le difficoltà di tutti Palestinesi dei Territori occupati: non possono circolare liberamente, devono fare lunghe code e a volte interminabili ore di attesa ai posti di controllo israeliani, essere umiliati dalle perquisizioni…
Non hanno lavoro perché solo pochi fortunati riescono ad avere permessi di lavoro e recarsi fuori dai territori occupati anche se non senza innumerevoli difficoltà… 
I giovani non hanno futuro e cercano di emigrare in altri Paesi dove sperano di vivere nella libertà e con dignità! Taybeh, dicono le statistiche, se avesse avuto uno sviluppo normale oggi potrebbe contare su circa 7000 abitanti e probabilmente molti di più… visto che circa 8000 persone sono emigrate in diversi Stati del mondo.
Come permettere alla propria famiglia di vivere se non hai lavoro?
Ma… c’è un Ma!
Da qualche anno nella Parrocchia cattolica latina c’è un sacerdote che ha guardato in faccia a questa dura realtà a cui i suoi cristiani sono costretti a far fronte ogni giorno… e nella sua creatività e grazie alla forza che gli viene dal Vangelo si è “tirato su le maniche e sporcato le mani”.
La zona di Taybeh è piena di olivi (30.000 alberi) perchè questo terreno e il clima  permettono loro di crescere belli e robusti. Don Raid, accortosi che le famiglie pagavano la scolarità dei loro bambini con bidoni di olio perché non avevano soldi, ha pensato bene di dare inizio ad una cooperativa di olio, che si chiama Monte Oliviers e serve diversi centri commerciali, soprattutto francesi. Coinvolgendo amici all’estero e alcuni abitanti del villaggio ha iniziato a comperare le olive… di cui la gente non sapeva cosa farne, visto che non potevano commercializzarle oltre i Territori occupati e a farne del buonissimo olio. Da qualche anno hanno anche un frantoio moderno grazie all’aiuto della Conferenza Episcopale Italiana.
Oltre alla produzione di olio oggi si producono anche cosmetici…
E si sono dedicati anche alla ceramica. E qui sta la novità!
Hanno “inventato” la Lampada della Pace per la Terra Santa… sono lampade bellissime a forma di colomba di tre modelli differenti. Una con i rami di Olivo, una con la scritta Pace in diverse lingue e l’ultima, la più piccola, sono due mani che sostengono una piccola colomba perché “La pace è fragile e bisogna portarla e sostenerla con entrambe le mani”, spiega il sacerdote che tiene a sottolineare che il modello è stato creato da un italiano!
Hanno un progetto ambizioso: che questa lampada si diffonda in tutte le chiese del mondo affinché tutti preghino per la pace nel mondo intero ma soprattutto: “Chissà che il Buon Dio non si senta talmente sommerso dalle nostre preghiere e ci risponda aiutandoci a trovare cammini di pace per questa nostra Terra Santa, che è la Terra di tutti” e aggiunge “Solo quando ci sarà pace a Gerusalemme ci potrà essere pace in tutto il mondo”!
E ovviamente per accendere questa Lampada della pace propongono l’olio di loro produzione… olio di un popolo che sta soffrendo ma che lotta e spera in una soluzione vantaggiosa per tutti: Palestinesi e Israeliani! Un popolo che non vuole arrendersi e che in tutti i modi cerca di sopravvivere e creare qualcosa di nuovo che porti beneficio a tutti…
Hanno poi iniziato anche la produzione della birra… che è veramente buona.
Il tentativo di questo sacerdote era dare possibilità di lavoro agli abitanti del villaggio e dintorni e impedire a tanti altri di emigrare… attualmente sono 86 le famiglie del villaggio che vivono grazie a queste iniziative e le altre avendo un acquirente sicuro per le olive si dedicano alla produzione di questo frutto. Quest’anno non solo raggiungono la dipendenza dagli aiuti dall’estero ma sembra che potranno anche condividere con altri il frutto del loro lavoro!

Don Raid ha colto anche l’urgenza di costruire un Centro per l’Assistenza Sanitaria vista la difficoltà della sua gente e dei villaggi vicini a passare i posti di controllo per recarsi in altri ospedali o centri. Ben 76 donne hanno partorito al posto di controllo davanti al Muro e alcuni neonati sono morti per mancanza di assistenza! Non si poteva più attendere, così hanno costruito uno piccolo centro, una manna per le donne e gli ammalati!
Le scuole cristiane sono aperte anche ai ragazzi e giovani dei villaggi vicini perché: “I nostri ragazzi cristiani e mussulmani vivendo insieme impareranno a rispettarsi e a collaborare per un mondo migliore!”, la scuola (come educazione) occupa un posto importante nei progetti della parrocchia. Vi è pure la presenza di volontari francesi che collaborano.
Accanto alla Chiesa c’è un bellissimo Centro per Pellegrini dedicato a S. Charles de Foucauld che soggiornò in questa oasi di pace per circa una settimana nel 1898. Lo hanno costruito perché desiderano che i pellegrini possano trovare, in Terra Santa, un'oasi di pace e di silenzio dove riposarsi e incontrare Dio, per gustare l’ospitalità della gente!
Di fronte alla Chiesa c’è la “Maison des Paraboles”, una casa antica scavata nella roccia che la parrocchia ha acquistato e arredata come al tempo di Gesù. Una casa che ci permette di capire da vicino la vita semplice di Gesù e dei suoi contemporanei. Una casa che ci permette di entrare nello Spirito del Vangelo e capire meglio le parabole che Gesù ci ha lasciato!!!
Ma ciò che fa bene è sentire che queste tre Chiese Cristiane nel loro piccolo vivono insieme perché hanno colto che la fede in Gesù è da testimoniare unite. Collaborano in diverse attività e inoltre celebrano il Natale e la Pasqua insieme! Ciascuno ha fatto un piccolo passo verso l’altro e ne sono felici! Ecumenismo spicciolo e pratico della vita quotidiana!

I progetti che don Raid vorrebbe poter realizzare sono tanti… ma sa che per ora la priorità è far si che ciò che hanno iniziato continui e che la sua gente possa avere il necessario per una vita dignitosa. Sta cercando di preparare collaboratori perché siano loro a portare avanti i diversi progetti… E sapete cosa sogna ora? Una Radio Cristiana e vi assicuro che si è già mosso e spera di riuscire a metterla in onda molto presto… se lo Stato di Israele darà il permesso forse già a gennaio del nuovo anno potrebbe prendere il via!

Come non sentire gioia davanti a tutto questo? Davanti a questo sacerdote che non si è chiuso nel suo piccolo mondo per piangere la situazione difficile ma che con coraggio si è messo accanto alla sua gente condividendo gioie e sofferenze, spinge la sua gente a prendere il loro futuro in mano e li aiuta a restare nella loro Terra?  Mi sembra di sentire Comboni “Salvare l’Africa con l’Africa”! Mi sembra di vedere Gesù percorre le strade di questo villaggio… come 2000 anni fa!
Davanti a tutto questo… noi pellegrini (27 missionari di diverse Congregazioni e Paesi) abbiamo avuto il cuore colmo di gioia e dimenticato il posto di controllo che al mattino non ci ha permesso di passare costringendoci a fare un percorso molto più lungo per raggiungere Taybeh, rifugio e luogo di pace e di accoglienza! 
 

Per saperne di più www.taybeh.info


Sul conflitto israelo-palestinese, visita lo speciale Voci dalla Palestina

      

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