BUON
NATALE A TE
SAN FELICE
del BENACO
(BS) Natale 2004
Finalmente
ho un
briciolo di ispirazione per prendermi un po’ di tempo e fermarmi
a
scrivere.
E’
un desiderio,
quello di condividere ciò che vivo…
Domani sono quattro mesi
che sono Comboniana, Missionaria e veramente non so se il tempo è
volato oppure se mi pare ieri, quel caldo pomeriggio di agosto.
Forse le
tante faccende
quotidiane e straordinarie, rispetto ai ritmi ormai abituali della
vita di chi si prepara alla consacrazione, hanno fatto fare tanti
passi portando il tempo oltre la percezione umana.
Missionaria
Comboniana… più volte mi sono fermata a riflettere sul
significato che queste due paroline hanno nella mia vita, nel QUI ed
ORA che mi abita
e che abito.
Mi hanno
chiesto di
continuare gli studi in Scienze dell’Educazione, e così
sono
finita in una comunità a S. Felice del Benaco; il posto e fin
troppo bello e forse, per capire, è necessario andare oltre il
luogo.
Essere
Missionaria a S. Felice non è facile e non e molto
“felice”
– permettetemi il giro di parole
–
Il tempo
d’Avvento
che stiamo vivendo mi aiuta ad andare ancora più in
profondità
nel pensiero.
Ciò
che
attendiamo, ciò di cui facciamo memoria è un evento
talmente grande che occupa tanto spazio da invaderne uno più
grande di ciò che sono io, ma non mi sento scoraggiata
nell’entrare ed esplorare il grande mistero d’Amore che mi
viene
donato, che ci viene donato. Forse solo per curiosità.
E’
proprio durante
questo viaggio di esplorazione che mi domando come posso essere
missionaria qui; come posso realizzare il grande sogno che io e il
mio Dio abbiamo nel cuore.
Da qui lo
sguardo cade
su un susseguirsi di eventi, volti, situazioni, molto lontani ma che
nel mio essere risuonano facendo un gran fracasso. Mi disturbano, mi
indispongono perché non stentano a farmi sentire le
contraddizioni della vita che si scontra tra il dire e il fare. Le
distanze restano chilometriche e non di raro fa male riconoscere
certe cose, però sono missionaria e non mi voglio accontentare
di cercare di fare il meglio possibile ciò che devo fare.
Non sono
solo io a
sentire il desiderio di portare la voce di un flebile eco d’amore
che immerso in tante ingiustizie cerca di risuonare. Certo, con la
ragione mi viene da dire che lo studio, la formazione, è tutto
per un poi, per partire e andare e portare anche qualcosa di concreto
attraverso la mia preparazione professionale (quello che studio mi
piace!) ma non è sempre facile accogliere con il cuore; le
mani non riescono a stare ferme, lontane, in un ambiente asettico
dove è dato solo guardare a distanza. Non c’è
niente
di peggio che vedere e non poter fare niente.
Ma non
credo veramente
in quanto sto dicendo, o meglio non è tutto qui!!!
Credo in
Dio, PADRE,
che si fa uomo e porta la Luce che entra in ogni cosa, persona.
Si fa
carne per farsi
AMORE e per sempre. Leggiamo Gv 1,1-18.
Conseguenza
diretta è
che anche qui c’è il Signore (e meno male!!!), anche qui !
Quattro
mesi fa ho
fatto voto di povertà, castità ed obbedienza. I tre
voti fanno parte di me e ogni giorno cerco di imparare a viverli un
po’ di più. Mi sono cari, forse perché ho anche
sudato per arrivare ad accoglierli come dono e ho iniziato a volergli
bene, a sentirli parete di me. Quando si vuole bene a qualcuno ci si
domanda, spero, se l’amore provato è ben comunicato, ben
coltivato. E’ questo che mi interroga…essere suora
missionaria
Comboniana è vivere bene qui i voti, con coerenza nei
confronti di tutto un mondo che va avanti , nelle gioie , nei
successi, ma anche nelle lotte quotidiane; io mi sento responsabile
per chi fatica e suda, perché io non fatico e non sudo; mi
sento responsabile nei confronti di coloro che rischiano la vita in
ogni istante perché per me è troppo semplice credere e
abbracciare ciò in cui credo, non rischio la vita! La mia
dignità non viene continuamente messa a repentaglio e violata
..io mi sento responsabile nel dover vivere in pienezza,
nell’impegnarmi ad essere coerente, attenta al mondo, sveglia e
intelligente verso le parole e pensieri che arrivano alla mia mente.
Non sono capace di vivere questo, e mi accorgo che devo crescere
ancora, tanto, per essere MISSIONARIA, cioè portatrice della
Notizia, che sta per rinnovarsi tra noi.
Suor Patrizia
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