Pedagogia della Liberazione Progetto GIM 2006-07 In questa pagina presentiamo la descrizione del progetto, ad opera di p. Renato, parroco della regione Sapopemba, estrema periferia violenta di São Paulo.
MISSIONARI COMBONIANI DI SÃO PAULO – BRASILE CENTRO DEI DIRITTI UMANI – REGIONE SAPOPEMBA (CDHS) PROGETTO BORSE DI STUDIO UNIVERSITARIE PREMESSA I Missionari Comboniani portano avanti da circa 20 anni una presenza pastorale e di lavoro sociale nella regione Sapopemba situata nella periferia Est della città di São Paulo. Nella loro sede conducono la formazione dei seminaristi comboniani di teologia che giungono da diversi paesi del mondo, e sono responsabili di una vasta area pastorale in forte crescita demografica. La regione si caratterizza per le tensioni sociali proprie di una periferia povera di una grande città brasiliana: miseria, carenza di servizi sociali, disoccupazione, violenza, droga, abbandono ambientale... Attraverso il lavoro dei missionari sono sorte nel corso degli anni varie iniziative a favore dei segmenti sociali più vulnerabili: bambini, adolescenti, giovani, donne, portatori di handicap, persone sieropositive, ecc. Nei diversi progetti lavorano, con grande dedicazione e impegno, educatori ed agenti sociali locali. Spesso la gestione delle attività é completamente nelle loro mani. La più recente realizzazione é il "Centro de Defesa dos Direitos Humanos" (CDHS) che si propone, oltre alla difesa dei diritti della gente in cause giuridiche collettive, la formazione degli agenti sociali sul territorio e la coordinazione delle attività e degli interventi socio-politici. IL PROGETTO Ci proponiamo di aiutare giovani ed altre persone impegnate come agenti pastorali e/o sociali a conquistare una formazione universitaria che qualifichi il loro servizio professionale. Vogliamo privilegiare le seguenti discipline: diritto, sociologia, assistenza sociale, psicologia e amministrazione. Normalmente gli studenti continueranno il loro servizio durante gli studi, almeno a part-time, come é comune nelle classi povere. MOTIVAZIONE In Brasile esiste l'università pubblica pressoché gratuita alla quale però bisogna accedere con un esame molto selettivo (Vestibular) che risulta difficilissimo ai nostri giovani provenienti dalle scuole pubbliche. Il livello educativo delle scuole pubbliche elementari e secondarie, soprattutto nelle grandi periferie, é molto basso. I giovani di famiglie povere non riescono a competere con gli studenti benestanti che hanno frequentato scuole private. Spesso devono tentare il Vestibular ripetutamente senza successo. A São Paulo esistono numerose università private, molte delle quali amministrate da gruppi legati alla Chiesa Cattolica. Sono di buona qualità, ma si deve pagare per frequentarle. Il loro esame di ammissione é più accessibile e meno selettivo. Ci sta a cuore la qualificazione professionale e la formazione dei nostri agenti più capaci e motivati, perché possano rendere un contributo sempre più efficace allo sviluppo delle loro comunità. Ma per questo é necessario aiutarli finanziariamente a causa del reddito personale o familiare, nella maggioranza dei casi, assolutamente insufficiente. DESCRIZIONE Faremo una selezione delle persone secondo criteri di interesse personale, capacità, impegno, garanzia di servizio alla comunità nel futuro e le necessità di ciascuna delle aree sociali in cui operiamo. Offriremo un contributo mensile per il pagamento del 50% fino al 100% della retta universitaria, a seconda delle condizioni economiche dell'interessato e della sua famiglia. Ci impegneremo ad accompagnarne gli studi alla facoltà fino al raggiungimento del titolo accademico (normalmente quattro anni). Saranno presi in considerazione, caso per caso, anche altri bisogni come trasporto e materiale didattico (libri, ecc.) secondo la disponibilità di fondi. Naturalmente sarà richiesta ricevuta dei pagamenti all'università e documentazione della frequenza e del progresso accademico, come condizione per la continuazione del contributo. E, quando disponibili, si cercherà di ottenere borse di studio dalle stesse facoltà. LA PROPOSTA Le rette universitarie a São Paulo variano da 300 fino a 500 Reali al mese, equivalenti oggi a circa Euro 150-250 (o da L.300.000 a L.500.000). Con Euro 125 al mese possiamo assicurare almeno la metà del costo degli studi di una persona. Ogni gruppo, associazione o istituzione (in Italia, in Brasile o altrove) si impegna a garantire gli studi di uno (o più) studente fino al termine dei suoi studi. Le borse potranno essere totali o parziali. Si potrà stabilire, se si desidera, un rapporto diretto tra l'ente finanziatore e il beneficiario della borsa per uno scambio più personalizzato. Due possibili forme di finanziamento potrebbero essere le seguenti: 1) Borsa di studio parziale: Euro 125 x 12 mesi x 4 anni = Euro 6.000 (circa L. 12.000.000) 2) Borsa di studio totale: Euro 200 x 12 mesi x 4 anni = Euro 9.600 (circa L. 19.200.000) CONCLUSIONE Crediamo fermamente che la missione debba superare l'assistenzialismo puro e semplice così come qualsiasi atteggiamento paternalistico. Dobbiamo aiutare le persone a diventare soggetti liberi, autonomi e responsabili, e i protagonisti del loro sviluppo. La miglior garanzia di un autentico sviluppo sociale, economico e culturale dei paesi poveri sta nella scuola e nella crescita integrale delle persone. Noi missionari stranieri siamo compagni di viaggio, collaboratori e alleati al fianco dei più svantaggiati nel loro cammino di liberazione da ciò che impedisce loro una piena realizzazione personale e sociale. Sollevando questa proposta crediamo di poter favorire non soltanto la crescita degli interessati ma di tutto il contesto sociale in cui essi sono già attori significativi. Crediamo, insomma, nella logica del lavorare sulle persone più che sulle strutture materiali. Dell'"insegnare a pescare" (e vendere il pesce) più che nel "dare il pesce da mangiare". Crediamo nella formazione di persone dedicate alla loro gente e capaci di analisi e scelte critiche nel loro ambiente sociale. Siamo disponibili per ulteriori informazioni, chiarimenti e suggerimenti sul come migliorare questa nostra iniziativa. São Paulo, ottobre 2006 Pe. Renato Lanfranchi – Missionario Comboniano Rappresentante del Centro di Diritti Umani Sapopemba (CDHS)
Novità: ci scrivono i giovani dal Brasile! I giovani sostenuti dal progetto GIM 2006-07 sono 8: Fabiana, Diego, Daiane, Fabiana, Sueli, Valmir, Adriana, Alessandra. Lavorano in diversi progetti sociali legati alle Comunità Ecclesiali di Base di São Paulo. Contemporanemante studiano in diverse facoltà: Diritto, Pedagogia, Psicologia; una di loro frequenta un corso per diventare 'Insegnante di Hip Hop', forma privilegiata di espressione per i giovani della strada. Alcuni hanno appena iniziato, altri hanno potuto riprendere gli studi grazie all'appoggio i altri giovani e comunità, dall'Italia. All'inizio del 2007 ci hanno scritto. Siamo orgogliosi di riportare alcuni tratti delle loro lettere e ci sentiamo profondamente in comunione con il loro cammino, rinnovando ogni forma di impegno anche noi! "Mi chiamo Diego. Il mio sogno è concludere il corso di Pedagogia e fare una specializzazione in psico-pedagogia. Credo davvero che attraverso i bambini potremo cambiare la storia del nostro Paese" ""Il mio nome è Fabiana. Grazie a Dio e alla collaborazione di tutti voi sto terminando il terzo anno di diritto. Ogni giorno che passa mi sento una persona realizzata e benedetta da Dio, perchè studiare è una delle cose che mi piace di più. Ogni giorno che passa mi accorgo anche di quanto è importante il Diritto nella vita delle persone. La Facoltà per me è un complemento importante nel mio progetto di vita cristiana, perchè ogni giorno che passa credo che è possibile costruire un altro mondo e che il progetto di Gesù Cristo «Sono venuto perchè abbiano vita in abbondanza» dipende anche da me" “Sono Valmir. Prima di tutto voglio ringraziare Dio per il
dono della vita e per la forza che mi dà per continuare il cammino. In secondo
luogo, ringrazio voi amici comboniani che mi date opportunità di questa borsa
di studio: si realizza così un sogno mio
e dei miei genitori, dato che loro non hanno avuto possibilità di studiare”
“Mi chiamo Adriana e ho 22 anni, lavoro in un Ente sociale
che segue bambini e adolescenti poveri. E’ in questo lavoro che ho scoperto la
mia vocazione professionale: credo che la
professione sia anche una vocazione, per questo lavoro non solo per necessità, ma principalmente per amore a quello che
faccio.
Nel 2006 ho concluso il secondo anno di Pedagogia, è stato un anno di molte
difficoltà, che mi sono però servite come gradini: ogni giorno che passa è un’esperienza
in più accumulata e un giorno in meno verso la conclusione del corso e la realizzazione del mio sogno: laurearmi!”
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