Il Saluto di Chiara

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Con tutto quello che è successo mi vergogno anche un po’, ma in questi tragici giorni mi porto dentro una piccola ferita. Dopo l’attentato terroristico che ha provocato migliaia di morti e distrutto le due torri gemelle a New York, siamo tutti Americani? Questo si chiedevano ieri, in una trasmissione televisiva. Ed io pensavo agli Americani che ho conosciuto quest’estate in Perù, persone capaci di un’ospitalità meravigliosa, persone con cui ho fatto un po’ di amicizia, con cui ho condiviso un piccolo pezzo di strada, persone con un nome ed una storia, capaci di una gioia di vivere incredibile in condizioni di sofferenza, persone con un nome ed una faccia, ognuna con il proprio modo di fare particolare che la rende unica. Ascolto la televisione, leggo i giornali e vedo che queste persone non esistono, eppure io non riesco a togliermele dalla testa e dal cuore, le ho conosciute!

I Peruviani, i Brasiliani, i Messicani ... i Latinoamericani non esistono. Diciamo America e pensiamo agli Stati Uniti, ci dimentichiamo di un intero continente, peggio, diciamo popolo Americano e annulliamo, non solo le persone, ma intere culture, diverse e spesso molto lontane da quella che vorrebbe renderci tutti bravi consumatori omologati ... Ma ... come posso essere cambiata così ?!

Mi volto indietro e vedo due anni di GIM. Sono stati questi due anni di cammino a farmi cambiare un po’ la prospettiva con la quale guardare il mondo. Ho cominciato camminando fisicamente per le strade d’Italia, a piedi, verso Assisi, con Daniele & Mosè e tanti compagni di strada con cui ho condiviso le vesciche e le domande sulla vita e su Dio. “Non mi importa sapere chi è Dio, mi basta sapere da che parte sta.”, mi disse Mosè a bruciapelo, l’anno scorso, in un momento in cui, con il Signore, non ci capivo veramente più niente. Daniele, che mi seguiva più da vicino e si è sopportato tutte le mie “menate”, mi ripeteva di fidarmi ed oggi posso dire che “IL MEGLIO CON DIO SONO LE SUE SORPRESE”. Perché questi anni sono soprattutto la ricerca di un rapporto vivo con Lui che è l’unico in grado di dare un senso a tutto il resto. E... sr.Annamaria, zitta, zitta, mi aspettava  Al  Varco.

Ero nel monastero benedettino di Grandate a pregare, quando c’è stato l’attentato ed il Vangelo del giorno erano le beatitudini... “non mi importa sapere chi è Dio...” Gesù a braccia aperte inchiodato sul grande crocefisso, quasi ad arrendersi davanti alla violenza di quelli verso i quali aveva usato parole di fuoco, indifeso, Lui che avrebbe potuto distruggere gli oppressori con un semplice atto di volontà, schiacciato  tra la potenza di un Impero  che si sentiva minacciato dalla verità e  il tradimento di chi, tra i suoi, si aspettava un rivoluzionario diverso. Ha scelto di combattere nel modo più difficile, sopportando il rifiuto di quelli per i quali stava morendo, il popolo. E’ la croce che promette Gesù a chi vuole seguirlo, eppure la notte stessa del suo arresto ha detto, io sono la Vita. Bisogna scegliere se vale la pena di vivere ed accettare il rischio o se si vuole scappare e passare la vita a nascondersi, come ho fatto io per anni. Dobbiamo scegliere tra la paura e la libertà, sapendo che il prezzo che si comincia a pagare, subito, è la fatica di camminare...

Prossima tappa, postulato delle SUORE MISSIONARIE COMBONIANE, è difficile lasciare Padova dopo due anni che mi hanno rivoluzionato la vita, così  intensi e così ricchi di incontri, rapporti umani ed amicizia, ma ci sono nuovi incontri che nel frattempo ho imparato a desiderare, GRAZIE a tutti per avermelo insegnato.

 

Chiara BO