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Maputo, 08 Aprile 2001

 

Carissimo Piergiorgio e amici GAM 12,

ho ricevuto la vostra generosa offerta, continuando così il vostro impegno con noi nella formazione dei Sacerdoti per questa Chiesa mozambicana. Approfitto dell’occasione anche per farvi gli auguri di Buona Pasqua.

Ho appena celebrato qui in Comunità la messa della Domenica delle Palme, con tanto di processione e vere palme del nostro giardino! Mancava solo l’asino... ma quello ce l’abbiamo messo ognuno di noi! Con i seminaristi stiamo facendo gli ultimi preparativi del triduo pasquale, che vorremmo vivessero in maniera intensa, come esperienza della ricchezza liturgica di quei giorni, facendo memoria di Cristo morto e risuscitato. Vari tra di loro saranno sacerdoti, se Dio vorrà, e potranno così rivivere questa esperienza forte con la propria gente quando ne saranno i pastori.

Abbiamo cominciato quest’anno scolastico con 162 seminaristi maggiori. Tanti, a prima vista, troppi per le nostre forze...! Ma se pensiamo alle necessità di questa Chiesa che vuol crescere e camminare con le sue gambe, allora diventano subito pochi e inadeguati al compito che li aspetta. Con loro cerchiamo di scoprire cosa Dio vuole da ognuno. E se decidono di essere sacerdoti, che lo siano sul serio. Lo scorso anno 19 filosofi sono passati in teologia per continuare il loro cammino formativo sacerdotale. Abbiamo la speranza che tutti vadano avanti bene. E allora vale la pena continuare in questo servizio, anche se gravoso e a volte poco gratificante.

Qui a Maputo quest’anno siamo stati risparmiati dall’alluvione, ma più su, lungo lo Zambezi, le cose continuano con una certa gravità: ci giungono le immagini della nuova tragedia che si abbatte su centinaia di migliaia di persone che abitano lungo il corso fertilissimo dello Zambezi. Il grande fiume, da sempre amico, sembra essere impazzito e le sue acque stanno coprendo migliaia di Km quadrati di terre densamente abitate. Il grande lago formato dalla diga di Cahora Basa, nella provincia di Tete, è al limite della sua capienza e più su, nello Zimbabwe, nello Zambia, continua a piovere... Gradualmente le grandi saracinesche della diga vengono aperte, una dopo l’altra, e una massa d’acqua enorme si getta a valle, inondando tutto il tratto pianeggiante di circa 800 km. che la separa dall’Oceano Indiano. Da questo “osservatorio” che è il Seminario seguiamo la situazione e cerchiamo di mantenere nei seminaristi una grande apertura a quanto succede e li circonda, lasciandosi coinvolgere da quanto succede fuori del recinto del seminario. In questi giorni è partita tra di loro l’iniziativa di una raccolta di vestiti o altro, da mandare nei campi di accoglienza degli sfollati: quanto hanno è generalmente frutto di aiuto, ma diventa motivo di condivisione, quando qualcuno è più in necessità.

La settimana scorsa, in silenzio davanti al tabernacolo, ho ricordato i miei 32 anni di ordinazione sacerdotale... Anche il P. Cornelio, che ho ricordato in quella occasione, ne avrebbe compiuti altrettanti. Sono tanti, belli, in cui il mio sforzo di fedeltà, non sempre riuscito, lascia sempre più spazio al canto di lode e di  ringraziamento a Dio, vero artefice della mia vita...

A tutti, grazie ancora a nome mio e anche dei nostri futuri sacerdoti per il vostro costante ricordo e fedeltà. Quanto possiamo fare con gli aiuti che riceviamo è anche merito di chi crede in questa “missione”.

A tutti una Buona Pasqua, nella gioia di Cristo risorto.

Un abbraccio amico. Vostro,

 

P. Giacomo Palagi

Missionario Comboniano

<sagosemi@zebra.uem.mz>