Pensieri...

(di Elena)

Campo a Fragheto (PU), 10-22 agosto 2003

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Siamo tornati da Fragheto ormai da una settimana… Chissà come è stato il ritorno per ognuno di noi? Il ritorno a casa, il ritorno al lavoro, il ritorno agli studi, il ritorno agli amici, alle famiglie, alle abitudini e alla quotidianità… Chissà se c’è qualcosa di diverso nei nostri cuori…

Sono partita per il campo con molte aspettative o forse nessuna, sicuramente con molta fiducia nel fatto che qualsiasi cosa sarebbe avvenuta mi avrebbe dato risposte… Sì ma anche quante nuove domande! Poi parti pensando di servire e dopo due giorni già ti accorgi che è veramente troppo quello che ricevi rispetto a quello che dai…

Come la testimonianza dei 10 abitanti di questa terra intrisa di sangue che lasciano aperta la porta a tutti, che ti accolgono, ti offrono un caffè, un pranzo, ma più di tutto pian piano si aprono e ti affidano la memoria della loro Vita, della fatica di capire perché sono vivo io e non i miei otto fratelli, mio padre e mia madre, uccisi dalla guerra, dalla vendetta, dalle ingiustizie…  parlare di pace qui non è così facile… Sono ferite profonde quelle che ha lasciato la guerra, che dopo 60 anni fanno ancora male, fanno ancora piangere… Se tutto questo non ti trasmette l’urgenza di vivere e costruire la Pace sempre e ovunque, allora sei cieco, sordo all’evidenza…

E poi, come se non bastasse, ci si mette anche Amos, il profeta – tabù che ci ha accompagnato ogni giorno, con le sue condanne e le sue denunce difficili da digerire, da accettare, proprio perché così attuali… Giorno dopo giorno ho provato sulla mia pelle, e non io sola, la potenza della Parola che si incarna nella Vita di ognuno, che gratta via tutte le apparenze e gli strati di vernice e ti colpisce nel profondo, dove ci sei, essenzialmente, tu… Quante lacrime versate davanti alla piccolezza della nostra Vita…

E poi, le testimonianze, così diverse, così semplici e così spiazzanti… Vedere quante scelte si possono fare per Vivere la quotidianità e non sopravvivere alla realtà di tutti i giorni…

E poi ognuno di noi, e noi insieme… Iniziare la giornata con le lodi preparate a mezzanotte della sera prima dai due “eletti”, poi partire per i lavori, le pulizie, gli incontri con la gente, ritrovarsi a pranzare e a condividere, poi la catechesi sul libro di Amos, l’ora di deserto, la condivisione a piccoli gruppi, la liturgia della Parola o l’Eucarestia, le testimonianze e le poche ore di sonno… Mi sono resa conto che a poco a poco mi stavo riappropriando del Tempo, perché tutto è stato impegno, ascolto degli altri, della Parola, di me e condivisione fraterna: nulla è stato sprecato…

È una bella responsabilità quella che ci pesa sulle spalle, quella di restituire la Vita che ci è stata donata gratuitamente in questi giorni a chi incontreremo per le nostre strade, quella di ricercare sempre le nostre strade, il Sogno di Dio, senza mai pensare di essere arrivati e di potere sedere…

 “No es con palabras ni con deseos

que juntos haremos el hombre nuevo

es dar la vida por el camino..

..Amar es andar que duele”

E’ dando la vita per il nostro cammino che saremo uniti a formare un nuovo uomo e un nuovo popolo, e riusciremo ad amare se cammineremo con fatica… Questo canto ha accompagnato spesso le nostre giornate e vorrei che continuasse a risuonare nella mia Vita…

…Io mi Impegno…  

Grazie a tutti voi, fratelli e sorelle, vi porterò sempre nel cuore e nella mia Vita…