Post-GIM, che fare?
Nel cammino delle nostre esperienze GIM, così
diverse e disperse nel territorio vi sono dei momenti di grazia e di
incontro. Come ad esempio è avvenuto nella settimana compresa tra il
16 ed il 21 agosto 2005 all’Eremo di S.Giovanni di Auditore (PU).
Un gruppo di giovani provenienti da varie parti
d’Italia (Bologna, Firenze, Padova, Verona) ha sperimentato
l’ascolto della Parola e della propria Vita scoprendo in modo più
approfondito il Sogno che Dio ha sull’umanità a partire dagli
oppressi. Una domanda ci ha accompagnato costantemente: come dare
continuità di vita a questo sogno nel dopo GIM?
La voce delle prime comunità cristiane di
resistenza ci ha sostenuto nella nostra ricerca e ci ha suggerito le
seguenti piste di cammino.
- Rilancio e costruzione di comunità
totalmente altre.
- Sperimentazione di stili di vita sostenibili
e alternativi al sistema.
- Ascolto e condivisione della Parola dentro
alla vita e alle ferite di questa società.
- Partecipazione dell’impegno politico atto al
cambiamento delle strutture oppressive
- Costruzione di relazioni vere sia a livello
personale che sul piano delle diverse realtà diffuse sul
territorio (fare rete)
Auspichiamo, con l’aiuto dello Spirito, che
molte di queste cellule alternative al sistema diffondano un
antidoto potente alle dinamiche oppressive di morte che abitano la
nostra società ed i nostri cuori in questo momento così difficile
della nostra storia.
Ci provochiamo assieme per la determinazione di
piste concrete capaci di rappresentare le differenze e quindi le
ricchezze del nostro territorio.
Usciamo allo scoperto per sperimentare
un’economia di uguaglianza che si posa su una politica di giustizia
e ha bisogno di un Dio totalmente “altro” e libero.
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