La tormentata ricerca nelle notti del mondo (GIM - Cordenons)

 

Ehi, ehi, ehi.... sssst! Un attimo di attenzione, prego! Siamo in pochi, è vero, e la nostra voce è flebile, ma ascoltate lo stesso il nostro saluto che viene da Cordenons (PN).

            In questo paese dell’hinterland pordenonense ci siamo riuniti “piccolo resto d’Israele. Marino, Andrea, Isabella ed io, immigrato bellunese-padovano, per il primo incontro del GIM 2000-2001, domenica 15 ottobre.

            A dire la verità ci siamo trovati nella bella casetta dei comboniani già sabato sera. Qui tutti insieme abbiamo fatto un bel viaggio in ... Africa. Grazie alle foto di Marino, uno degli otto partecipanti del campo-missione di quest’anno in Kenya, anche noi abbiamo percorso quelle strade e rivissuto un po’ le loro emozioni e impressioni.

            Siamo passati così, nonostante l’ora tarda, alla visione del film “Serafina”, la storia di una studentessa sudafricana durante la repressione dell’86 che costò la vita a decine di giovani studenti. Il film è stato bello: delicato e dolce nel rappresentare i rapporti tra una figlia e una madre; coloratissimo ed esuberante nelle coreografie, danze e canti; crudo e tagliente nel denunciare le violenze dei bianchi e quando i neri si facevano dominare dall’odio.

            Lascia in noi la voglia di battersi con coraggio per la libertà e contro l’ingiustizia e la convinzione che la lotta non può che essere nonviolenta, perché non guidata dall’odio, ma dall’amore.

 

            Il giorno dopo abbiamo fatto la conoscenza di Mosè (non Mora) in cui ognuno ha potuto ritrovarsi: un’iniziale accaloramento nel vedere le condizioni di ingiustizia, i primi tentativi di far qualcosa ridotti in fallimento, la fuga e la dimenticanza della condizione dei fratelli oppressi. Ma Dio NON DIMENTICA...

 

            E’ passato poco da questo incontro e io ringrazio il Signore di aver potuto condividere con gli amici “furlani” questa esperienza. Lo prego poi con tutto il cuore, che non ci faccia mai dimenticare il grido di dolore e la richiesta di amore di tanti fratelli, affinché la nostra vita possa essere un segno dell’amore che Lui ha per noi.

 

Paolo