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“LA GIOIA DEGLI INCONTRI”

 Africo 30 luglio – 10 agosto 2005

Diario di bordo dei giovani del campi

 

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30 luglio 2005

 Il primo incontro è stato di conoscenza, osservazione, tanti nomi si sono incrociati, l’esperienze diverse mescolate. Si sono incontrati i motivi che ci hanno portato qui, tanti, diversi, curiosi. I nostri occhi si scrutano, iniziano ad incontrare chi sarà il compagno d’avventura.

Abbiamo incontrato la nostra casa, la dimora della gioia degli incontri, al centro del paese: Africo, realtà della Locride non comune, non facile. Suor Armida ci ha accolti, Don Giuseppe ed i diaconi ci hanno parlato del paese. È proprio questo il nostro tetto adesso, è qui che ci incontreremo

 

 

31 luglio 2005

 Ancora incontri di sguardi… Oggi quelli dominanti sono quelli degli africesi, ci scrutano, chissà cosa hanno in testa, nei cuori? La nostra convivenza è iniziata, il primo atteso  incontro con la comunità anche, due testimonianze ci hanno permesso di iniziare a capire la realtà di Africo.

Li abbiamo incontrati anche nel nome di Gesù per le messe della domenica mattina: lo spezzare il pane ci ha uniti, i nostri canti li hanno incuriositi, l’armonia ha lasciato sbigottiti anche noi. Siamo in 30 da tutta Italia, siamo arrivati soli e…. il dado è tratto, la partita è iniziata. Negli incontri finora domina la curiosità. Andiamo a letto contenti, ed è solo l’inizio…

 

 

1 agosto 2005

 Abbiamo incontrato Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni che lasciano le loro reti e seguono Gesù (Mc. 1, 16-28).

E’ il primo incontro di catechesi con P. Alex, primo incontro con il vangelo di Marco, con le storie degli incontri di Gesù. Prime condivisioni tra noi, con gli africesi all’Eucaristia pomeridiana nella villa comunale. La sera abbiamo incontrato i ragazzi della comunità Exodus (comunità di Don Mazzi per il recupero dei tossicodipendenti) altra realtà diversa dalla nostra. Abbiamo condiviso la cena e le esperienze.

 

 

2 agosto 2005

 Oggi c’è stato l’incontro con il paralitico ed i suoi 4 amici che hanno fatto un buco nel tetto della casa per arrivare a Gesù (Mc. 2, 1-12). La discussione con P. Alex ci ha permesso di leggere sotto un’ottica diversa, non sempre accessibile ai più, le sacre scritture.

Il pomeriggio abbiamo incontrato la voglia dei bimbi di Africo di giocare, di tuffarsi in questo calmo mare, limpido (ma come possono 30000 italiani ogni anno andare a cercare un mare lontano?!), specchio dei loro desideri, dei loro sguardi, calme acque che celano una tempesta lontana ma che arriverà: è questo Africo, un paese apparentemente calmo e tranquillo, ma che dentro urla la voglia di cambiare, di combattere l’indifferenza, ma… ma dei semplici incontri, seppur profondi, non bastano… Forse apriremo delle brecce ma “bisogna salvare l’Africa con gli africani” (D. Comboni).

Abbiamo incontrato… Gesù, di nuovo, ancora, sempre di più inizia ad entrare nei nostri cuori, scende tra noi, ci fa incontrare gli africoti (si possono chiamare anche così!), ci fa scambiare sorrisi, ci fa trovare l’amore in un gesto, una parola, una mano che accompagna…

Al tramonto abbiamo trovato la gioia ad attenderci in piazza, nel cuore del paese, tra grida e schiamazzi, risate e canzoni. Abbiamo incontrato la voglia della gente di incontrarci, di avere qualcuno con cui parlare, cantare senza pensare alle cose da nascondere, quelle da non dover vedere né sentire.

Abbiamo incontrato questa frase “era dal terremoto del 1987 che Africo non era così unita!”… Bello, no!?

Alla preghiera finale ci siamo illusi in cuor nostro di aver dato, ma in realtà abbiamo ricevuto la gioia di una risposta entusiasta.

 

 

3 agosto 2005

 Abbiamo incontrato……..

 l’indemoniato geraseno ed abbiamo conosciuto il sistema economico-politico del tempo di Marco (Mc 5, 1-20). Abbiamo riflettuto sul nostro sistema, quello odierno, sulla realtà in cui viviamo, l’effetto che ha sulle persone. Un male istituzionale, strutturale, intrinseco alla vita del mondo ci porta al peccato… noi ne siamo coscienti? È stato l’incontro con un Gesù che ha lottato contro questo male; e noi, cosa stiamo facendo? P. Alex ci ha aiutati a fare nostra una visione diversa del mondo… Finché non siamo tornati agli incontri, con una gioia ogni giorno un po’ più grande, in quei volti radiosi. I bambini si stanno aprendo a noi, questo ci carica, ci entusiasma, ci lega sempre più come gruppo. Ci permette di gustare i nostri incontri e di estenderli agli altri…

La cena è stata un incontro con Filomena e la sua famiglia, abbiamo incontrato una pizza fatta da mani che chiedono ascolto, che cercano un’altra mano per camminare insieme.

Volti commossi ci hanno toccato dicendoci che il nostro passaggio qui non è e non sarà inutile, “l’importante è seminare”.

Abbiamo incontrato Calabresella, canzone popolare richiesta più volte da P. Alex (e finalmente ha trovato qualcuno che gliel’ha cantata!).

 

 

4 agosto 2005

 La mattina, dopo la preghiera in spiaggia, con il rumore delle onde sulle pietre e i volti riscaldati dal sole, abbiamo incontrato dei cornetti caldi, frutto del gesto d’amore di una signora del paese (non potevamo mica rifiutare J).

L’incontro di catechesi ha visto protagonista l’emorraissa che con il suo tocco delicato ottiene la salvezza (Mc. 5, 25-34). Sr. Tiziana ci ha offerto una lettura al femminile necessaria per comprendere questo brano in tutte le sue sfaccettature. Mille dubbi sono sorti ed il confronto tra noi è stato fondamentale, costruendo -come sempre- dei gesti da presentare all’Eucaristia del giorno, questa volta celebrata nello spiazzo di fronte la comunità Exodus.

Abbiamo incontrato una signora che al termine della celebrazione ha gridato:”Bis!!!”

Anche oggi abbiamo incontrato loro, la gente che sta vivendo questi giorni qui con noi. Siamo stati al mare con i bambini, ed alcuni di noi sono andati a trovare gente malata che aveva bisogno di un po’ di compagnia e qualcuno con cui chiacchierare.

La sera ci siamo incontrati in spiaggia, per la veglia di preghiera, sotto un cielo stellato, liberatosi dalle nuvole che il pomeriggio avevano versato qualche goccia. La veglia è stata l’incontro per eccellenza, affidando a Gesù le realtà sfortunate del mondo, ringraziandolo per quanto ci ha già donato durante questo campo. Abbiamo incontrato le braccia degli altri compagni, pronte ad accoglierci, ci siamo incontrati ancora di più come gruppo… Ogni giorno che passa siamo sempre più una catena, forte, unita, resistente!

 

5 Agosto

 Abbiamo incontrato giovane ricco, figura che incarna il sistema di quel tempo (Mc 10, 17-27). Riflettendo ci siamo scoperti tanti giovani ricchi attaccati alle nostre sicurezze, quindi restii a seguire Gesù a Gerusalemme per sfidare il sistema. Abbiamo passato il pomeriggio in spiaggia con i bambini e i giovani africesi per una partita di calcio, dei tuffi nel mare e per dei momenti di sana allegria. Il pomeriggio si è concluso in un altro angolo di Africo, celebrando la Messa camminando insieme alla comunità verso la nostra Gerusalemme, desiderosi di metterci alla Sua sequela. La giornata l’abbiamo conclusa nel migliore dei modi, ricevendo la visita di Mons. Bregantini, vescovo di Locri, impegnato nel territorio a promuovere iniziative indirizzate nel sociale, per far fiorire dei fiori in questo terreno arido e difficile.

 

6 Agosto

 Durante una giornata di “deserto” a Samo, sull’Aspromonte abbiamo incontrato un altro testimone: il cieco di Gerico (Mc 10, 46-52). Attraverso lui abbiamo visto quel Gesù che cammina verso Gerusalemme e passa da Gerico, città geograficamente posta sotto il fiume, quindi ampiamente schiacciata dal sistema imperiale romano. Gesù ci invita ad aprire gli occhi su questo sistema che sta solo rovinando il nostro pianeta. Le parole di Alex sono dure, aspre come i monti che ci circondano, ma è in questi termini che bisogna esprimersi per incontrare le nostre sensibilità. Il deserto personale si è concluso con un’eucaristia tutta speciale: abbiamo incontrato Gesù mettendolo al centro del cerchio che abbiamo formato. Ci siamo incontrati nelle esperienze individuali di deserto, confrontando i frutti dei nostri silenzi…. La sera la festa di SS. Salvatore, patrono di Africo, ci ha fatto incontrare un volto diverso di questo paese (Anna Tatangelo!).

 

 7 agosto 2005

 Stamattina abbiamo incontrato un allegro risveglio con dei dolcetti calabresi di un’amica che sta passando questi ultimi giorni di campo con noi.

Abbiamo incontrato Giuseppe, un nostro compagno che oggi ha compiuto 18 anni (e lui per festeggiare ha incontrato a mezzanotte due gavettoni d’acqua!)

Abbiamo incontrato le AfricOlimpiadi: diverse gare atletiche che hanno impegnato in villa i bambini di Africo e fatto così loro riscoprire la possibilità di sfruttare gli spazi del proprio paese.

Il pomeriggio abbiamo incontrato San Luca, il paese che aveva ospitato il campo l’anno scorso: abbiamo celebrato lì l’eucaristia nel piazzale della chiesetta: i bambini ci hanno regalato dei sorrisi e anche qualche monelleria mentre noi cercavamo di capire quanto deve essere dura vivere in una realtà come quella. Dopo la Messa era in programma una cena con la comunità nella parte alta del paese, ma abbiamo constatato che, oltre noi, c’erano soltanto uomini mentre le donne erano rimaste nelle proprie case. Ciò ci ha fatto molto riflettere sulla condizione femminile in questi piccoli centri dell’Italia meridionale: condizione che per certi tratti sembra richiamare quella evangelica in cui le donne, insieme ai bambini, erano totalmente escluse dalla società.

Nonostante questo, abbiamo incontrato una fisarmonica e abbiamo ballato nella piccola piazza cercando (ahinoi invano!) di coinvolgere anche gli altri abitanti.

 

 8 agosto 2005

 Abbiamo incontrato il fuoco imperiale a cui Pietro si scalda (Mc. 14, 66-72). È il momento della scelta anche per noi: o discepolato o rinnegamento. Non c'è altra strada. Non è più tempo di indugiare. E il discepolato è ripartire dalla Galilea, dalle vittime di questo impero. Dobbiamo scoprire la teologia dell’insonnia e vegliare…

Siamo coscienti del rinnegamento che facciamo con la vita concreta di ogni giorno?

Abbiamo incontrato le lacrime amare di Pietro nella notte del tradimento totale, noi piangiamo?

Ci siamo, come al solito, incontrati tra noi nei vari gruppi per condividere i pensieri fatti nell’ora di riflessione personale precedente…. Il dibattito tra noi è sempre un momento di incontro che ci affiata sempre più. Le emozioni si mescolano alle impressioni personali.

Dopo pranzo abbiamo incontrato i soliti bambini, che più passano i giorni più arrivano presto,  ansiosi di giocare tra schiamazzi, risate e dispetti. Alle 18:30 abbiamo come sempre celebrato l’Eucaristia, questa volte Gesù ha incontrato la gente di Africo presso la statuetta di S. Lucia. La messa è stata conclusa sotto la pioggia, rinfrescante, purificatrice, allegra.

Dopo cena abbiamo incontrato Sr. Carolina, che ha collaborato con Padre Pino Puglisi alla nascita del centro "Padre Nostro" nel quartiere Brancaccio, a Palermo. Una testimonianza forte, che ci ha fatto sentire ancora più vicina la figura di questo sacerdote ucciso dalla mafia nel giorno del suo compleanno per strada, quasi a ricordare che una Chiesa che ha il coraggio di uscire dai conventi e incontrare la gente per strada, è una Chiesa che disturba.

 

9 agosto 2005

 Abbiamo incontrato le donne che si recano al sepolcro (Mc 16, 1-8). Sono loro le prime a ricevere l'annuncio e ad avere il compito della missione.

E' il termine del nostro campo ed è il termine del Vangelo di Marco: il sabato ormai è lontano, la legge non è più il centro della vita. Occorrono donne e uomini nuovi.

Il discepolato di Gesù è fatto da donne e uomini, senza differenza.

Abbiamo incontrato anche la pietra, ciò che impedisce l'incontro col Maestro.

Qual è il nostro masso?

Abbiamo incontrato la Galilea, la regione più oppressa. Se noi non andiamo nelle Galilee di oggi, noi non potremo incontrare il Risorto.

C'è stato poi il momento di condivisione finale tra noi: ognuno ha riportato la sua esperienza del campo e ci è stata poi consegnata una piccola croce costruita da un gruppo di donne di Marsabit, in Kenya. Abbiamo acceso una luce sopra una pietra con il nostro nome e consegnato un foglio su cui abbiamo scritto le nostre sensazioni. Ciascuno ha inoltre preso un impegno concreto per vivere quest'anno che sta per iniziare in maniera più critica e consapevole, cercando di resistere a "the golf and the guns" che ci separano dall'incontro con Gesù (scusate l'inglese ma non potevamo nel nostro racconto non citare mai qualche frase del nostro Ched Myers, scrittore americano che tanto ci ha aiutato coi suoi libri ad incontrare Gesù nel vangelo di Marco!).

Nel pomeriggio abbiamo incontrato la gente di Africo per l'ultima Eucarestia celebrata insieme sul sagrato della chiesa, nella piazza del paese. L'invito di P. Alex alle donne del paese è stato quello di formare una piccola comunità di donne che si riuniscano settimanalmente per leggere e commentare il vangelo tra loro. Saluti e ringraziamenti reciproci hanno preceduto la grande festa finale, sempre in piazza con tutti i bambini, ragazzi ed adulti che ci hanno accompagnato in questi giorni... commozione, un po' di tristezza e desiderio di rincontrarci erano un po' i sentimenti di tutti.

 

10 agosto 2005

 E' il momento dei saluti tra di noi...

Ognuno ha preso la sua direzione, speriamo di rivederci presto ad Africo o in qualunque altro luogo...

E così anche questo campo è passato perchè in fondo tutto passa...

tranne l'autobus che doveva prendere gli ultimi a lasciare Africo!!! ...un segno?