L'esperienza di Roma

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Carissimi AMICI

eccomi qui a scrivervi della mia bellissima esperienza di Taizè come del resto sarà stata anche per tutti voi che vi avete partecipato

Siamo partiti in 8 da Celenza e insieme al gruppo di Padova (che poi si è rivelato essere formato da piccoli gruppetti provenienti da tutta Italia ),siamo giunti,dopo una serata di conoscenza, a Taizé, animata anche dalla piacevolissima presenza di P. Daniele e P. Dario. E’ stato bellissimo partecipare con tutti voi…….mi sono sentita molto accolta e tra amici come se ci conoscessimo da tanti anni. Oltre ad essere stata una settimana rigenerante e stata qualcosa di più….

Come diceva P. Dario, Taizé è una specie di isola felice, ma nella nostra vita non può restare solo una pausa rigenerante, questa esperienza deve essere qualcosa in più, deve poterti far fare delle scelte concrete di vita….noi tutti siamo abituati ad avere tutto pronto: “ Ti serve il momento di relax? Eccolo, c’è Taizé”, ma non può essere sempre così, bisogna trovare sempre una Taizé anche nella propria comunità e nella propria quotidianità, non serve a nulla fare questa esperienza e tornare come prima senza che sia cambiato nulla nel nostro cuore.

Nei primi giorni mi sentivo vuota, questo mio andare a Taizé sembrava che non mi volesse insegnare più nulla di nuovo visto che la preghiera la conoscevo, il silenzio e la vita della comunità mi avevano già attirato 4 anni fa. Il giorno di svolta della settimana è stato il venerdì perché in preparazione dell’adorazione della croce serale, avevo deciso di fare un po’ di deserto per riscoprirmi e rileggere un po’ la mia vita. Così facendo mi sono resa conto, anche con l’aiuto di un bellissimo libro di Martin Buber che stavo sbagliando tutto….stavo vivendo una vita di esperienze, ma nessuna di quelle poteva essere considerata veramente la mia se prima non riuscivo a rientrare in me stessa e a capire dove ero finita, a che punto mi trovavo dopo 21 anni. Sono tornata a casa con la certezza di voler gettare il mantello come Bartimeo il cieco ( l’uomo vecchio che era in me!) e prendere a seguire Gesù….il mantello fino ad oggi è stato una copertura, un riparo, una protezione, gettandolo via sono rimasta nuda, umile, semplice…è in queste condizioni che Gesù parla….ti indica il modo di costruire insieme a Lui la strada donandoti delle pietre giuste…..voi siete stati per me queste pietre! Per camminare però devo cercare la pace in me stessa…è questa la cosa più difficile da trovare qui a casa.

Questo è ciò che mi ha insegnato Taizé, ma ora tocca a me dare una svolta sia alla mia vita che a quelle che mi sono vicine con la mia testimonianza di persona che è attenta alla sorte dei meno fortunati. A Taizé ci sono stati anche degli incontri internazionali in cui noi come gruppo italiano abbiamo portato la nostra testimonianza sul G8,sulla globalizzazione, sulla banca etica,sui bilanci di Giustizia, sul Commercio Equo e Solidale, sul giubileo degli oppressi, sugli impegni concreti che assumiamo anno per anno nel nostri cammini di formazione….e con esso l’impegno di poter informare chi nelle nostre comunità è distratto da altre cose o che non conosce ancora queste realtà.

E’ stata comunque una bellissima settimana anche per l’amicizia ricevuta, per l’ascolto da parte di molti, per lo sprono a fare sempre di più, ad essere più libera e meno condizionata, e per la voglia di lottare per un mondo più giusto attraverso le mille forme di manifestazioni pacifiche…..(prossimo impegno Marcia per la Pace).

Spero di non avervi annoiato con tutto questo mio racconto, ma mi sento diversa, più gasata e con più voglia di continuare. Ricorderò sempre i vostri volti ,immagine di Gesù,con la speranza di poterci rincontrare molto presto.Mi avete insegnato molto…….

Restiamo UNIDOS PER SEMPRE! Buon cammino a tutti!

BACI

               GIUSI