Il coraggio di sognare

  Settimana Biblica a Rossano Calabro
22-28 agosto 2005

 

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Alle comunità parrocchiali,
ai gruppi ecclesiali,
agli ordini religiosi,
ai giovani, in particolare quelli del Sud
e a tutti gli uomini e le donne di buona volontà

Carissima/o
Siamo un gruppo di giovani provenienti in prevalenza da regioni del Sud Italia e abbiamo partecipato ad un campo sulla lettura della Bibbia partendo dalla prospettiva dei poveri, organizzato dai missionari comboniani dal 22 al 28 agosto ’05 a Rossano Calabro (CS), ospiti della comunità Santa Maria delle Grazie. Riteniamo significativo che un’esperienza del genere si sia svolta nel cuore del Sud Italia.
In questi giorni ci siamo interrogati sul Sogno di Dio a partire dalla Parola calandola nel contesto sociale nel quale è stata scritta. Ripercorrendo gli eventi biblici abbiamo riscoperto che Dio è di parte e che si schiera con gli oppressi, gli schiavi, gli emarginati, gli ultimi. Nel libro dell’Esodo per la prima volta un piccolo gruppo di schiavi scopre che Dio ascolta il suo grido, lo libera dall’impero faraonico e lo accompagna nel cammino attraverso il deserto dove gli insegnerà ad essere comunità.

Come l’impero faraonico, tutti gli imperi di ieri e di oggi sono strutturati in un’economia di opulenza, sostenuta da una politica di oppressione, in cui dio è al servizio del sistema.
In questo momento storico il sistema economico-finanziario mondiale fa sì che il 20% della popolazione si appropri dell’83% delle risorse, e che 3 miliardi di persone vivano con meno di 2 dollari al giorno. Questo porta a 50 milioni di morti all’anno per fame e malattie.
Lo stile di vita del 20% del mondo per essere difeso ha bisogno di armi: lo scorso anno sono stati spesi 1000 miliardi di dollari in armi, la conseguenza è la morte di milioni di persone per guerra. La militarizzazione diventa parte integrante e necessaria del sistema.
Questa situazione sta anche portando il pianeta verso il disastro ecologico.
In questo quadro i poveri sono “esuberi” e non servono al sistema. Interi popoli sono schiacciati dalla morsa del debito estero, che impedisce qualsiasi possibilità di riscatto. Le iniziative prese dai governi dei paesi più ricchi sono solo apparentemente volte a risolvere il problema: in realtà la miseria nel mondo è aumentata.

Le ingiustizie derivanti da questo sistema economico-finanziario (l’impero di oggi) sono il tradimento del Sogno di Dio e come credenti ci interpellano.
Quando come Chiesa avremo il coraggio di riconoscere che il tradimento del Sogno di Dio è peccato?
Per affrontare le complesse problematiche che ci si pongono davanti non basta solo la volontà personale, ma è urgente che all’interno della Chiesa si formino piccole comunità di resistenza, che alla luce della Parola propongano stili di vita alternativi, radicati nella vita di Gesù, proprio come le prime comunità cristiane. (cfr. At 2, 42-48)
Il cuore dell’insegnamento di Gesù è nella forza dell’Amore, che si traduce in una scelta radicale di non-violenza attiva. Questa scelta di vita non incide solo sulla singola persona, ma inaugura un nuovo tipo di comunità, dove si vive un’economia di uguaglianza, si promuove una politica di giustizia (che parte dagli ultimi) e si rivela Dio, papà di figlie e figli liberi. È questo il Sogno di Dio! È questo il Sogno per la nostra terra!

Concretamente ci impegniamo a:

  • informarci e documentarci per smascherare l’impero, in particolare le mafie e le massonerie, ·

  • testimoniare la sobrietà (consumo critico, boicottaggio, finanza etica, riduzione dell’ldquo;impronta ecologica”, soprattutto stili di vita essenziali) ·

  • recuperare l’umanità nelle relazioni con i fratelli superando l’individualismo, che è a fondamento del sistema di oppressione, ·

  • promuovere nei nostri ambienti di vita occasioni di riflessione sulla Parola, mettendoci dalla parte dei poveri, ·

  • “camminare” con i poveri.

Siamo consapevoli che questi impegni sono solo piccole gocce nel mare, ma riteniamo che il cambiamento globale passa attraverso queste piccole forme di resistenza. Ciò che conta è avere il coraggio di sognare, di credere al Sogno di Dio, di farlo proprio e di giocarsi la vita.

Rossano Calabro, 28 Agosto 2005

I giovani del campo

Per riferimenti: file:///C:/Documents%20and%20Settings/default/Impostazioni%20locali/Temp/combotorre@yahoo.it