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C'è sempre qualcuno più nero

Repubblica Dominicana, il dramma degli haitiani emigrati nell'isola paradiso dei turisti

26/03/2007

C'è sempre qualcuno più nero

Repubblica Dominicana, il dramma degli haitiani emigrati nell'isola paradiso dei turisti

Poche popolazioni al mondo possono dire di essere sfortunate come gli haitiani. Schiacciati da una situazione insostenibile all'interno del proprio paese, dopo tre anni di guerriglia, omicidi e rapimenti, anche nella confinante Repubblica Dominicana si trovano a dover subire comportamenti razzisti, rimpatri forzati, violenze. Ogni anno, infatti, sono circa 25mila i cittadini haitiani rimpatriati forzatamente verso Port au Prince, senza nessun tipo di supervisione da parte dei tribunali.
Ad alzare la voce sulla questione ci ha pensato Amnesty International, approfittando del 'Dia Internacional de la Eliminacion de la Discriminacion Racial'.
Amnesty ha puntato il dito contro i comportamenti delle autorità dominicane, ma anche della popolazione, rei di discriminare i cittadini haitiani presenti nel Paese.

I fatti. Quasi 800mila cittadini di origine haitiana, infatti, vivono oggi nella Rep. Dominicana e quotidianamente si devono scontrare con una realtà sgradevole: razzismo e xenofobia.
In primo luogo gli haitiani sono sfruttati in lavori che i dominicani non vogliono fare: i contadini nelle piantagioni di canna da zucchero, i camerieri, i manovali nelle imprese edili. La maggioranza di loro non ha documenti e questo non li aiuta nella ricerca di un lavoro legale e nello stabilire una residenza altrettanto legale.
Ma ci sono cose ancora peggiori. Pare che le autorità dominicane neghino ai figli degli emigrati haitiani nati nel loro paese i certificati di nascita e di conseguenza l'accesso alla cittadinanza, nonostante tutto questo rappresenti una chiara violazione della costituzione del paese caraibico e di conseguenza faccia scivolare gli haitiani al gradino più basso della società.
La precaria situazione legale dei cittadini haitiani li rende particolarmente vulnerabili allo sfruttamento economico, al rimpatrio forzato e alla conseguente violazione dei principali diritti umani, riconosciuti a livello internazionale.
E quasi una mezza conferma arriva anche dal primo ministro haitiano, Jacques Alexis, che non ha voluto esprimere nessun parere sulla situazione, pur essendone stato messo al corrente dai rappresentanti di Amnesty International.

Fatti storici. Ma la discriminazione dei cittadini haitiani nella repubblica dominicana ha origine in tempi lontani. Nell'autunno del 1937, quando alla guida del paese c'era il dittatore Rafael Trujillo, fra i 15 e i 20 mila haitiani persero la vita nei massacri perpetrati dalla polizia e dall'esercito dominicano.
Esiste un'enorme differenza fra queste due nazioni che condividono l'isola di Española. Gli haitiani ad esempio, sono afrodiscendenti e il 95 percento della popolazione è nera. Più o meno l'80 percento della popolazione vive in condizioni di estrema povertà. Differenti gli abitanti della Repubblica Dominicana, i quali sono per l'85 per cento meticci o bianchi e solo un'esigua parte vive in povertà. Questo spiega il perchè della crescente migrazione di haitiani nella Rep. Dominicana.

Rimpatri e altro. Sono proprio i rimpatri forzati la spina nel fianco del governo dominicano. Le espulsioni sono tanto arbitrarie che rischiano di essere spediti in Haiti anche cittadini dominicani particolarmente somiglianti a haitiani. Come è avvenuto nel gennaio dell'anno scorso, quando una bambina di otto anni fu presa in una delle via della capitale, Santo Domingo, picchiata selvaggiamente e rinchiusa all'interno di una struttura di polizia per immigrati irregolari, in attesa di essere rimpatriata a Haiti. Solo l'intervento provvidenziale di un'organizzazione che lavora in difesa dei diritti umani ha potuto liberare la bambina e accertarne la sua origine dominicana. Nina (il nome è chiaramente di fantasia) era stata scambiata per haitiana solo per il colore della sua pelle. Amnesty International, nel frattempo, ha già fatto sapere di essere a disposizione per sostenere qualsiasi tipo di azione in favore dei cittadini haitini emigrati nella repubblica dominicana

Alessandro Grandi

Fonte: http://it.peacereporter.net/

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